sabato 31 ottobre 2009

Ridere a un funerale della morte (degli altri!)

Ridere a un funerale. Ridere della morte. Ma si può? Succede! E accede più spesso di quanto si creda. Su youtube abbiamo scovato un video divertente proprio sulla morte! È una animazione austera in bianco e nero di una cerimonia funebre. Tutto è funesto, tranne l'ospite inatteso. Si intitola "Not so funny" e si trova anche nel sito internet www.alexcormack.com dove abbiamo la possibilità di rintracciare le generalità dell'autore creativo.
Il messaggio è chiaro: si può ridere, anzi scoppiare a ridere, nel momento più doloroso dell’esistenza umana. E se parti non ti contieni. Ti possono anche incatenare. ma invano. Ridi e ridi, anche se non c’è nulla da ridere, davanti alla morte. Degli altri. Perché ridi solo della morte che non ti interessa.
C’è la risata isterica dei dolenti, ma c’è anche la risata strafottente e sciagurata di chi non è colpito dal lutto, di chi non è interessato, di chi è indifferente, di chi è anche contento della morte altrui e non può contenere la propria gioia. E quando scoppi, la risata è deflagrante. La risata è contagiosa e l'ilarità può trasmettersi anche ai dolenti. Ed è terribile. Immaginate una camera ardente trasformata in uno spettacolo esilarante! Di questo aspetto e di tanto altro si parla con leggerezza scoppiettante nel libro umoristico dello scrittore Raimondo Moncada dal titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice.

Scheletro scherza al cimitero

Il cimitero mette di per sé paura. Il camposanto fa paura. Se all'interno o in prossimità di un cimitero notiamo strani movimenti, suoni anomali o, addirittura, aggirarsi uno scheletro pilota che grida "all'inferno...! all'inferno...!" alla guida di una moto, la frittata è fatta. Vi proponiamo un divertente scherzo con un divertito scheletro-pilota fatto in un camposanto di Buones Aires in Argentina. Di scherzi, di battute, di ironia è pieno il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" dello scrittore italiano Raimondo Moncada.

Scherzo al vedovo al cimitero in Amici miei

Come si può rovinare la reputazione di una povera defunta! Da donna fedele, amorosa e pia a femmina puttanona, troiona, di facili costumi a causa di uno scherzo di cattivo gusto. Ci ha pensato nel cinema Mario Monicelli, indiscusso maestro della commedia all’italiana, nell’irriverente film "Amici miei atto II". Nel mondo dell’editoria, tratta l'argomento lo scrittore Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
“Amici miei atto II” di Monicelli è del 1982. Il film ha per protagonisti cinque amici fiorentini amanti dello scherzo, della goliardia, della battuta. Prendono in giro il mondo. I cinque non si fermano davanti a niente e a nessuno. Neanche all’interno di un austero e silenzioso cimitero riescono a fermare l’impulso canzonatorio. L’istinto goliardico non ha rispetto neanche del dolore di un giovane vedovo che piange l’amata moglie defunta.
Le trovate umoristiche, le gag esilaranti di “Amici miei” sono diventate un cult del genere comico italiano. Tra gli interpreti: Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Renzo Montagnani,Adolfo Celi, Paolo Stoppa, Alessandro Haber, Milena Vukotic, Franca Tamantini, Angela Goodwin, Maurizio Scattorin.

