sabato 27 marzo 2010

Esequie on-line in Cina


I funerali su internet. Dalla Cina con furore arriva la nuova frontiera del settore funebre. Risparmio e rispetto per l’ambiente sono i due motivi che spingono le autorità dell’estremo oriente ad orientarsi sempre di più sulle nuove tecnologie. Ognuno assisterebbe da casa via pc al funerale del proprio caro - solo al centro di una chiesa - piangendolo in privato senza essere osservato e condizionato nella spontaneità dei sentimenti da occhi indiscreti.
Riporta l’agenzia Ansa, che il ministero cinese degli affari civili aprirebbe le porte ai funerali online, spingendo per la loro promozione. A rivelarlo è il China Daily. L'idea, emersa con l'approssimarsi della festa di Qinming (in cui si visitano i defunti) permetterebbe a chiunque, anche se lontano, di partecipare a un funerale. Così non ci sarebbero più cimiteri normali che, secondo il ministero, provocano anche inquinamento.
Il funerale online è la via ecologica e può facilitare gli sforzi per ricordare i defunti. Altre curiosità dal mondo terracqueo e dall’universo dei defunti e del funebre, sul libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada edito dalla Csa Editrice.

Defunti verdi, cimitero ecologico


La morte che non danneggia l’ambiente. In Gran Bretagna è realtà il cimitero “verde”. Nel camposanto le bare sono biodegradabili, mentre il carro funebre è elettrico a zero emissioni inquinanti. Un luogo concepito per non avere costose manutenzioni. Non c'è infatti bisogno di giardinieri in quanto la cura del cimitero è a carico di madre natura. Il cimitero 'verde' si trova nella località di Blackley, vicino Manchester. Tutto può sembrare, meno che un classico cimitero. A 'Woodlands' (terra degli alberi), nome scelto per la prima zona a sepoltura ecologicamente corretta, è possibile dare riposo ai propri cari defunti nella maniera più 'naturale' possibile. Nel camposanto inglese non ci sono lapidi, ma discreti numeri che marcano i loculi in modo da poter ritrovare precisamente dove sono i resti mortali dei propri cari. Barrie Jones, il responsabile del progetto spiega: "Puntiamo sulla natura e su una manutenzione il più possibile ridotta. Le persone possono lasciare fiori solo per la prima settimana, poi preferiamo lasciar crescere quelli spontanei e l'erba" La morte rispetta pienamente una natura fortemente degradata dalla mano dell’uomo vivente.
Altre divertenti notizie e curiosità dall’universo dei defunti e dal mondo del funebre, si leggono nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada edito dalla Csa Editrice.

Un defunto in diamante da portare al collo


Un tesoro di morte! Un ciondolo con un diamante ricavato dalle ceneri, per portare per sempre con sé, al collo, il caro estinto. Viene dalla Svizzera l’ultimo costoso grido del settore funerario. Un'idea che, insieme ad una sfilza di bare, carri funebri, urne e ogni altra novità su cimiteri e affini è al Tanexpo, la fiera che ospita 200 espositori da molti paesi inaugurata il 26 marzo a Bologna.
E' la cremazione a fare la parte del leone. C’é chi trova modi originali per valorizzare le ceneri e “mettere in luce” i parenti defunti. Come il gruppo Algordanza, dal cantone dei Grigioni, che riesce, con un processo chimico, a trasformare i resti dei nostri cari in pietre preziose sintetiche, di diversi tagli e grandezze. Ogni diamante, spiega all’agenzia Ansa Christina Sponza, responsabile marketing, a seconda della composizione chimica dei resti, ha sfumature di colore diverse. Una pietra che rimarrà unica, come unica era la persona che non é più con noi.
Un'altra opportunità è quella di contribuire, dopo aver cessato di respirare, a preservare il polmone del pianeta. Affidandosi ad Amazon's Green Tribute, società colombiana, si può acquistare un fazzoletto di terra in Amazzonia, dove le ceneri verrano sparse. Impedendo, per 20 anni, che quel pezzetto venga deforestato.
Un occhio all'ambiente arriva poi dalla provincia di Udine, con le eco-bare in bambù o cartapesta colorata del gruppo 'Futura'. Anch'esse per la cremazione e hanno diversi vantaggi, tra cui le ridotte emissioni e l'impatto sociale, visto che sono confezionate in Bangladesh. E all'uomo che da sempre si inventa modi per mantenere viva la memoria di chi è sottoterra, una mano ora arriva dal digitale. Cornici, resistenti al sole e alla pioggia, potranno essere sistemate sulle lapidi. Al posto della monotona e fissa foto in ceramico, proporranno ai passanti immagini e anche video delle diverse epoche della vita, regalando un vero e proprio ricordo “mobile”, una memoria cinematografica sempre viva.
Sempre per innovare l'immagine tradizionale di cimitero, un gruppo della facoltà di architettura di Valle Giulia a Roma, ha progettato “Facetomb”. Maxipannelli con il volto dei morti, al posto della copertura delle tombe: un modo, spiegano i ricercatori perché "i defunti ci mettano la faccia". Non mancano infine i gadget, di cui fanno incetta i curiosi: dai taglieri, ai portachiavi, alle scatole di caramelle a forma di cofani, fino all"elisir di lunga vita del becchino, un intruglio di erbe portato dalla Germania. Sull'etichetta: "Risveglia lo spirito vitale, dona allegria e conforto e rinforza il sistema immunitario". Se non fosse per il lavoro di chi lo consiglia, suonerebbe come un auspicio.
Altre divertenti curiosità dall’universo dei defunti e dal mondo terreno dell’industria funebre, si trovano nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada edito dalla Csa Editrice. Una sorta di saggio, di viaggio, dove trovare battute divertenti, curiosità, invenzioni, statistiche, assurdità, riflessioni e tant'altro su un business che non avrà mai fine (fino a quando almeno, scrive l'autore, non mettano a punto l'elisir di lunga vita per tutti gli attuali mortali abitatori della terra ed allora sarà la morte per l'industria funebre della morte!)

