mercoledì 31 ottobre 2012

Calcio in crisi? Tombe negli stadi da vendere ai tifosi accaniti


“Stadio post mortem. In quello dell’Atletico le ceneri dei tifosi”. Il titolo del quotidiano La Stampa è eloquente. Il sottotitolo parla da solo ”Anche il Barça, per non essere da meno, ne sta progettando uno per 30 mila urne”. 
Anche i protagonisti dello sport pensano all’eternità, per attaccamento ai colori sociali ma anche per fare business o afferrare l'affare della vita. Tutto in linea con quanto illustrato nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocca”, il libro di Raimondo Moncada che rimarrà in eterno resistendo alla memoria pure del suo stesso creatore che ancora in vita continua a toccarsi dalla mattina alla sera e inconsapevolmente anche la notte.

Ma torniamo a quanto pubblicato da La Stampa nel suo sito on line. In un pezzo a firma di Gian Antonio Orighi, veniamo informati che dallo scorso mese di luglio i tifosi dell’Atletico Madrid possono finalmente sistemare le proprie ceneri nell’Espacio Memorial, in uno spazio a loro dedicato, sotto la gradinata sud del Calderòn. Ovviamente gli stessi tifosi interessati al loco funerario non potranno in vita depositare le proprie ceneri. Dovranno dare l'incombenza ai parenti con tanto di postilla testamentaria. La capienza, non della gradinata ma del cimitero, è di 4.200 urne. Gli aficionados potranno tifare anche da morti per la propria squadra.

Il posto per la propria inumazione non è gratis. Si paga. Ma non è un problema. Il tifoso, se è un vero tifoso, esce i soldi che è una bellezza anche quando non ne ha. Compra tutti i gadget della propria squadra e dei propri beniamini, spogliati a fine partita delle loro mutande da appendere sudate nella parete dei trofei.   
“Il business – ci informa il giornalista Gian Antonio Orighi – è già stato copiato dall’Español, dal Betis, ed è allo studio di club come Real Madrid e Valencia. Ed il Barça, per non essere da meno, ne sta progettando uno da 30 mila urne”. 

Il fenomeno non è solo spagnolo. “L’idea di spremere i tifosi da morti – dice ancora Orighi – seduce anche all’estero. Stando ad Abc, l’idea dei colombari nelle cattedrali del calcio è allo studio pure di Chelsea, Liverpool, Manchester United, Arsenal, Celtic e Glasgow Rangers. Business is business”. 

La morte viene sfruttata dal calcio in profonda crisi per autofinanziarsi. Più defunti accaniti, più urne vendute, più campioni da poter ingaggiare: è la legge di “Ti tocca anche se ti tocchi”.  

lunedì 22 ottobre 2012

Un motel in un obitorio, uomo d'affari crede nel business


“Camera mortuaria trasformata in motel”. È il titolo che campeggia oggi sulla homepage del Corriere della Sera.  Il business dell’aldilà torna a colpire e ad attirare l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, come  illustrato in lungo e in largo nel best seller umoristico  Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada.
L’idea del motel-obitorio, leggiamo sul Corriere, è di un uomo d'affari australiano. Il magnate illuminato ha pensato bene di trasformare la camera mortuaria di un ospedale psichiatrico in un pittoresco alberghetto. L’istituto è quello di Willow Court in Tasmania. L’obitorio risale agli anni Cinquanta ed è ben arredato con tavoli per le autopsie e celle frigorifere per il sezionamento dei cadaveri e la loro conservazione prima di essere seppelliti nello stesso allegro sito.
Un vecchio proprietario, leggiamo su Il Ghirlandaio, voleva trasformare l'istituto e l'obitorio in una gelateria e un centro per bambini. Un luogo, dunque, ideale per un soggiorno rilassante su letti e tavoli da morto. Il motel potrebbe aprire nel 2013. L’ideatore crede nell’affare perché c’è a chi piace il brivido. 

