venerdì 14 gennaio 2011

Il trionfo del tocco di "Ti tocca anche se ti tocchi"

Nuovo e divertente book trailer di "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada, il libro che fa morire da ridere. Le immagini sono tratte dal film “Babbaluci”, scritto e diretto dallo stesso autore. Il video rappresenta il trionfo del tocco e del ritocco!



Scrive l'umorista e scrittore Lino Buscemi nella recensione di "Ti tocca anche se ti tocchi" sul quotidiano La Repubblica: "C'è modo e modo di raccontare con spirito allegro un argomento che allegro non è. Le quasi 100 pagine del libro sono piene di sarcasmo e di comicità che mettono a nudo le immancabili ipocrisie ed i falsi comportamenti che emergono, in tutta la loro goffaggine (talvolta inconsapevole) prima, durante e dopo le onoranze funebri. Cosa c' è di più comico nel dire agli afflitti familiari di una persona morta per il diabete: «Che vita amara che ha avuto!», oppure «quanto ci mancherà la sua dolcezza!». Se poi il defunto è un grande invalido privo di braccia sembra quasi provocatorio riferire ai doloranti parenti che: «Non se ne stava mai con le mani in mano!» e, soprattutto, che era sua abitudine «dare una mano a tutti» e accogliere «tutti a braccia aperte». C'è dell'altro ma non vogliamo privarvi di gustare fino in fondo un testo scritto da un uomo che ama l'arte, la musica, la scrittura e quindi... la vita. Alla faccia dei menagramo".

giovedì 13 gennaio 2011

Toscani: il mio scatto da morto


Un clic umanamente impensabile. Uno scatto che avrebbe del miracoloso. Ma niente è inaccessibile alla divina creatività di un uomo. L’artista Oliviero Toscani ha confidato a Maxim il suo desiderio: “Mi piacerebbe fotografare il mio ritratto quando sarò morto. Non so se sarà possibile, ma forse sì”. L’intervista è contenuta nel primo numero di gennaio 2011 del noto magazine. Il fotografo, celebre per la sua arte, il suo genio e la sua voglia di stupire sempre e comunque, ha lanciato la sua ultima provocazione, quello che ritiene il suo scatto impossibile. Ma non sembra un desiderio brucia anima. Perché alla fine dice di volerlo fare il più tardi possibile. Ma quello di Toscani è veramente uno scatto impossibile? La risposta la troviamo come al solito nel libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

Oliviero Toscani è artista vero, l’uomo delle grandi provocazioni e delle campagne pubblicitarie dal grande impatto visivo e sociale. Il suo ultimo lavoro è un calendario di "pilu", del 2011, realizzato per il Consorzio vera pelle italiana conciata al vegetale di Ponte a Egola, nel Comune di San Miniato. Si tratta di scatti fotografici dedicati all'organo genitale femminile. O meglio, come spiega in modo diretto Toscani, senza peli sulla lingua: “La figa”. Nei 12 scatti, ci sono donne di tutte le etnie. L'inquadratura alle modelle è all'altezza del pube, ognuno al “naturale" e in primo piano, senza veli e senza l'intervento di rasoi o creme depilatorie.

sabato 8 gennaio 2011

I defunti con i posti riservati sono una fortuna


I defunti hanno pari diritto dei cosiddetti vivi. Sono uguali di fronte alla legge. Hanno pagato per una vita le tasse e se lo desiderano possono continuare a godere di benefici e agevolazioni anche dall’aldilà. Non si capisce dove sta lo scandalo. I morti non muoiono mai. Se in vita hanno avuto la patente di guida, perché una volta passati all’altro mondo debbono averla ritirata? Così anche per il contrassegno speciale per parcheggiare l’auto nell’area di sosta riservata a particolari categorie di utenti. Uno muore ma per il vivo il defunto rimane sempre vivo. Ed è quello che sicuramente è capitato e continua a capitare nelle città italiane dove periodicamente vengono “scoperti” utenti che prendono per così dire "in prestito" diritti acquisiti dai propri cari defunti anche nel settore della circolazione stradale oltre che in quello pensionistico.

I defunti non finiscono mai di stupire. La morte viene sfruttatata, viene spremuta dai vivi, per ricavarne fortune. Il concetto viene espresso con la sua chiarezza disarmante nel saggio umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi".
Leggiamo dall’Agenzia Ansa che, da una verifica effettuata dalla Polizia Municipale di Pescara, “quattrocento permessi per la sosta gratuita dei disabili sono risultati intestati ad utenti deceduti e ancora in circolazione” nella città abruzzese. “Nel 2010 sono stati ritirati 20 contrassegni perché utilizzati nonostante fossero scaduti, e sono state denunciate sei persone con l'accusa di falso, in quanto sorprese a usare dei pass senza averne diritto”. Quasi duemila le sanzioni elevate per sosta su spazio invalidi o in corrispondenza degli scivoli e 1.425 i veicoli rimossi.

Lo sguardo che uccide


La tecnologia bellica fa passi da gigante e arriva ad armare anche le pupille dei nani. Lo sguardo adesso uccide per davvero. Una mala tagliata e sei morto stecchito!
Le strade della morte sono infinite, dice Raimondo Moncada autore del best seller umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”. Prima si uccideva con la fionda prendendo la mira con lo sguardo, adesso si ammazza prendendo solo la mira. Incredibile.
La notizia l'apprendiamo dall'Agenzia di Stampa Italiana Ansa.
I piloti della Raf, la Royal Air Force, l’aviazione inglese, hanno a disposizione un nuovo tipo di casco volante che permette di far fuoco usando gli occhi: basta “puntare” lo sguardo sul bersaglio, proiettato dal computer sulla visiera-monitor, e il gioco è fatto: l’obiettivo è annichilito!
Il casco della morte, sviluppato dalla britannica Bae, ha un modico costo di 250mila sterline ed è usato sui Typhoon della Raf. Può colpire un aereo nemico in tutte le posizioni, anche quelle del Kamasutra, purché sia nella visuale del pilota. “Di solito - spiega al Sun il pilota Mark Bowman - bisogna posizionarsi dietro a un aereo per poterlo colpire. Con questo casco posso invece comandare le armi con la testa. È la fine del combattimento aereo tradizionale”.
Nel terzo millennio, come è stato prefigurato in “Ti tocca anche se ti tocchi”, si farà guerra testicolando.
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