venerdì 26 marzo 2010

I morti si mordono le falangi


I nostri cari defunti si mangiano le ossa delle mani. La scienza gli avrebbe regalato più vita terrestre. Ed invece si trovano costretti ad assistere inermi, dall’aldilà, alla decomposizione del proprio corpo nel sottosuolo terrestre. Le generazioni di oggi sono molto fortunate in fatto di durata di esistenza (non stiamo parlando di qualità della vita). L’esistenza media si allunga a grandi falcate. Guadagniamo due anni e mezzo di vita ogni dieci: sei ore in più al giorno (come minuti fate i calcoli voi!). La maggior parte dei bambini nati nel 2000 arriveranno tranquillamente a spegnere 100 candeline sulla torta di ricotta e cioccolato nel 2100.
In un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature”, James Vaupel, demografo della statunitense Duke University (Nord Carolina), fa i calcoli sulla longevità nei cosiddetti Paesi ricchi. E lo fa non usando la calcolatrice.
La vita si è allungata, spiega James Vaupel, non perché la velocità cui invecchiamo è diminuita, tutt'altro. Il motivo è che, grazie agli avanzamenti della medicina e alle migliori condizioni di vita, l'esordio di molte malattie è stato posticipato, quindi rimaniamo più a lungo sani e i “guai” arrivano più in là nel tempo, quando dovremmo essere vecchi (ma ancora non si sa se sarà ulteriormente rinviata la vecchiaia).
I paesi più longevi, al momento, sono Giappone, Italia, Svezia e Spagna: il paese del Sol Levante batte tutti con un'aspettativa di vita di quasi 86 anni per le donne e 79 anni per gli uomini. Una recente indagine ha contato in Giappone 40.399 - 34.952 donne e 5.447 uomini centenari.
In Italia, secondo i dati del Rapporto Osservasalute 2009 dell'Università Cattolica di Roma, si assiste ormai da alcuni anni al livellamento dell'aspettativa di vita di uomini (78,7 anni al 2008) e donne (84 anni al 2008), sempre più simile tra loro. Tra il 2006 e il 2008, infatti, la speranza di vita maschile è aumentata di 0,3 anni (da 78,4 a 78,7), quella femminile è rimasta ferma a 84 anni (per il terzo anno consecutivo non cresce); di conseguenza il vantaggio femminile, che era di 5,8 anni nel 2004, si è ridotto (almeno nei dati provvisori) a 5,3 anni.
Nella rivista “Nature”, il demografo statunitense James Vaupel ha sottolineato che negli ultimi 170 anni nei paesi industrializzati l'aspettativa di vita è cresciuta di 2,5 anni per decade, vale a dire di circa 6 ore al giorno. Se questo trend continua oltre metà dei nati dal 2000 in poi vedrà i 100 anni. Certo, il rischio di morte aumenta anno dopo anno, ma per i temerari che riusciranno a raggiungere i 110 anni il rischio si assesterà sul discreto ma inevitabile valore del 50% l'anno.
Vivendo sempre di più si può arrivare sereni e sani a 90 anni, conclude Vaupel, saranno quindi da rivedere i sistemi del welfare, pensioni in primis (ma chi ci arriverà se i nuovi nati dovranno pagare con i propri contributi le pensioni a chi nel frattempo non morirà mai?). La vita si allunga. Ciò significa che si muore dopo e sempre di meno. C’è chi è felice. Ovviamente. Ma non tutti. A piangere lacrime di sangue per il progressivo allungamento della vita, ci sono ad esempio gli addetti del settore funebre come ci riferisce lo scrittore Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice. Nel libro, a proposito delle conseguenze dei progressi della scienza, si fa una divertente riflessione sul futuro della vita e della morte e sulla figura del becchino. Intanto si godono a Bologna la festa dell’arte funeraria e cimiteriale con la fiera internazionale Tanexpò dove le bare sono una vera attrazione.

venerdì 19 marzo 2010

Tanexpò, l’arte per i defunti


La fiera della dipartita e dell’arte del decesso ha iniziato ormai il conto alla rovescia. Dal 26 al 28 marzo 2010, si terrà in Italia l’attesissima Tanexpò l’esposizione internazionale dell’arte funeraria e cimiteriale con i migliori prodotti per servire al meglio il caro estinto. La “caput mundi” funebre sarà l’amena Bologna. Per tre giorni, in Emilia Romagna si potrà godere del meglio della produzione del settore funerario italiano e internazionale. A Tanexpo qualità, tradizione e innovazione, l’eccellenza della ricerca e una ricca offerta per l’aggiornamento professionale si fondono per soddisfare i 16.000 visitatori professionali attesi da tutto il mondo. L’evento è consigliato dallo scrittore Raimondo Moncada che al mondo del funebre, al dietro le quinte, ha dedicato l’ultimo suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”. Il libro, unico nel suo genere, esorcizza l’avvento funesto, sdrammatizza l’evento doloroso e induce all’allegria.

Tanexpo si preannuncia anche quest’anno ricca di novità e di opportunità. La manifestazione animerà i padiglioni 16, 21 e 22 di BolognaFiere con 23.000 mq di esposizione dove i 16.000 i visitatori attesi potranno trovare il meglio della produzione funeraria e cimiteriale italiana e internazionale, cofani e urne, auto funebri, accessori, arte cimiteriale, marmi, graniti, sculture, fotoceramiche, impianti di cremazione, prodotti sanitari e tutto quello che il settore richiede.Un’offerta sempre più ampia e all’avanguardia, aperta al futuro e alle nuove realtà, ma allo stesso tempo attenta alla tradizione e alla valorizzazione del prodotto di qualità e di lavorazione artigiana, imprescindibile caratteristica per la crescita e lo sviluppo del mercato della funeraria.

Tanexpo è ormai da tempo sinonimo di internazionalità, sono attesi, come nelle passate edizioni, operatori professionali provenienti da oltre 50 paesi e prestigiose delegazioni delle principali associazioni estere del settore che, come ogni anno, scelgono Tanexpo per trovare l’offerta più completa ed esclusiva. La manifestazione è anche privilegiato punto d’incontro per le associazioni di categoria italiane e straniere che scelgono Bologna per organizzare le proprie convention annuali. Ospite internazionale quest’anno sarà Alpar, Asociaciòn Latinoamericana de Parques Cementerios y Servicios Exequiales.

Come ogni anno Tanexpo si propone non solo obbiettivi strettamente commerciali ma anche formativi, che la rendono così momento di crescita professionale per i visitatori.
Saranno numerosi i momenti destinati all’approfondimento di tematiche di primario interesse per gli operatori del settore e verteranno su diversi temi.Due giornate di studio saranno dedicate alla Tanatoestetica & Tanatoprassi e ai Riti e Cerimonie di Commiato mentre i workshop tratteranno i temi del Marketing nel settore funerario e della Tutela del “made in Italy”.
Saranno allestite delle aule di formazione a cura del Centro Studi Oltre in cui verranno proposte dimostrazioni pratiche sulla Tanatoprassi & Tanatoestetica, brevi dimostrazioni di Riti e Cerimonie di Commiato e verranno approfondite le caratteristiche tecniche e procedimenti costruttivi e di confezionamento dei cofani funebri.
Le principali associazioni di categoria presenteranno i propri programmi formativi: Fusemba, Master of Business Administration for Funeral Services della EFFS, Federazione Europea dei Servizi Funerari, la cui fase finale sarà svolta in Italia sotto il coordinamento di Feniof e il programma Virgilio - Management dell’Oltre ideato di Federcofit.
L’offerta formativa - professionale è quest’anno arricchita da un evento unico e di eccezionale valore dedicato esclusivamente agli espositori di Tanexpo 2010, un workshop interattivo ad inviti sulla rete di opportunità commerciali tra aziende europee e sudamericane/ internazionali.