mercoledì 28 ottobre 2009

Morti di serie A e di serie cadetta


I morti sono tutti uguali? No, assolutamente no. Ci sono morti di serie A e morti di serie B. E’ come nel calcio, nel rugby, nella pallacanestro, nel volley. Non cambia nulla. C’è la massima serie e c’è la serie cadetta. Ma anche nella stessa serie, ci sono morti e morti. Morti fortunati e morti sfigati.
Vediamo cosa è accaduto di recente a Giampilieri, uno dei centri del Messinese più colpiti dall'alluvione dei primi di ottobre. Una tragedia che ha seminato morte e distruzione.
Leggiamo sul Corriere la lettera di un cittadino (e non è l’unico) che denuncia il differente grado di attenzione delle Istituzioni (ma non solo delle Istituzioni) tra questa tragedia e altre disgrazie parlando appunto di vittime di serie A e vittime di serie B. Non è solo una percezione. Lo notiamo tutte le volte verificando il diverso impatto che le tragedie, i drammi, le disgrazie hanno sui media nazionali. I morti del centro nord “bucano” di più e più facilmente il video dei morti del centro sud. È una cosa incredibile che si ripete sempre. Un incidente stradale con un morto a Roma o a Milano non è la stessa cosa di un incidente con 4-5 vittime in una strada della Sicilia. Il povero morto milanese e romano si conquista velocemente i titoli del tg e le prime pagine dei giornali che pompano, amplificano la tragedia provocando commozione. I 4-5 morti siciliani fanno invcece grande fatica a conquistarsi una notiziola sulla carta stampata. Si debbono raccomandare al Signore prima di raggiungerlo in cielo.
A chi o a cosa dare la colpa? Una verità è questa. Fermandoci al giornalismo, l’importanza della notizia dipende non dalla notizia in sé ma dalla qualità delle persone coinvolte e dal complesso delle notizie che si hanno in quel giorno. Le disgrazie si ”pesano” e gli si dà una priorità. Per cui lo stesso tipo di morte, un giorno viene sparato nei titoli del tg o a tutta pagina di un quotidiano mentre un altro giorno non viene considerato.
Ma l’importanza di un avvenimento dipende anche dalle immagini che si hanno a disposizione e dalla vicinanza al luogo della disgrazia di un giornalista della testata. Fa più notizia l’incidente di un poveraccio che si è scorticato la caviglia nel centro di Roma se l’evento (prima, durante o dopo) è stato ripreso da telecamere oppure fotografato. Se contemporaneamente avviene una strage al sud ma non ha alcuna copertura di immagini andrà incontro a una sconfitta terribile, ad una umiliazione plateale. Nel caso di Giampilieri, se i media spengono i riflettori la tragedia non ha più importanza per le istituzioni e per l’opinione pubblica. Ma intanto se non succede niente di nuovo anche la tragedia non fa più notizia e viene dimenticata.
Un dubbio: in cielo esistono differenze e graduatorie tra i nostri cari defunti?
Di regole e scelte giornalistiche sui decessi, di trattamento della morte, di morti e disgrazie di serie A e di serie B parla anche Raimondo Moncada in un capitolo del suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocca” edito dalla Csa Editrice.
Nella foto, un monumento che ritrae una mano indicante il cielo eretto a Joppolo Giancaxio (paesino in provincia di Agrigento)

martedì 27 ottobre 2009

Pubblicità funebre divertente

Anche le imprese di pompe funebri hanno tutto il diritto di promuovere i propri articoli e servizi. Ci sono delle persone, delle professionalità che ci lavorano e fanno anche carriera. La pubblicità è pur sempre l'anima del commercio. Anche del commercio funebre. Ci vuole spirito nel confezionare lo spot che vi proponiamo oggi. Il tema centrale è la sicurezza stradale. L'impresa funebre invita alla prudenza dicendo che aspetta tutti i potenziali clienti il più tardi possibile. Ma ci aspetta, vantandosi di essere l'unica agenzia funebre a promuovere la vita. Geniale! La pubblicità funebre divertente è un aspetto di cui si occupa Raimondo Moncada nel libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi".

