giovedì 31 dicembre 2009

Funebre, Agrigento capitale del risparmio


“Ultimi in vivibilità ma sui funerali prezzi imbattibili”. È il titolo che campeggia nella prima pagina del giornale La Sicilia nell’inserto di Agrigento del 30 dicembre 2009. Il pezzo è firmato dalla graffiante penna del giornalista Francesco di Mare.
“Ad Agrigento, l’ultima città italiana per vivibilità, - scrive Francesco Di Mare - tutto costa di più rispetto al resto della penisola. Ma c’è un settore dove il risparmio è garantito. Quello delle onoranze funebri. Nel capoluogo si calcola che ogni giorno muoia mediamente una persona virgola due e i parenti di costui hanno l’imbarazzo della scelta nell’organizzare il funerale e tutto quanto ruota intorno al triste momento. In città ci sono infatti nove ditte di onoranze funebri. Quindi largo alla concorrenza più spietata anche tra persone imparentate tra loro, costrette ad abbassare i prezzi per accattivarsi l’interesse della clientela”.
“A trarre grandi vantaggi da questa concorrenza a oltranza – ci dice il giornale La Sicilia - sono ovviamente coloro i quali devono dare degna sepoltura al caro estinto. Se a Milano una cassa da morto costa per esempio circa 3000 euro, in relazione ovviamente al materiale utilizzato per realizzarla, ad Agrigento lo stesso feretro costa in media tra i mille e duecento e i mille e cinquecento euro. Prezzi «imperdibili» se non fosse che l’oggetto in questione tutti sperano di non doverlo acquistare o almeno il più tardi possibile. A tale cifra si devono poi aggiungere le cosiddette spese «vive». «Oggi, per organizzare un funerale - dice un commerciante del centro storico che ha preferito rimanere anonimo perché imparentato con altri «imprenditori funebri» - mettiamo a disposizione tanti servizi a poco prezzo, anche perché la concorrenza tra di noi è spietata. Prima per un cuscino di fiori si pagavano 20 mila lire, adesso si spende di meno anche perché la gente risparmia anche sul funerale. A questo si devono aggiungere gli aumenti dei prezzi dei materiali usati per realizzare le casse, come lo zinco il cui valore si è impennato del 100%. E’ dura insomma». Dunque, se ad Agrigento è difficile vivere, almeno la cassa dal morto costa meno che altrove”.
Sembra di leggere una delle esilaranti pagine del libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore agrigentino Raimondo Moncada che proprio a questo argomento dedica ampio spazio con statistiche, abitudini, slogan, trucchi commerciali per attirare a sé sempre più clienti. Un libro utile per chi non vuol morire di morte vera ma vuol semplicemente morire dal ridere. Un libro che, secondo fonti autorevoli, è stato tra i doni più scelti e più regalati per le feste di fine anno 2009.

Foto molto invitante tratta dal sito: www.cofanifunebri.com
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