L’area Design & Ricerca vedrà protagonista il tema dell’architettura funeraria con studi, ricerche e innovazioni su tombe a terra e cappelle di famiglia presentate da due realtà di spicco del mondo accademico italiano l’Accademia delle Belle Arti di Brera e la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.
Verranno sviluppati i temi della personalizzazione delle sepolture, in controtendenza all’attuale “fissismo” di forme della produzione seriale, dell’originalità dei materiali, degli elementi del corredo tombale e della “impaginazione grafica” delle superfici, dell’efficace utilizzo di spazi sempre più esigui cercando di dare quindi risposta a esigenze spirituali e concrete e contribuendo a dare nuovi spunti al mondo produt-tivo.

La ricerca estetica sarà il tratto caratterizzante su cui lavoreranno docenti e studenti del Dipartimento di Arte e Antropologia del Sacro dell’Accademia di Brera, coordinati dal prof. Andrea B. Del Guercio e dalla prof.ssa Ida Chicca Terracciano, con l’obiettivo di proporre un percorso iconografico che vada a caratterizzarsi come processo esperienziale, in relazione fisica e psichica con i materiali, e come confronto culturale ed esistenziale con l’azione estetica contemporanea. Verrà dato spazio alla più ampia gamma dei linguaggi visivi, da quelli tradizionali del marmo e del bronzo a quelli innovativi delle più re-centi tecnologie digitali.

Fondamentale sarà anche il contributo della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano chiamata ad esprimersi su aspetti propri di una ricerca che terrà conto dei valori espressi dalle tre grandi religioni monoteistiche (ebraismo, cristianesimo e sufismo). L’intera esperienza sarà successivamente raccolta dall’Accademia in uno specifico volume a carattere di riflessione e di proposta.La Facoltà di Architettura “Valle Giulia” dell’Università La Sapienza di Roma, con un progetto coordinato dagli architetti Vincenzo Turiaco e Stefano Mavilio, guarderà alla sepoltura sviluppando soprattutto gli aspetti architettonici. L’idea base è quella di mettere in evidenza l’Aura, la luce emanata dall’essere umano che guida ciascuno di noi in vita e che dopo morti continua a fluire dal soma come memoria delle peculiarità di ciò che fummo. Dunque la luce, intesa come riflesso dell’altro e come reminiscenza della materia. I progetti in mostra saranno immaginati nell’ottica di una matematica inesorabile, una geometria che “pre-vede” e che anticipa la perfezione di ciò che apparirà in cielo alla fine del tempo. Le opere, oltre ad essere caratterizzate dalla presenza della luce, saranno per quanto possibile improntate ad una poetica del bello che non dimentichi il contesto, senza rifuggire dalla tecnologia intesa quale supporto alla progettazione e non quale centro della stessa.Le realizzazioni dell’area Design & Ricerca saranno arricchite da decorazioni floreali, realizzate da esperti visual designers, che terranno anche dimostrazioni pratiche su temi e ambientazioni specifiche con il supporto dei prodotti messi a disposizione dalle aziende espositrici, andando così a sottolineare il collegamento, che Tanexpo da sempre ricerca e stimola, tra mondo della ricerca e mondo della produzione.
Dopo il grande successo riscosso nel 2008 saranno inoltre riproposte le installazioni floreali alla Certosa di Bologna, il cimitero monumentale della città, che andranno ad interpretare i più significativi monumenti funebri, creando un percorso grazie al quale i visitatori potranno apprezzare e riscoprire le opere della Certosa valorizzate dalle delicate e discrete decorazioni che con esse si andranno armoniosamente ad integrare. Il percorso sarà presentato ai visitatori tramite specifiche visite guidate, organizzate per l’occasione, che ne faciliteranno la lettura.
Anche il 2010 vedrà quindi Tanexpo impegnata a dare al proprio pubblico un’ offerta a tutto tondo di altissimo livello: commerciale, con la presenza delle principali realtà produttive nazionali e internazionali del settore, professionale, con i numerosi incontri che vedranno presenti i massimi esperti della materia e tratteranno temi di stringente attualità e culturale con le iniziative di Design & Ricerca e i suoi eccellenti partner.

Tanexpo si svolge sotto il patrocinio delle due Federazioni Italiane che rappresentano l’imprenditoria funeraria privata, Feniof e Federcofit, che ne ribadiscono il ruolo di autorevole punto di riferimento e di nucleo centrale della rappresentatività dell’intero comparto. Si avvale inoltre del contributo scientifico di Assocofani, Associazione Italiana Produttori Cofani Funebri, di Tanexport, Consorzio Italiano Produttori Articoli Funerari e Cimiteriali, di Iafe, International Association of Organizers of Funeral Exhibitions, e di Asce, Association of Significant Cemeteries in Europe; particolarmente prestigioso il patrocinio della più importante organizzazione funeraria mondiale Fiat–Ifta, International Federation of Thanatologists Associations.

L’evento è realizzato in collaborazione con BolognaFiere, CSO Centro Studi Oltre, OLTRE Magazine e L’informatore.

Tanexpo 2010 sarà ancora una volta occasione privilegiata di incontro tra un’offerta completa di assoluta qualità ed una domanda specializzata che da sempre sceglie l’appuntamento italiano per trovare prodotti e servizi di eccellenza.
Se vuoi sapere nel dettaglio tutto sulla nuova edizione di Tanexpò ti consigliamo di fare un salto nel sito web della manifestazione dove troverai utili notizie sugli espositori, sui prodotti in mostra, sull’organizzazione della manifestazione, su come arrivare alla fiera, su dove alloggiare, su come contattare organizzatori e aziende.