I morti danno lavoro, becchina cercasi


La speranza è riposta ormai nei morti. La speranza di un lavoro e di una fonte di guadagno. Anche nel nord Italia si fa sentire la crisi economica. Al Comune di Como mettono il classico avviso: "A.A.A. Cercasi becchino disperatamente" e si presentano 31 aspiranti affossatori, uomini e donne. In altri tempi non si sarebbe “fatto vivo” nessuno specialmente per firmare un contratto a termine, di soli tre mesi, a 36 ore la settimana, per uno stipendio mensile di mille euro. Fino a 10 anni fa – è l’amaro commento degli amministratori locali - si faceva fatica a trovare operatori mortuari. Dovevi pregare la gente. Ora invece c'è la fila di persone provenienti da ogni luogo. Il becchino, diciamocela tutta, è un mestiere che è stato rivalutato in tutto il suo splendore soprattutto dopo che se ne è occupato con dovizia e con perizia lo scrittore Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” (come si ammira nel calendario 2009, mese di maggio, in vendita sul sito www.cofanifunebri.com, ci sono anche delle belle becchine in giro).
Non sarà facile ottenere il posto a Como. Per conquistarsi l’allettante impiego, gli aspiranti beccamorti dovranno superare una durissima selezione. I candidati dovranno innanzitutto affrontare un esame orale che servirà a tastare la conoscenza sulle materie dell’aldilà e dell’aldiqua. Poi si sarà chiamati a una prova pratica, prima sul campo e poi sul camposanto. Gli esaminandi necrofori, pensiamo, dovranno dimostrare di saper essere bravi a maneggiare zappe, scavare fosse, costruire bare, vestire salme, organizzare un funerale, progettare ed edificare tombe, accogliere e rincuorare i dolenti, disegnare tutta la cartellonistica listata a lutto. Non sarà una cosa facile.
Come libro di testo, per una conoscenza approfondita sulla complessa ed affascinante materia, per utili suggerimenti, per trovare l’università giusta, per farsi una cultura, per sprigionare una risata liberatoria ci permettiamo di consigliare il libro dei libri: “Ti tocca anche se ti tocchi” edito per gli amanti dell'umorismo dalla Csa Editrice. Perché tocca a tutti lavorare per vivere e divertirsi.

lunedì 26 ottobre 2009

Halloween, il gadget del libro


Impazza il gadget di Halloween, la festa più spaventosamente allegra del mondo. È così paurosa che la notte delle streghe viene soprattutto festeggiata dai più piccoli con i brividi da pelle d’oca. I genitori sono ormai diventati vittime dei figli. Anzi hanno paura dei propri pargoli. I bambini obbligano padri e madri agli acquisti più strani e orridi e nelle botteghe più bizzarre. E si gira per i negozi di giocattoli per organizzare feste o partecipare a party a casa e anche a scuola alimentando una tradizione che non appartiene a noi ma che è stata importata dai paesi anglosassoni. In Sicilia, ad esempio, c'è la festa dei morti con i morti che fanno trovare ai più piccoli giocattoli e dolci con i caratteristici e immancabili pupi di zucchero. Con Halloween si è adeguata anche la Sicilia, con i morti tradizionali messi in secondo piano. Accanto alle zucche, agli scheletri, ai pipistrelli, ai fantasmi, alle maschere raffiguranti streghe, crani e la Signora Mietitrice (la morte!) comincia a prendere piede il gadget del libro. Tra i volumi richiesti, nella terrificante follia hallowendiana, ce ne segnalano uno in particolare. È un libro che da queste colonne abbiamo per primi cominciato a far conoscere e apprezzare. In copertina ha effigiato un simpatico scheletrino che si tocca in quelle che una volta (quando era in carne ed ossa) erano le parti intime. È il libro umoristico dello scrittore Raimondo Moncada dall’eloquente titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice. Un'idea niente male per colpire nel segno. Un regalo di sicuro effetto per sorprendere i tuoi amici. Lo slogan di Halloween per la notte delle streghe 2009 quest'anno lo facciamo noi: un libro per morire e far morire dal ridere facendo una pernacchia alla Mietitrice. Perché ci tocca vivere. Sempre.

domenica 25 ottobre 2009

I morti e l'anima del commercio

Una bella donna fa perdere la testa anche agli austeri addetti alle pompe funebri. E non solo a loro. Che importa se il becchino trasporta un morto con un fiammante carro funebre. I dolenti possono aspettare. Ma una donna può far perdere la testa anche ai morti. Guardare per credere questo spot pubblicitario della Kenwood che si serve della morte per pubblicizzare i prodotti del marchio. Cosa non si fa per vendere un'autoradio! D'altronde la pubblicità è l'anima del commercio! E anche le anime dei defunti possono essere chiamate ad animare da protagonisti una reclame.
Per maggiori approfondimenti e per riderci sopra, leggere il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

