Bare all’asta per recuperare un credito da un’agenzia di pompe funebri. I soldi sono soldi! E i debiti si pagano solo in vita anche con articoli da morti. L'insolita vendita al pubblico incanto si farà a La Spezia. E' stata fissata per martedì prossimo, 21 settembre, presso l’Istituto di vendite giudiziarie del tribunale. In vendita due belle casse da morto, una in noce massello e l’altra in rovere, con accessori in bronzo, rivestimento in velluto rosso. Il loro prezzo base complessivo è di 7 mila e 200 euro (3.600 l’una). Tanto sono state valutate un mese fa dall’ufficiale giudiziario in fase di pignoramento.
Una vendita sicuramente atipica per un incanto ma non così bizzarra a leggere il saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada.
Si è arrivati a tal punto, leggiamo sul quotidiano La Nazione, dopo il flop dei decreti ingiuntivi di pagamento. “Nessuna remora, per il creditore, - scrive il giornale - ad 'aggredire', col pignoramento, le bare, nell’auspicio di fare cassa. Ciò con la speranza che all’incanto si presentino gli operatori del settore, a cogliere quello che potrebbe rivelarsi un affare, magari se la prima battuta va deserta e il prezzo cala”.
L’invito formale a partecipare all’asta è stato rivolto a una decina di titolari di imprese funebri operanti del territorio spezzino e sarzanese. Ma nulla vieta che qualche semplice cittadino, amante di bare, previdente o desideroso di mettersi il cofano personale sotto il letto per sgravare i parenti quando sarà, si presenti per concorrere all’assegnazione delle casse da morto. Chi vivrà, vedrà. Conclude, giustamente, La Nazione. Ti tocca anche se ti tocchi diciamo invece noi!
Una vendita sicuramente atipica per un incanto ma non così bizzarra a leggere il saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada.
Si è arrivati a tal punto, leggiamo sul quotidiano La Nazione, dopo il flop dei decreti ingiuntivi di pagamento. “Nessuna remora, per il creditore, - scrive il giornale - ad 'aggredire', col pignoramento, le bare, nell’auspicio di fare cassa. Ciò con la speranza che all’incanto si presentino gli operatori del settore, a cogliere quello che potrebbe rivelarsi un affare, magari se la prima battuta va deserta e il prezzo cala”.
L’invito formale a partecipare all’asta è stato rivolto a una decina di titolari di imprese funebri operanti del territorio spezzino e sarzanese. Ma nulla vieta che qualche semplice cittadino, amante di bare, previdente o desideroso di mettersi il cofano personale sotto il letto per sgravare i parenti quando sarà, si presenti per concorrere all’assegnazione delle casse da morto. Chi vivrà, vedrà. Conclude, giustamente, La Nazione. Ti tocca anche se ti tocchi diciamo invece noi!
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