giovedì 18 marzo 2010

Teatro tra la vita e la morte


“Beffe della vita e della morte”. È il titolo dello spettacolo portato in scena dalla Compagnia del Teatro della Posta Vecchia di Agrigento. L’opera è ispirata agli atti unici “All’uscita” e L’uomo dal fiore in bocca” del drammaturgo Luigi Pirandello. Il lavoro, per la regia di Renato Giordano, si avvale della partecipazione degli attori agrigentini Nino Bellomo, Giovanni Moscato e Rosamaria Montalbano, con la presenza del piccolo Salvatore Lo Bello. La messinscena dello spettacolo è in programma al teatro della Posta Vecchia di Via Giambertoni, sotto Via Atenea nel cuore del centro storico di Agrigento.
L’evento sarà articolato in vari appuntamenti fruibili sia da parte delle scuole che da un pubblico più adulto. In particolare gli spettacoli serali andranno in scena sabato 20 marzo alle ore 21.00 e domenica 21 marzo alle ore 18.00 mentre da martedì 16 marzo sino al prossimo sabato 20, ogni giorno alle ore 9.30, la matinée sarà dedicata agli studenti. L’iniziativa rivolta alle scuole tende ad utilizzare il teatro anche a fini educativi, quale mezzo di espressione artistica e culturale, poiché costituisce un aspetto fondamentale della cultura e delle identità locali ed ha un insostituibile valore intellettuale, sociale e formativo.
I due atti unici costituiscono una sola ideale commedia in cui sono sintetizzate alcune delle ossessioni di Luigi Pirandello: il gioco delle apparenze di qua e di là della morte, il guizzo della vita che palpita e fugge, il rapporto tra forma e sostanza nonché tra illusioni e realtà. Nell’atto unico “All’uscita” Pirandello fa muovere i suoi personaggi dinanzi al cancello di un Cimitero. Si tratta di defunti ancora legati all’esistenza da un ricordo, da un sentimento, da un’idea, prima di dissolversi del tutto. Essi si soffermano all’uscita del cimitero riprendendo le apparenze vane che si diedero nella vita. Nell’incontro-scontro i tre protagonisti, cioè il filosofo, l’uomo grasso e la donna uccisa, troveranno la definitiva via d’uscita da “questo volubile granello di terra perduto nei cieli”. Anche nell’atto unico “L’uomo dal fiore in bocca” è dominante la rappresentazione del dramma del personaggio pirandelliano, inquadrato in particolari stati d’animo ed atmosfere dove un sommesso e delicato lirismo non riesce a cancellare l’amara e dolente realtà di un destino beffardo e malizioso.

Rai chiede canone tv a defunti


Meglio tardi che mai. Un vecchio utente è morto con il pensiero di non aver potuto pagare il canone alla Rai. I parenti non se ne sono mai accorti. Lui, il defunto, non aveva lasciato niente di scritto nel testamento. Ci ha pensato la Rai stessa, a distanza di 37 anni dal decesso dell’ex abbonato morto senza aver pagato quanto dovuto. La tv di Stato italiana ha pensato bene di inviargli un’ingiunzione per il pagamento del canone. Come ci riferisce il sito on line dell’agenzia di stampa Ansa, il fatto è accaduto a Bolzano. Sono stati i familiari dell'uomo, Franco Cavallari, deceduto nel 1973, a segnalare il caso. ''Quando abbiamo aperto la busta, abbiamo pensato a uno scherzo feroce'' ha detto Piero, il figlio del bolzanino. Ed è di questi giorni la notizia di un altro bolzanino, quasi cieco dalla nascita e senza televisore, ad avere ricevuto un'analoga ingiunzione. Non sono solo gli utenti ad essere chiamati a uscire i denari.
Anche la Rai, a quanto pare, deve pagare gli utenti che non avrebbero dovuto uscire i soldini per il canone tv. C’è infatti una norma del 2008 che finora, è il caso di dirlo, è rimasta lettera morta, che prevede l’esonero automatico dal canone degli anziani ultrasettantacinquenni con reddito basso. Lo ha confermato di recente, il sottosegretario all'Economia Daniele Molgora, sollecitato da un'interrogazione del deputato pidiellino Giovanni Dima. Il rappresentante del governo ha ufficialmente dichiarato che la norma che prevede l’esonero non ha bisogno di alcun decreto attuativo. La Rai, che ha atteso fino ad oggi chiarimenti a proposito, dovrebbe così rimborsare chi ha pagato ingiustamente nonostante avessero diritto all'esenzione automatica. Arretrati compresi.
Secondo quanto riportato sul canale Kataweb, la legge Finanziaria 2008 (art.1 comma 132) ha stabilito, infatti, che i cittadini italiani con un'età pari o superiore a 75 anni con reddito non superiore a 516,46 euro calcolato per tredici mensilità (ossia 6713,98 euro all'anno) sarebbero stati esentati dal pagamento dell'imposta. Le successive disposizioni approvate col decreto milleproroghe del 2008 hanno confermato quanto sancito dalla finanziaria. Ma la Rai ha continuato a pretendere il pagamento del canone in attesa di un fantomatico decreto attuativo della norma.

Morte degna, vita indegna

La vita è vita, la morte è morte. Niente artifici, niente diavolerie tecnologiche per tenere in vita un corpo morto attaccandolo in eterno ad una macchina. Il parlamento dell'Andalusia ha approvato con la maggioranza assoluta la prima legge in Spagna sulla “morte degna” denominata “Diritti e garanzie della dignità per i pazienti in fase terminale”. La legge consente al paziente di rifiutare un trattamento che prolunghi la sua vita in modo artificiale e proibisce in questo caso l’accanimento terapeutico. Lo riferisce l’edizione elettronica de El Pais. La legge regola anche la sedazione palliativa che un malato può ricevere anche se questa rischia di “accorciare la sua vita”.

La legge è stata approvata con i voti dei tre gruppi presenti nel parlamento andaluso: i socialisti (Psoe), i popolari (Pp) e la sinistra di Iu.

I vescovi della Spagna meridionale hanno criticato il provvedimento. Lo ritengono “non necessaria” perché la società non la reclama e “gli ospedali possono funzionare anche senza”. L’associazione federale per il diritto a morire degnamente si è invece “congratulata” con gli andalusi per aver inserito nello statuto d’autonomia della regione una legge che “riconosce il diritto di tutte le persone alla piena dignità” durante la fase terminale della loro vita. Le nuove disposizioni non parlano di eutanasia e di “suicidio assistito”, che dipendono dal codice penale di responsabilità del governo centrale di Madrid.