La vedova allegra e arrapata

Non tutte le vedove vivono tragicamente la vedovanza. C'è davvero chi cinicamente se ne frega della morte del proprio congiunto specialmente quando il congiunto deceduto gli apre la strada ad altri congiunti con cui congiungersi. Una straordinaria Anna Marchesini ha interpretato a teatro il ruolo della vedova disperata. Disperata nel senso di essere disperatamente felice di essere vedova di un marito toro, ma toro con le corna. Quanti retroscena realmente curiosi nasconde l'evento tragico per eccellenza dell'esistenza umana. Li tira fuori Raimondo Moncada nel suo ultimo libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" edito dalla Csa Editrice.

Il dolore dei luoghi comuni in un funerale

La morte e i luoghi comuni. Le frasi fatte ti fanno morire dal ridere. Ne abbiamo la prova nell'esilarante sketch del trio composto da Anna Marchesini, Massimo Lopez e Tullio Solenghi trasmesso tanti anni fa dalla Rai. E di luoghi comuni si occupa ampiamente, in uno dei suoi capitoli, il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.
Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno! Perché? E noi che rimaniamo in vita siamo cretini? Siamo la feccia del mondo sol perché non abbiamo la "fortuna" di morire?
I luoghi comuni sono la morte della lingua in quanto parole e concetti vuoti. Nei funerali, di "concetti morti" se ne usano a quintali perché non si sa mai cosa dire. Si potrebbe stare semplicemente in silenzio. Ma non è così. Si apre bocca pensando che si faccia bella figura ed invece si combinano spesso danni dolorosamente esilaranti. Quando si dice: siamo nati per soffrire! Prima o poi capita a tutti! Si stava meglio quando si stava peggio. Non esiste più la mezza stagione...

sabato 24 ottobre 2009

La confessione show di Fiorello

Pompe funebri Cacciaguerra: per un paradisiaco domani! Ecco la confessione show di Fiorello in una puntata storica del Maurizio Costanzo Show di canale Cinque. Nel video, che vi mostriamo in esclusiva, Fiorello parla dei sui esordi. Lo showman siciliano ha cominciato a fare l’artista all’interno di un’agenzia di Pompe Funebri. O meglio. La mattina faceva intrattenimento in radio e il pomeriggio faceva accoglienza alle pompe funebri Cacciaguerra. In radio, racconta Fiorello, faceva anche pubblicità alla sua ditta così da informare e convincere i morituri ad affidarsi alla sua impresa. I potenziali clienti avevano così tutto il tempo di organizzare in vita le proprie esequie. Tutti aspetti reali, divertenti, che girano attorno a un evento dolorosissimo come la morte che vengono raccontati con umorismo nel libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.
Fiorello, nel video che vi proponiamo in esclusiva, non parla solo di negozi di articoli mortuari. Parla d'altro. Fiorello racconta tutta la sua straordinaria carriera: da quando si è messo a pelare le patate in un villaggio turistico a quando ha cominciato a prendersi delle belle rivincite.

La lapidazione commerciale

Chi non ha peccato? Chi non ha beccato in flagranza di peccato un peccatore? Tutti peccano, buoni e cattivi. Il mondo è un mondo di peccatori. Non si può fare a meno di commettere un peccatuccio, di trasgredire, di andare contro le regole.
Quante ne sentiamo in giro: Pecca tu che pecco io! Becco tu che becco io! La vita è tutta un tradimento. E' storicamente provato. E' una verità che è su tutti i migliori libri di storia, almeno quelli non revisionati. Fate la prova. Andate in una piazza e gridate: chi non ha peccato scagli la prima pietra! Dovrebbe andare bene. Ma se il solito qualcuno, sciaguratamente, vi tirerà contro un masso allora state sicuro che il solito qualcuno sarà di sicuro un ipocrita, un falso, uno che vorrà farci credere il contrario di quello che è.
Nel mondo umano, terrestre, terracqueo, non esiste la purezza assoluta. C'è la tensione verso la purezza, verso la trasparenza, verso la divinità.
Ma intanto ci sono, nel mondo, i soliti qualcuno che affermano di essere puri, che affermano di essere santi e che vanno in giro a tirare le pietre contro i peccatori per dare l'esempio. E questi soliti qualcuno li troviamo a pruomuovere lapidazioni individuali e di massa e a fare anche commercio di pietre. La morte, così come la vita, è anche business come ci racconta con umorismo Raimondo Moncada nel suo libro "Ti tocca anche se ti tocchi" e come possiamo vedere, divertendoci, gustando una scena del film "Brian di Nazareth" dei Monty Pyton.