sabato 20 ottobre 2012

La faccia di Tutankhamon dopo il furto genitale


"Durante le ultime manifestazioni di piazza in Egitto, pare sia stata trafugata dal Museo del Cairo, dalla sala dedicata al noto Osvaldo Antonio Tutankhamon (per gli amici Totu), un vaso canopo contenente l'organo genitale mummificato del grande faraone".
È quanto riporta, sul proprio profilo Facebook, l’architetto e storico Federico Moncada fratello di Raimondo Moncada l’autore del celebre saggio egiziano “Ti tocca anche se ti tocchi” e del più recente saggio antico “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”.
"Secondo le credenze religiose egiziane, - leggiamo ancora sul profilo di Federico Moncada -  l'anima del defunto, per continuare la sua vita nell'Aldilà, necessiterebbe degli organi asportati durante il processo di mummificazione. Gli archeologi hanno notato uno strano cambiamento nell'aspetto della mummia. Se ne ignorano le cause e le indagini sono in corso".

Superclassifica show con le canzoni pop da funerale


C’è anche una hit delle canzoni da funerale. Non ci facciamo proprio mancare nulla quando siamo nella sofferenza, così come ci insegna l’intramontabile ed eterno saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. Accade in Inghilterra dove per sottofondo al lutto e come ultimo accompagnamento al caro estinto esiste una sorta di playlist di musiche di cui non si può fare proprio a meno come colonna sonora al proprio dolore. 
Il primo nella classifica di gradimento è Frank Sinatra con “My way”. L’italiano Andrea Bocelli, con “Time to say goodbye” cantata con Sarah Brightman, si piazza al secondo posto.  
Apprendiamo dell'esistenza della hit dal sito Fun Week da cui attingiamo a piene mani.
La cosa curiosa è che non c’è solo la musica classica, con i vari requiem alla Mozart. C'è tanta musica moderna. Il pop va col vento in poppa. Nella top 20 delle canzoni più gettonate come colonna sonora delle esequie, troviamo al quinto posto Robbie Williams con “Angels”, al sesto i Westlife con 'You raise me up'. I Westlife li ritroviamo anche in 19° posizione con “Flying without birds”. Al 9° posto c’è Celine Dion con “My heart will go on”. Scala posizioni su posizioni il recente successo di Adele. È già al 22° posto del gradimento nei riti funebri il suo “Someone like you”.
C'è anche, evidenzia Fun Week, chi apprezza la grinta di Tina Turner (all'11° posto con "The best") e chi si rifugia nella classica "I will always love you" di Whitney Houston.

martedì 16 ottobre 2012

Carissimo estinto, vivere con la pensione dei morti


I defunti aiutano a campare. Specialmente se continuano ad avere la pensione da morti. È sempre attuale il saggio  umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada.
Apprendiamo dal sito del Giornale di Sicilia, che la Guardia di finanza di Palermo ha denunciato 41 persone accusate di avere incassato indebitamente le pensioni di cari, anzi carissimi defunti. Nella loro veste di “delegati” alla riscossione o cointestatari di conti correnti o libretti di risparmio, avrebbero percepito ratei di pensione in date successive a quelle del decesso dei titolari degli emolumenti. 
L’indagine rientrerebbe nell’operazione denominata “Carissimo estinto” che nel 2011 portò alla denuncia di ben 441 persone. Al termine di ulteriori accertamenti, leggiamo sul sito del Gds, i finanzieri hanno scoperto altri casi, e tra questi anche la vicenda che riguarda la riscossione della pensione di una persona morta 25 anni fa.
Il danno arrecato alle casse dell'erario viene conteggiato in circa 900 mila euro (la cifra raggiunge quota 2 milioni di euro se si considerano i casi emersi nel 2011). L'indagine è stata portata avanti incrociando le banche dati Inps e Inpdap con la lista delle persone decedute negli ultimi anni risultante all'anagrafe del Comune di Palermo.
Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, chi percepiva indebitamente le somme avrebbe sottoscritto una dichiarazione con cui si attestava l’esistenza in vita del titolare morto della pensione, come per dire: “Mors tua vita mea”.
C’è ancora da svolgere il processo dove si forma la prova e dove l’accusato potrà adeguatamente difendersi in vita, senza però poter chiamare a testimoniare le persone defunte finite nell’inchiesta “Carissimo estinto”.  
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