La legge potrebbe entrare in vigore verso Pasqua dopo che sarà pubblicata sulla gazzetta ufficiale.

mercoledì 17 marzo 2010

Eredità dei morti muore con gli eredi


Dall'eredità all'esproprio: le dieci cause civili più lunghe”. È il titolo di un’inchiesta giornalistica sulla giustizia lumaca pubblicata sul quotidiano La Repubblica a firma di Elsa Vinci e Piero Colaprico. Il trapasso dei beni materiali del defunto dopo la morte del de cuius può attendere anche il naturale decesso degli eredi. Questo il messaggio. Il giornale riporta un caso curioso avvenuto in Sicilia che aggiungiamo alle storie strane ed anche fantastiche o verosimili raccontate dallo scrittore siciliano Raimondo Moncada nel suo libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi".
“Nel paese dei contenziosi infiniti”, i due giornalisti di Repubblica stilano “la top ten dei processi senza tempo di una giustizia lenta che il governo non tocca”. Tra i casi più emblematici dei ritardi della giustizia, tra i processi più lunghi d'Italia, Repubblica segnala il caso denominato “Liberty palermitano”. “L'arretrato del contenzioso civile, nel suo dato generale – scrive il giornale - è gigantesco. Nella relazione annuale il Guardasigilli parla di 5 milioni e 625.057 procedimenti da definire. I più longevi riguardano le successioni: le cause per l'eredità del "caro estinto" possono durare decenni, come se fossero una maledizione e non una benedizione. A Palermo (Pirandello aveva buon materiale per le sue commedie) il record è della famiglia T., che litiga da 35 anni. Ci sono due sorelle e un fratello: tra loro i beni dei genitori da dividere, una villa storica e un terreno. Trent'anni di contenzioso tra tribunale, appello e Cassazione per arrivare (infine) a un accordo privato tra le parti”.
I babbaluci in Sicilia - ci vuole dire Repubblica - vanno più veloci della giustizia lumaca.

Ruba carro funebre toccandosi


Fa sparire il carro funebre approfittando del funerale in corso. Si credeva di fare una furbata: il defunto non si poteva muovere, i dolenti non potevano alzarsi e abbandonare il feretro... Ma non ha fatto i conti con qualche partecipante distratto che ha telefonato ai carabinieri. Il ladro non è andato troppo lontano. E' stato acciuffato con le mani ancora sul volante del mezzo mortuario. Il singolare furto, come ci racconta la cronaca, è stato compiuto in pieno giorno a Saronno, davanti alla parrocchia di San Pietro, in centro città. L’auto funebre non era adibita al trasporto di bare, ma assegnata al seguito delle cerimonie funerarie.
Un furto insolito per non dire raro o quasi improponibile. Di solito quando si vede un carro mortuario ci si tocca per scaramanzia nelle zone delicate del corpo (come ci descrive in modo dettagliato Raimondo Moncada nel libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi"). Ma questa volta la visione del veicolo nero ha fatto impazzire il ladro d'auto che, incurante delle conseguenze sfiganti, si è guardato circospetto attorno, ha aperto la portiera ed è fuggito via non si sa se toccandosi o grattandosi. Molto probabilmente un gesto scaramantico l'avrà messo in atto. Saranno gli inquirenti ad accertare, se lo voglio, questo dettaglio. Il gesto del ladro funebre, come detto, non è passato inosservato. Non tutti i partecipanti al rito funebre erano concentrati alla cerimonia religiosa. Qualcuno ha notato lo strano allontanamento dell'auto funebre ed ha segnalato subito l'accaduto ai Carabinieri. I militari dell'Arma si sono messi immediatamente in azione. L'intervento è avvenuto mentre nel frattempo continuavano a svolgersi le esequie del defunto, alla fine delle quali sarebbe tornato utile il veicolo rubato. Il ladro è riuscito a fuggire da Saronno, ma è stato fermato e arrestato all’altezza di Mozzate, alla guida del carro fumante, addobbato ancora con tutte le insegne dell’azienda funeraria incacchiata nera per quanto avvenuto.

Il cranio di Hirst sorride a Parigi


Un ilare teschio tempestato di diamanti. L'opera d'arte più costosa del mondo creata da Damien Hirst è una delle attrazioni luccicanti di un evento artistico che si sta svolgendo a Parigi. Al Musée Maillol, sino al 28 giugno, è aperta la mostra dal titolo “Vanitas. From Caravaggio to Damien Hirst”. Il tema conduttore dell’esposizione è la vanità, intesa come la natura transitoria della vita, fonte d’ispirazione di tanti artisti dai tempi dell’estro italiano di Caravaggio (grandiosa l'esposizione al Quirinale) alla contemporanea lucida follia dell’inglese Hirst per il quale la morte è vita da trattare con sorriso e creatività (lo stesso sottile filo conduttore che troviamo nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada).
La mostra, curata da Claudio Strinati, attraversa più di tre secoli di storia dell'arte e tocca svariate correnti artistiche: dal barocco alla neo-pop art, dal post-impressionismo al surrealismo. Pitture, sculture, fotografie, video, oggetti, ci raccontano il rapporto degli artisti con la caducità delle cose terrene. Molte personalità presenti in Francia tra cui: Marina Abramovic, Jan Fabre, Cindy Sherman, Yan Pei Ming, Annette Message.
Si tratta di un evento unico che miscela sapientemente passato e presente: dall’immagine del famigerato teschio umano ricoperto di diamanti di Damien Hirst (For the love of God), a quelle delle performance di Marina Abramovic con gli scheletri caricati in spalla, dagli esempi contenuti nei mosaici pompeiani ai “memento mori” (ricordati che devi morire) presenti nella pittura del XVII secolo.
Continua, dunque, il tour internazionale del preziosissimo cranio di Damien Hirst (For the Love of Good), l’opera d’arte più cara del pianeta. Il teschio di Hirst è il calco di un cranio in platino rivestito da 8601 pietre preziose della gioielleria Bentley&Skinner. Un gioiello di morte frutto della incontenibile creatività post-contemporanea. L’unica cosa umana di un'opera disumana sono i denti. Tutti sani, nessuno cariato. Sulla fronte del teschio è posta una grande pietra rosa centrale, da oltre quattro milioni di sterline. La scultura anatomica di Hirst è stata venduta per la modica cifra di 100 milioni di dollari. Un poveraccio chi se ne è impossessato.
Il cranio umano di diamanti è diventata un’icona del superlusso, della luxury art e si presenta sorridente perché solo in pochi matti al mondo se la possono permettere.
“Hirst – leggiamo su Il Giornale nella corrispondenza dell’inviato Stelio Solinas - i crani li colleziona, li serigrafa, ne fa delle icone sorridenti, e non sorprende che François Pinault, il magnate e mecenate di palazzo Grassi e Punta della Dogana lo porti in palmo di mano: il ritratto di sé che preferisce è quello fattogli nel 2003 da Piotr Uklanski ed è nient’altro che una radiografia colorata della propria testa con sotto due tibie incrociate alla maniera di un vessillo corsaro. Tutto si tiene: un’arte pirata e la pirateria dell’arte, il legame funereo, ma non tragico, fra artisti e mercanti, un pirata collezionista di un cranio che è già teschio, già defunto pur essendo ancora vivo... La morte dell’arte come de profundis dell’umanità.È un revival funebre che dura da qualche decennio e dagli Skull di Andy Warhol degli anni Settanta, alle Tête de mort di Niki de Saint Phalle degli anni Ottanta, alla Body Art con scheletro incorporato di Marina Abramovich racconta sempre la stessa storia; il niente come sostituto del sacro, lo spettacolo derisorio del vuoto che ci attende, l’esorcizzare la morte facendone un’icona della vita: oggetto d’arredamento, bijoux, design”.