lunedì 19 ottobre 2009

Fiorello addetto alle pompe funebri


Fiorello alle Pompe Funebri. E chi l’avrebbe mai detto! Troppo divertente. Quando si dice la realtà supera la fantasia ma non l'immaginazione dello scrittore Raimondo Moncada autore del libro satirico "Ti tocca anche se ti tocchi".
Fiorello alle Pompe Funebri! Proprio così. Lo ha raccontato proprio lui nel corso di una delle recenti puntate del Maurizio Costanzo Show che celebrano i 25 anni di vita della popolare trasmissione in onda su Canale Cinque. Lo showman siciliano più bravo, più geniale, più creativo, più sorprendente e più divertente d’Italia annovera tra le sue innumerevoli esperienze anche quella di addetto alle Pompe Funebri. Come dire: un comico che si occupa di morte, di morti. Un lavoratore, comunque, di spirito per tirare su il morale, o meglio lo spirito dei familiari a lutto. Immagino l’accoglienza in agenzia! Tutti a pregare per incontrare Fiorello a qualsiasi costo.
Fiorello è stato immenso al funerale dell’amico Mike Buongiorno, come ha evidenziato lo stesso Maurizio Costanzo nel rievocare le partecipazioni dell’artista nella sua trasmissione. Solo Fiorello poteva dire quel che ha detto alla fine del rito funebre sul sagrato del Duomo di Milano trovando le parole giuste per esaudire le volontà del celebre presentatore.
Rosario Tindaro Fiorello, sicilianissimo, è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa il 16 maggio 1960. Non c’è una biografia, ma tante biografie: ufficiali, ufficiose, affettuose, fantasiose, inventate, credibili, verosimili, facsimili. Ma non importa perché Fiorello è una biografia vivente. Ci pensa sempre lui a raccontare la propria vita, non nascondendo nulla del suo passato.
Ha iniziato la sua vita di lavoratore facendosi crescere i calli alle mani: facendo il muratore, il lavapiatti, il barman, il fattorino ed anche l’addetto alle pompe funebri. Nel 1976, chiusa l’allegra parentesi mortuaria, esordisce a Radio Marte di Augusta. Comincia a lavorare di testa e a farsi i calli al cervello. Dal 1977 al 1988, Fiorello entra nei villaggi turistici svolgendo tutte le mansioni: aiuto cuoco, cameriere, barman. Poi si guadagna sul campo la qualifica di animatore. Dopo le Pompe Funebri, continua ad animare le anime divertendole e divertendosi. La svolta arriva nel 1988 quando supera un provino con Cecchetto il propinatore che gli permette di sbarcare a Milano e di trasmettere su Radio DeeJay. Propone trasmissioni come Radio Rosalia Network (con tanto di satira in dialetto siculo-siciliano) e poi Viva Radio Deejay. Nel 1992 parte su Italia Uno il Karaoke che lo consacra fenomeno della fenomenologia televisiva. Nel 2001, sui canali radiofonici di Mamma Rai, inizia a condurre Viva Radio Due con Marco Baldini. Dal 2009, dopo Rai e Mediaset, passa a Sky.
Della sua esperienza di addetto alle pompe funebri rimane solo un piacevole ricordo che racconta in modo esilarante in ogni occasione. Da una radio sicula, ama raccontare, pubblicizzò un'agenzia di pompe funebri al grido di "vi offriamo un paradisiaco domani".
Fiorello è uno dei miti dello scrittore Raimondo Moncada e molto dello spirito fiorelliniano è riversato nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.

