sabato 23 luglio 2011

L'ultimo chiuda la morta, un'estate di riso e di sorriso

Un consiglio toccante: leggete e fate leggere "L'ultimo chiude la morta". Per chi ha fame: si legge in un boccone. Per chi ha sete: si legge in un sorso. Per chi non ha mangiato da mesi: si legge in un morso. Per chi è stitico: il tempo in bagno diventa prezioso.
Ridere è diventato un privilegio. Chi possiede questo libro diventa un privilegiato.
- Io ce l'ho, tu non ce l'hai. Peggio per te!
Meglio di un pacco di sigarette. Meglio di una soap davanti alla tv. Meglio di un piatto di pasta. Meglio di una fettina di carne. Meglio di una cena estiva che con l'afa ti rimane nello stomaco. Una risata ti libera il naso, ti profuma il palato, ti pulisce le vie respiratorie, caccia il medico di torno ed il complicato otorinolaringoiatra. Non hai bisogno di pagarti psicologi e psichiatri, psicanalisti e strizzacervelli, macellai e ortolani. Un libro ti può salvare l'umore, se scelto bene. E con l'umore migliora la qualità dell'amore. Basta una pillola, una battuta alla volta. Ed è quello che il libro degli amici umoristi Antonio Di Stefano e Lino Giusti regalano anche per questa estate: una sana, vera, grassa, sottile, umoristica, risata in tutte le sue varianti. Si ride subito ed anche a scoppio ritardato, magari dopo qualche giorno quando la mente rielabora e ci ritorna. E magari ti ritrovi in un funerale e, pensando alla battuta, rivolgi le condoglianze ridendo. Ed il becchino disse: "L'Ultimo chiuda la morta!".

Dal Bestia Seller di
Lino Giusti (in arte "ChaoLin LinGiù") www.linogiusti.it www.crepapelle.net
Antonio Di Stefano (autore dello Stupidario Medico) http://www.antoniodistefano.net/


Il libro può essere richiesto direttamente alla Casa Editrice NOVANTACENTO

-tel 091 730 89 21
- marketing@ilove-sicilia.it

Costo 5,00 €

giovedì 7 luglio 2011

Una bara per la vita, Corea lancia la moda

Non si bara. La notizia è vera. In Corea del sud è ormai diventata moda. Ed è boom! Non per un colpo di pistola. Ci si ficca dentro una bara di nudo legno per apprezzare con l’assaggio della morte il gusto della vita. La notizia viene riportata con un servizio video sul sito di Repubblica. Oltre 100.000 persone, viene detto, hanno già provato il brivido di di stare chiusi, sdraiati, nel buio e silenzioso cofano per 5 minuti. "Aiuta a riflettere sull'importanza della vita. E’ meglio della morte. La bara mi ha fatto riscoprire l’amore per me stesso e per la mia famiglia".
Con 300 dollari, il sudcoreano si toglie un peso, fa guadagnare le pompe funebri vitali e riscopre il piacere dell’esistenza. I fautori della bara in vita sostengono che con il funerale anticipato sparisce la depressione, si elimina lo stress e si migliora la produttività. La bara è sinonimo di felicità. Meglio della meditazione buddista zen. I sud coreani annunciano che a breve faranno anche l’esperienza della lettura collettiva del libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada perché, sostengono, sono ormai provati i poteri talismanici e perché mette di buonumore.

domenica 3 luglio 2011

A "Ti tocca" tocca la terza edizione con fascetta



Gli scrittori hanno tanti sogni. Tra le massime aspirazioni c'è la fascetta. Quando c’è la fascetta è fatta: il libro piace, viene letto, vende. “Ti tocca anche se ti tocchi” ha raggiunto questo nuovo traguardo. Il libro è stato fascettato. La CSA Editrice ha dato alle stampe la terza edizione dell’opera umoristica di Raimondo Moncada, impreziosendola con una fascetta gialla. Non ci sono riportate parolacce, ma c’è scritta in stampatello una orgogliosa constatazione dell'editore Alessandro Labonia nei confronti di una propria creatura editoriale: “TERZA EDIZIONE DEL SUCCESSO DI RAIMONDO MONCADA”. E poi ancora: “TRA LE OPERE PIÙ COMICHE DEGLI ULTIMI ANNI”.




Un libro fortunato che porta fortuna. L’autore ha sempre considerato “Ti tocca anche se ti tocchi” un'opera con poteri talismanici. Il libro cammina da solo e fa camminare anche un blog satirico che gli è stato dedicato.