martedì 16 marzo 2010

Il morto diventa albero con Gaia


La morte che rispetta la natura. Un fiore che nasce dalle ceneri del caro estinto. Un'urna cineraria ecologica, ideata da un'altoatesina è stata premiata in Germania. Veronika Gantioler, di Barbiano, laureata alla Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano, ha vinto con il singolare manufatto funerario denominato Gaia il premio di design Talente 2010 bandito dalla Camera di Commercio di Monaco di Baviera nell’ambito della IHM – Fiera internazionale dell’artigianato.
Gaia è realizzata in materiale naturale, biodegradabile e solubile. Oltre allo spazio necessario per contenere le ceneri del defunto, l'urna contiene al suo interno un cilindro di torba pressata in cui sono mescolate sementi selezionate, idonee a facilitare e assicurare la crescita della pianta prescelta. Una volta interrata, le pareti dell'urna e il cilindro di torba si decompongono amalgamandosi lentamente alla terra. La cenere (basica) e la torba (acida) si legano in un composto ricco di sostanze vitali per la nascita e la crescita della pianta.
A parere dell’inventrice, l'albero nato dalle ceneri del defunto rappresenta simbolicamente un monumento funebre vivente che rivolge romanticamente i suoi rami al cielo, quasi un inno alla vita che continua. E un inno alla vita è il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada che è riuscito nell'intento di far ridere di un argomento di cui si farebbe a meno di parlare.

In vendita l’anima dei morti


Una donna cattura a casa sua due spiriti, li rinchiude in due ampolle e li vende on line. La geniale trovata è di una donna, Avie Woodbury, residente a Christchurch, in Nuova Zelanda. Qualcuno dirà una cretinata assurda! Ma chi sarà lo stupido a cascarci e a buttare via dei soldi per l’anima di due morti? Ed invece la donna si è messa in tasca 2120 franchi, pari a 1450 euro. Le due ampolle sono state messe all’asta e vendute su TradeMe, un sito specializzato per la vendita su internet così come avviene con eBay. Secondo la convinta venditrice, le ampolle contengono i fantasmi di un uomo anziano che avrebbe abitato la sua abitazione negli anni ‘20 e di una bambina “molto dispettosa”.
L’acquirente delle due ampolle azzurrognole con gli ectoplasmi rimane ancora sconosciuto.
Avie Woodbury è riuscita ad “addormentare” e catturare i due spiriti nel luglio del 2009, grazie all’aiuto di un esorcista che li avrebbe rinchiusi nelle ampolle con tappi imbevuti in acqua santa, per “togliere loro energia”. La donna dopo la cattura ha detto di non aver più avvertito la presenza dei due spiriti e neanche attività sinistre che l'avrebbero disturbata quando si è decisa di abitare quella casa. Ha voluto sbarazzarsi dei fantasmi perché, ha dichiarato, stanca di convivere con loro. L’ignoto acquirente potrà godere della “compagnia” dell’anima dei due defunti versando il contenuto delle ampolle su di un piatto, facendo acquistare ai due di nuovo energia. Con il ricavo della vendita, la catturatrice di fantasmi pagherà l’onorario all’esorcista mentre una parte sarà devoluta all’ente protezione animali.
Quella messa in pratica in Nuova Zelanda è un’idea che sta attirando chi ha problemi economici. L'acchiappafantasmi potrebbe diventare il mestiere del futuro. Per diventare ricchi, potremmo mettere in vendita lo spirito di tutti i nostri avi. Altre idee e invenzioni strane nel libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

Rimosso cadavere in divieto di sosta


La salma se in divieto di sosta va multata, senza alcuna pietà. E se c’è il cartello di rimozione forzata va chiamato il carro attrezzi. Anche ai defunti bisogna dare il buon esempio. Accade in America, il paese dove l’impossibile è possibile. La polizia di New York ha rimosso una vettura parcheggiata apparentemente in modo illegale davanti ad una agenzia di pompe funebri. E fin qui niente di strano. La polizia non si è infatti accorta che dentro il veicolo c'era una bara con un cadavere vero. Il carro funebre è stato così rimosso dagli agenti e trasportato in un garage a Manhattan adibito alla custodia dei veicoli sequestrati. Quando il personale dell'agenzia di pompe funebri non ha più trovato il mezzo e soprattutto la salma è entrato nel panico. Il feretro era atteso in chiesa dai parenti per la funzione. Scoperto quanto effettivamente avvenuto, il direttore della agenzia si è precipitato dalla Polizia per chiedere la restituzione del cadavere. Il direttore ha spiegato ai solerti agenti che era tutto regolare. Un cartello che autorizza la vettura al parcheggio nello spazio apposito era semplicemente scivolato dall'interno del parabrezza e non era quindi visibile. I vetri neri della vettura hanno impedito alla polizia di notare la bara bianca all'interno del veicolo sequestrato. Il direttore delle pompe funebri è riuscito a farsi restituire sia la vettura che il cadavere. Ma ha contestato il pagamento della multa per divieto di sosta. Altre storie strane, curiose, divertenti nel libro "Ti tocca anche se ti ticchi" dello scrittore Raimondo Moncada.

giovedì 11 marzo 2010

Corsa al loculo con vista mare


La morte non fa paura. E nessuno fa scongiuri, toccandosi, di fronte all’esigenza di prenotarsi una sistemazione sicura per la futura dipartita. È una vera e propria corsa al loculo. Il cimitero si amplia, vengono costruite nuove tombe ed i cittadini incuranti della crisi economica, della scarsezza di mezzi finanziari, della contingente mancanza di liquidità, si mettono ad acquistare un loculo per se stessi o per la propria famiglia. Accade a Porto Empedocle, paese natio dello scrittore Andrea Camilleri, comune governato dal giovane e illuminato sindaco Calogero Firetto. La notizia viene riportata oggi sulle pagine di Agrigento del giornale “La Sicilia” in un articolo a firma del giornalista Francesco Di Mare dal titolo: Cimitero più grande, primo lotto completato. Già prenotati 400 loculi”.

“Quattrocento empedoclini – ci riferisce Di Mare – hanno scelto la loro casa per l’eternità, o quasi. Tanti sono coloro i quali hanno prenotato il loro loculo tra i mille costruiti a tempo di record dalla Futura Sas e dalla Ati Edilcostruzioni nello spazio destinato all’ampliamento del camposanto”.