sabato 17 ottobre 2009

Monty python's flying circus: pompe funebri

I geniali Monty Python in una scena orridamente esilarante in un ufficio di Pompe Funebri. Stiamo parlando del “Monty Python's Flying Circuì”, l'innovativa e fortunata serie comica trasmessa in Inghilterra dalla BBC tra il 1969 e il 1974. Il linguaggio e i contenuti dello show sono davvero innovativi per l’epoca tali da essere considerati anche oltre ogni misura. I Monty Python sono lo stesso gruppo comico inglese che ha scritto e interpretato il film Brian di Nazareth nel 1979 rivisitando in chiave umoristica la figura di Gesù. In Italia, giudicato troppo eccessivo, venne censurato. Fu distribuito solo nel 1991.
Il gruppo dei Monty Python, attivo dal 1969 al 1983, è costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin artisti non di strada ma da un’educazione di alto livello (laureati a Oxford e Cambridge).
Raimondo Moncada con il suo libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" ne segue a modo suo le orme.

venerdì 16 ottobre 2009

La morte dura a morire

La morte dura a morire. Ci verrebbe di dire questo nel vedere la scena matre, cioè madre, del film "Scary Movie". La signora Falciatrice ingaggia un duello spaziale alla Matrix ma alla fine... Non vi vogliamo togliere il gusto di vedere la scena matrix e di leggere il libro dei libri dei libri umoristici: "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada dove la morte ha i giorni contati! E poi a ridere saranno...! Ah ah ah ah

mercoledì 14 ottobre 2009

"Bruno Pizzul è morto!" "No, sono vivo!"


"Mamma mia... è morto Bruno Pizzul!". Un messaggio sulle pagine di "Yahoo! Answers" ha gelato oggi il mondo dello sport e non solo quello. In tanti ci hanno creduto e si sono lanciati in comprensibili espressioni di cordoglio e di commosso ricordo: "Viva Bruno Pizzul: è stato un grande!" "Ci mancheranno le sue storiche radiocronache". "Ci mancherà la sua grande professionalità". "Onore a Bruno Pizzul!"
Commento del diretto interessato: "Ridiamoci su!"
Ridiamoci su!? Ma come? Non sei morto? Non sei volato in cielo come ci ha informato il veloce tam tam su internet?
Sì, Bruno Pizzul è morto, ma solo sul web, solo su Facebook, solo sui portali di news, solo per Wikipedia per qualche oretta. Per la vita reale, la notizia della sua dipartita si è dimostrata una non notizia, una notizia non controllata scritta sul web da un internauta e rilanciata da diversi siti internet non controllando la sua veridicità. A smentire la sua morte è stato lo stesso celebre telecronista della Rai: Bruno Pizzul in carne ed ossa, ma solo dopo aver terminato la partita a scopa che stava giocando con un gruppo di amici. La morte può attendere! C'è tempo, tanto tempo, un lungo tempo! Non sono morto, sono vivo e vegeto. E mi sto divertendo. Ridiamoci sopra! Il mio decesso è solo una falsa notizia. Una bufala della rete.

Non è la prima volta che capitano cose del genere. Non è la prima volta che si fanno morire le persone. Succede, specialmente con personaggi celebri. E succede poi che, nonostante le smentite, ti rimanga il dubbio. Ti chiedi: ma il vivo dato per morto è veramente vivo? O è una bufala la smentita all'annunciato decesso?
Per avere conferma sulla salute dell’amato giornalista, leggi l’articolo pubblicato sul sito del Corriere dal titolo: Pizzul: «Io morto sul web? Ridiamoci su» oppure recati a casa del telecronista per toccarlo mentre si tocca oppure vai direttamente al circolo dove si diverte a settanta anni a giocare a scopa e a fare le telecronache delle sue vittorie a carte.
Per sorridere su questo e altri argomenti leggi “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada.