L’umorista Lino Buscemi così scrive di "Ti tocca anche se ti tocchi" sul quotidiano La Repubblica: “Si tratta di un libro che contiene una satira esilarante su uno degli eventi (la morte) che coinvolge indistintamente tutti gli esseri umani. È un testo, come afferma l' autore Raimondo Moncada, assolutamente da leggere per rallegrare la vita ed esorcizzare, fin quando si può, un accadimento ineludibile. C' è modo e modo di raccontare con spirito allegro un argomento che allegro non è. Le quasi 100 pagine del libro sono piene di sarcasmo e di comicità che mettono a nudo le immancabili ipocrisie ed i falsi comportamenti che emergono, in tutta la loro goffaggine (talvolta inconsapevole) prima, durante e dopo le onoranze funebri”.

L'autore, nelle pieghe umoristiche del racconto, riesce anche a dare spunti di riflessione su quale può essere il fatidico "senso della vita".



Raimondo Moncada ci racconta un aneddoto de questi primi tre anni di esistenza del libro. "Un giorno una giornalista di una tv privata, nel dare notizia del libro, si è messa a ridere in diretta quando ha dovuto le leggere il titolo. Sono di quelle piccole soddisfazioni che da sole ti appagano dopo mesi di fatica".



Il libro “Ti tocca anche se ti tocchi”, che l’autore considera un portafortuna con poteri talismanici può essere richiesto comodamente on-line, ora stesso, da casa, con un semplice clic, senza pensarci due volte, sul sito della CSA Promodis oppure nelle migliori librerie on-line (La Feltrinelli, Ibs, Wuz, Macrolibrarsi, Unilibro ecc.).

Una massima dell’autore: “Se l’ottimismo allunga la vita, il buonumore di “Ti tocca” l’allarga e l’oltrepassa”.

venerdì 1 luglio 2011

Le tombe creative più folli del mondo



Le tombe più pazze del mondo. Il quindicinale satirico online “Lo stivale bucato” affronta l’argomento con un esilarante foto-articolo. Il tema è anche oggetto di umoristico approfondimento nel saggio satirico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncaca, dove per risolvere i problemi della mancanza di posti nei cimiteri si è proposta l’avveniristica soluzione di tombe a grattacielo e a grattaterra che i governi di tutto il mondo stanno prendendo in considerazione. Ma questa è un’altra storia.
Il quindicinale satirico online “Lo stivale bucato” rileva che “ridere della morte propria o degli altri è certamente molto difficile”. “Eppure ci sono molte persone che riescono a scherzare su quest’argomento, tanto da essersi fatte costruire (o aver costruito per un proprio caro) delle tombe molto particolari”. "Lo Stivale Bucato" ha così raccolto in giro per il mondo delle foto di sepolcri a dir poco bizzarri, che propone in un’incredibile galleria fotografica.
Le tombe artistiche sono, da quello che si può intuire, ispirate a una caratteristica identificativa del defunto. Se ad esempio in vita il de cuius è stato elettricista dell’Enel, da morto si è fatto infilare in una tomba a forma di palo della luce. Se in vita è stato impiegati in un’azienda costruttrice di preservativi, da morto si è fatto seppellire dentro un profilattico. Se in vita è stato costruttore di water, da morto si è fatto infilare in una tomba a forma di cesso. Se in vita ha seguito per un’intera esistenza una terapia a base di supposte, da morto è inevitabile supporre che avrà pensato a un bel suppostone.
"Lo stivale Bucato" mostra delle foto accompagnate da una battuta-didascalia. C’è chi si è fatto costruire una tomba a forma dello “Scrable”. C’è chi manda affanculo il prossimo con un altro gioco di parole. C’è la casalinga convinta che si è fatta edificare una tomba a forma di pinza per stendere il bucato. C’è chi, addetto ai parcheggi, si è fatto costruire una tomba a forma di parcometro. C’è Miguelin, amante delle quattro ruote, che si è fatto costruire una tomba a forma di auto. C’è lo sportivo che si è fatto costruire una tomba a forma di sacco con mazze da golf. C’è il falegname che si è fatto sistemare dentro una tomba a forma di amata sega. C’è il patito di cellulari che si è fatto costruire una lapide a forma di telefonino. C’è l’amante delle comodità e dell’accoglienza chi si è fatto costruire una tomba-salotto con tanto di divani e poltrone di marmo.
Ci sono infine lapidi comiche contenenti epitaffi divertenti: “Qui giace un uomo morto”, “Qui giace un uomo con le tette”, “Qui giace un culone”, “Qui giace un uomo con l’hobby della droga”. Ed infine, la lapidaria iscrizione di un amante vizioso: “Oral Love”
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