L’attenzione del cronista si sofferma sulla corsa al loculo. Scrive sul giornale: “Per evitare di trovarsi impreparati all’appuntamento con la morte – propria o di qualche caro – tanti cittadini si sono recati negli uffici della Ati e della Futura per sottoscrivere l’accordo che prevede l’anticipo del 25 per cento della somma complessiva per l’acquisizione del loculo, con la prospettiva di saldare il conto negli anni a venire. E a rendere per certi versi curiosa questa corsa c’è anche l’attenzione al particolare dimostrata dagli acquirenti. Gli empedoclini, infatti, visto che ad oggi possono scegliere, non perdono l’occasione di decidere se collocare la salma propria o del parente al piano terra, al primo piano o negli spazi più in alto. C’è anche chi ha valutato se tumulare o farsi tumulare con vista sul mare”.

In una cittadina che sta vivendo un momento di felice e palpabile rinascimento, si parla di un camposanto modello dotato anche di un ascensore per agevolare il collegamento tra due dislivelli ed in cui si prevede la realizzazione di altri mille nuovi loculi.

A proposito di cimiteri, fanno discutere le invenzioni innovative proposte da Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” con le tombe a grattacielo e a grattaterra.

mercoledì 10 marzo 2010

Tomba mignon, bara segata


La bara è inspiegabilmente troppo grande per il loculo e così, per farla entrare, viene tagliata con una sega a mano come in un numero d'alta magia, davanti agli occhi in lacrime ed esterrefatti dei parenti del defunto. Dopo ripetuti tentativi per ridurne il volume, l’ingombrante cassa con dentro un’indispettita salma è stata spostata in un altro loculo più spazioso.

La grottesca quanto incredibile e incresciosa vicenda, riportata sulle pagine de Il Resto del Carlino, sarebbe avvenuta nel cimitero di Calderaia di Reno, in provincia di Bologna. Il giornale riporta la testimonianza diretta della figlia del defunto che chiede l’anonimato (la figlia, ovviamente e non il defunto).

Subito dopo le esequie, i familiari di un sessantenne di Bologna attendono al cimitero che il feretro del loro caro venga tumulato. Gli addetti dell’agenzia di pompe funebri arrivati nel luogo del camposanto predestinato alzano di peso la cassa per farla entrare nel loculo assegnato. La bara però non entra, neanche a spingerla con forza. Il personale, allora, avrebbe proposto ai parenti una soluzione: eliminare alcune parti della bara, soprattutto le cornici esterne, per ridurne il volume. La cassa viene dunque segata a mano sotto gli occhi allucinati dei dolenti. Nonostante lo sfregio e le mutilazioni, la bara non entra ugualmente. Nel frattempo viene avvertito il Comune e si decide di utilizzare un altro loculo libero, a poca distanza, dove la bara del bolognese entra senza alcun problema.

I parenti del defunto si sono rivolti ad un avvocato ed hanno presentato un esposto ai carabinieri. La Procura della Repubblica pare abbia aperto un fascicolo conoscitivo, senza al momento ipotesi di reato né indagati. Saranno gli inquirenti, adesso, a stabilire se ci sono delle responsabilità penali, a capire se era la bara di dimensioni fuori norma o il loculo di dimensioni troppo piccole, a stabilire se in un momento di così grande dolore è possibile sfregiare una bara con un defunto dentro in presenza di familiari addolorati e sotto choc.

Di storie curiose e di gaffe imperdonabili nelle cerimonie funebri parla lo scrittore Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.

sabato 6 marzo 2010

Comuni vendono carri funebri


Meno di uno stipendio. A tanto lo vende il Comune di Como. Con meno di una mensilità ti compri un bel carro funebre pubblico ancora funzionante ed in men che non si dica puoi metterti in proprio per guadagnare soldi con i morti. È un affarone. Il Comune di Como ha deciso di mettere in vendita il proprio carro funebre utilizzato per i servizi cimiteriali. E' un modello Fiat Ducato anno 1991, con pochi chilometri, utilizzato soltanto in città. Gite fuori porta niente. La base d’asta è 800 euro. Chi fosse interessato all'acquisto del veicolo funebre può rivolgersi a Palazzo Cernezzi.
L’annuncio non è frutto di fantasia. È una comunicazione commerciale seria. La notizia è vera diramata direttamente dall’Ufficio Stampa del Municipio.
“Dopo la verifica annuale 2009 sull’efficienza dell’intero autoparco comunale - si legge in una nota dell’Amministrazione comunale - il settore provveditorato ha constatato la presenza di autoveicoli che non rispondono più alle necessità del Comune di Como”.
L’asta pubblica al rialzo verrà indetta nei prossimi giorni con il sistema delle offerte segrete.
Nell’ottobre del 2008, anche il comune di Gorizia mise in vendita un’auto funebre. Il mezzo di trasporto era una Fiat Croma del 1989. il prezzo a base d’asta di partenza era stato fissato in 400 euro. In pratica un carro funebre regalato con la possibilità di avviare una produttiva azienda funebre.
Speriamo che i mezzi funebri messi in vendita dagli enti pubblici siano effettivamente efficienti, nonostante l'età. Sarebbe davvero disastroso lasciare a piedi defunto e il corteo dei familiari dolenti. Altre notizie strane e considerazioni curiose su questo settore, le potete trovare nel libro umoristico di Raimondo Moncada Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice di Crotone.

venerdì 5 marzo 2010

Nelle mani di un becchino


Tra la vita e la morte. In mezzo. Uno stato di transizione in cui si trova una donna il cui destino è nelle mani di un becchino. Raccontata così farebbe ridere, come il libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada. Ma la trama del film After.Life punta a terrorizzare quanti assisteranno al cinema alla visione.
After.Life è un film indipendente del genere fanta-horror di cui al momento si è sentito parlare ancora poco.
La pellicola è stata scritta e diretta dalla giovane regista Agnieszka Wojtowicz-Vosloo. Il film non ha ancora un distributore americano. Girerà inizialmente per i festival alla ricerca di qualcuno intenzionato a mostrarlo nei cinema.
After.Life ha un cast molto ricco. Troviamo l’attore Liam Neeson nei panni di un impresario di pompe funebri, e l’attrice Christina Ricci in quelli di una donna a cui è stata data una seconda chance.
Nel cast, anche Alfred Molina, Justin Long, Josh Charles e Chandler Canterbury.
In questi giorni sono usciti il trailer e la locandina ufficiale del terrificante After.Life.
La storia racconta le vicende di Anna Taylor (Ricci), una donna che si trova in uno stato di transizione tra vita e morte e che farà di tutto per impedire che Eliot Deacon (Neeson) - un impresario di pompe funebri, che suo malgrado trova il destino di Anna nelle sue mani - la seppellisca viva...