domenica 11 ottobre 2009

Tanexpò, la morte è servita in fiera


L'arte della morte. Il business del decesso. La creatività del trapasso. La produzione funebre sta attraversando la crisi economica mondiale in modo indolore. Quello della morte è un settore economico che non morirà mai. Lo choc finanziario ha fatto piangere in questi ultimi anni tanti imprenditori e operai, dalla finanza all’edilizia, dal ristorante a cinque stelle al venditore di panini ca meusa (milza). L’aldilà, invece, si è dimostrato un comparto sempre vivo e molto redditizio. Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ci dice, giustamente, che siamo in presenza di un investimento vincente, per il presente e per il futuro.
Da cinque continenti, migliaia di professionisti si danno appuntamento in Italia per partecipare a Tanexpò, tra le migliori esposizioni internazionali di arte funeraria e cimiteriale.
Allegria! Avrebbe detto il compianto Mike Buongiorno.
E allegria! Esclama Enrico Lucci in un servizio (il funerale) trasmesso dalle Iene e inserito nello sconfinato archivio video di Youtube.
Per chi lavora nella funeraria, per chi la morte è la propria vita, per chi realizza prodotti per i defunti, l’appuntamento è dal 26 al 28 marzo 2010 a Bologna. La città emiliana (leggiamo sul sito ufficiale dell’evento http://www.tanexpo.com/) diventa capitale della funeraria, l'evento più completo e qualificato riservato agli operatori professionali. Tanexpò, che ogni due anni riunisce i leader della produzione e i professionisti provenienti da ogni angolo del mondo costituisce da sempre una vetrina qualitativa senza uguali. Visitando il sito internet, possiamo scoprire tutte le novità dell’attesissima edizione 2010 e consultare la pagina degli espositori che sono ordinatamente suddivisi per settore merceologico: Arredamenti per onoranze funebri, Arredi funebri, Arte Funeraria, Articoli Funerari-Cimiteriali, Associazioni e Federazioni, Attrezzature cimiteriali, Autofunebri, Cartotecnica funeraria, Cofani funebri, Divise da lavoro, Fiori, Formazione, Forni Crematori, Fotoceramiche, Imbottiture e Veli, Informatica, Macchinari vari, Maniglie e Accessori, Marmi e Graniti, Prefabbricati cimiteriali, Prodotti Sanitari, Saloni Fieristici, Stampa specializzata, Urne.
Il pubblico di Tanexpò, leggiamo ancora nel sito, è costituito da un target qualificato che ha scelto la fiera soprattutto per i seguenti motivi: per scoprire nuovi prodotti e tecnologie, per confrontare aziende e prodotti, per instaurare rapporti commerciali, per discutere di esigenze, opportunità e condizioni, per toccare con mano la qualità.
Raimondo Moncada con il suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ha già fatto toccare con mano ciò che il genio di Enrico Lucci ci ha fatto toccare con gli occhi. Lo scrittore agrigentino si è già prenotato il biglietto per essere a Bologna nel 2010 in autostop.