mercoledì 3 marzo 2010

Morti ritardatari, multe dolorose


Il dolore non ammette ritardi, specialmente quando c’è di mezzo la morte di un proprio caro. Così arriva un regolamento comunale sulla puntualità dei funerali e le multe per chi si macchia di questa riprovevole abitudine. Accade in Sicilia e precisamente nel cuore dell’isola, in quel di Caltanissetta dove, a quanto pare, gli orari di arrivo dei feretri in chiesa e al cimitero sono stati fino ad oggi sono stati sistematicamente disattesi. Così l’assessore alle Aree Cimiteriali Giuseppe D’Anna (apprendiamo dal quotidiano on line Live Sicilia) ha pensato bene di emanare un regolamento per disciplinare la materia. Il provvedimento è rivolto alle agenzie di pompe funebri, alle parrocchie e allo stesso cimitero nisseno. L'iniziativa nascerebbe dalle proteste di alcuni familiari di persone decedute che hanno dovuto attendere per parecchi minuti l’arrivo delle bare sia in chiesa che al camposanto.
Adesso c'è il provvedimento a cui tutti dovranno scrupolosamente attenersi, pena multe dolorose. Il comando di polizia municipale avrà l’ingrato compito di vigilare, far rispettare l’ordinanza ed eventualmente sanzionare i ritardatari senza guardare in faccia a nessuno, dolenti compresi. Perché ingrato compito? Perché le multe, com’è noto, fanno piangere. Ma, come dice Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”, le multe in questo caso potrebbero aiutare le persone insensibili, più duri di cuore, a piangere in modo coatto e a simulare una partecipazione emotiva al dolore collettivo, facendo pure bella figura.

Ecco di seguito le direttive dell’assessore nisseno, tratte da una nota stampa pubblicata sul sito del Comune di Caltanissetta.

L'assessore alle aree cimiteriali, Giuseppe D'Anna ha disposto con due note, una inviata alle Società di Mutuo soccorso ed al Direttore del cimitero e l'altra alle agenzie funebri e/o autorizzate al trasporto ed ancora al Direttore del Campo Santo, le direttive da seguire per la chiusura dei loculi oggetto di trasferimento salme e delle operazioni inerenti l'orario di arrivo dei feretri al Cimitero. Con la prima nota D'Anna rileva che per il servizio di trasporto funebre sono stati stabiliti gli orari di arrivo al cimitero dovendosi tenere in debita considerazione l'orario di chiusura della struttura, sia per il periodo invernale che estivo."Il servizio - dice l'assessore - è così articolato: per quanto concerne l'orario invernale l'apertura è prevista per le ore 7,00 e la chiusura per le 17,00, l'ora d'arrivo finale delle salme al cimitero è fissata nelle 16,30. Per quanto concerne l'orario estivo l'apertura é sempre alle 7,00 mentre la chiusura è alle 18,00. L'ora d'arrivo finale è fissata per i feretri alle 17,30.Le agenzie quindi dovranno attenersi scrupolosamente agli orari di arrivo finale all' interno dell'area cimiteriale ". Per tanto D'anna ha anche inviato una nota Al Vicario Foraneo di Caltanissetta, in considerazione del fatto che gli orari di arrivo dei feretri vengono sistematicamente disattesi, con la quale chiede di volere provvedere a dare inizio alle funzioni con anticipo in modo che gli orari possano venire rispettati. Sarà compito del Comando di Polizia Municipale di adottare gli eventuali provvediemnti consequenziali di competenza.Con la successsiva nota alle società di Mutuo Soccorso l'assessore Giuseppe D'Anna, stigmatizza il fatto che alcuni loculi aperti che sono stato oggetto di trasferimento delle salme, vengono utilizzate come deposito di attraezzi pere la pulizia di altri loculi.All'interno di molti loculi di proprietà delle Società ancora aperti infatti vi sono depositati scope, detersivi, secchi, palette e stracci . Da qui la riochieste dell'assessore alle Società di Mutuo Soccorso affinchè, ciascuno per la propria compentenza, si attivi per provvedere alla chiusura di tutti i loculi aperti ed al momento non utilizzati. Medesima nota anche per i loculi di proprietà del Comune è stata inviata al direttore del Cimitero, allo scopo di ripristinare il rispetto del decoro che il luogo impone.

Cimiteri, ladri di cadaveri preziosi


Si rubano pure i morti. Non c’è proprio religione. Oltre ai fiori veri e posticci, alle lapidi, ai lumini, al rame e al bronzo, alle cinture, dai cimiteri vengono trafugati pure i cadaveri. Interi! Come in certe commedie noir, un uomo è entrato di notte nel camposanto di Saviano, in provincia di Napoli, dove era sepolta la sorella ed è fuggito via con la bara vincendo la paura di fantasmi e delle anime dei defunti in guardia al luogo sacro.
L’uomo è stato denunciato dai carabinieri per violazione di sepolcro e vilipendio.
A dare l'allarme è stato il custode del cimitero comunale, che ha denunciato la scomparsa della bara contenente i resti di una donna morta all'età di 40 anni nel 2008. I militari hanno subito avviato le indagini e dopo alcuni riscontri hanno rinvenuto la bara nel garage del fratello della donna morta, un uomo già noto alle forze dell'ordine.
La bara, con il corpo della donna, è stata sottoposta a sequestro ed è stata provvisoriamente custodita presso la sala mortuaria del camposanto.
Non è stata necessaria l'autopsia.
In un cimitero vicino a Empoli, in località Pontorme, ignoti hanno invece aperto un loculo all'interno di una cappella, divelto la bara e gettato a terra la salma. Sul posto è intervenuta la polizia ed è stata interessata anche la squadra anti-sette della squadra mobile di Firenze per indagare sullo strano caso di profanazione. I malviventi, per entrare nella cappella, hanno danneggiato la porta d'ingresso, poi hanno rotto la lapide in marmo e quindi, dopo aver smurato l'apertura del loculo hanno tirato fuori la bara estraendo i resti della salma. I familiari del defunto - un uomo morto 25 anni fa - non riescono a spiegarsi quanto accaduto. Tutte le ipotesi sono al momento possibili, dalla "bravata" all'atto riconducibile alla pratica di riti esoterici. Ma non viene neppure escluso che qualcuno sia andato in cerca di qualche monile o oggetto prezioso indossato dal defunto.
Nei cimiteri ne succedono di tutti i colori! I camposanti sono delle miniere d’oro, come ci racconta lo scrittore Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”, un libro che è ormai divenuto un classico della materia. Si ride quando si dovrebbe piangere.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...