venerdì 9 ottobre 2009

Un Premio Nobel ad Agrigento


"Il Premio Nobel 2009 conferma le geniali intuizioni contenute nel libro umoristico Ti tocca anche se ti tocchi".
E' quanto scrive il blog di Iliubo. Nell'articolo pubblicato, la fantastica redazione iliubara spiega i motivi che quest'anno collegano direttamente l'ambito riconoscimento al libro di Raimondo Moncada.
"Il Nobel per la Medicina e la Fisiologia - scrive Iliubo - è stato attribuito a un trittico di scienziati per le ricerche sull’immortalità. Gli studi ci dicono chiaramente che nell’aldilà, in futuro, non ci saranno più arrivi sol perché dal mondo non ci saranno più partenze. Si arriverà quanto prima a un punto di non ritorno dove a piangere non saranno più i familiari colpiti da un lutto ma chi della morte fa una ragione di vita e di business. Non sono profezie di Nostradamus, ma poco ci manca. Il libro di cui parliamo per la prima volta, dal titolo volutamente criptico (“Ti tocca anche se ti tocchi”), è del nostro amico scrittore Raimondo Moncada, conterraneo del premio Nobel Luigi Pirandello (anno 1934). Entrambi sono nati, cresciuti e pasciuti ad Agrigento. Sono invece nati altrove Elisabeth Blackburn, Carol Greider, e Jack Szostak, i tre scienziati che hanno vinto il premio Nobel 2009 per la Medicina e la Fisiologia. Sono stati insigniti del riconoscimento per aver scoperto come funziona l'enzima dell' immortalità (la telomerasi) e come i telomeri (frammenti di Dna) proteggono le cellule dall'invecchiamento. I tre scienziati hanno messo in cammino l’umanità verso l'esistenza immortale, la vita senza estinzione. Quando sarà toccato questo traguardo, ha predetto Moncada, a toccarsi non saranno più i comuni mortali ma chi dalla cura e dal decesso dei comuni mortali ha tratto e trae beneficio.
In attesa dell'immortalità, a degli straordinari mortali è stato attribuito quello che è universalmente ritenuto l'encomio supremo del mondo intero. Il premio Nobel per la Fisica 2009 è andato agli statunitensi Charles Kao, per le ricerche sulla trasmissione della luce nelle fibre ottiche, e Willard Boyle e George Smith, per lo sviluppo del circuito a semiconduttori ad accoppiamento di carica (Ccd) per il trattamento di immagini. Il Premio Nobel per la Letteratura 2009 è Herta Muller, scrittrice e poetessa, nata in Romania, ma di nazionalità tedesca per avere descritto "il panorama dei diseredati, con la forza della poesia e la franchezza della prosa". Il premio Nobel per la Chimica 2009 è stato assegnato agli americani Venkatraman Ramakrishnan e Thomas Steitz e all'israeliano Ada Yonath per esser riusciti a mostrare il funzionamento del ribosoma, che produce proteine, a livello di atomo, un lavoro che permetterà importanti passi avanti nel campo della ricerca antibiotica.
Il premio Nobel per la Pace 2009 è stato assegnato al presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama "per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli".
Il premio Nobel per l'Economia 2009 è stato attribuito agli statunitensi Elinor Ostrom e Oliver Williamson per la loro ricerca sull'organizzazione della cooperazione nella governance economica.
I riconoscimenti verranno consegnati ai vincitori il 10 dicembre, anniversario della morte di Alfred Nobel. Il premio Nobel è una onorificenza assegnata annualmente dal governo svedese a persone che si distinguono in alcuni campi come la Fisica, la Chimica, la Medicina o Fisiologia, la Letteratura, la Pace, l’Economia. Dal 1991 si premiano, ricerche eccezionali, straordinarie invenzioni tecniche o equipaggiamenti rivoluzionari, contributi eccezionali alla società. Il premio è stato istituito in seguito alle ultime volontà di Alfred Nobel, industriale svedese e inventore della dinamite, firmate al Club Svedese-Norvegese di Parigi il 27 novembre 1895".
Questo l’elenco dei Premi Pobel italiani:

FISICA
Guglielmo Marconi 1909
Enrico Fermi 1938
Emilio Gino Segrè 1959
Carlo Rubbia 1984
Riccardo Giacconi 2002

CHIMICA
Giulio Natta 1963

MEDICINA
Camillo Golgi 1906
Daniel Bovet 1957
Salvador E. Luria 1969
Renato Dulbecco 1975
Rita Levi-Montalcini 1986

ECONOMIA
Franco Modigliani 1985

LETTERATURA
Giosuè Carducci 1906
Grazia Deledda 1927
Luigi Pirandello 1934
Salvatore Quasimodo 1959
Eugenio Montale 1975
Dario Fo 1997

PACE
Ernesto Teodoro Moneta 1907
Chissà se un giorno toccherà ancora a un altro agrigentino ricevere un Premio Nobel? Uno è già stato assegnato nel lontano 1934 a Luigi Pirandello. E il secondo quando? Agrigento attende impaziente. Sono aperte, intanto, le scommesse!
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