giovedì 18 marzo 2010

Rai chiede canone tv a defunti


Meglio tardi che mai. Un vecchio utente è morto con il pensiero di non aver potuto pagare il canone alla Rai. I parenti non se ne sono mai accorti. Lui, il defunto, non aveva lasciato niente di scritto nel testamento. Ci ha pensato la Rai stessa, a distanza di 37 anni dal decesso dell’ex abbonato morto senza aver pagato quanto dovuto. La tv di Stato italiana ha pensato bene di inviargli un’ingiunzione per il pagamento del canone. Come ci riferisce il sito on line dell’agenzia di stampa Ansa, il fatto è accaduto a Bolzano. Sono stati i familiari dell'uomo, Franco Cavallari, deceduto nel 1973, a segnalare il caso. ''Quando abbiamo aperto la busta, abbiamo pensato a uno scherzo feroce'' ha detto Piero, il figlio del bolzanino. Ed è di questi giorni la notizia di un altro bolzanino, quasi cieco dalla nascita e senza televisore, ad avere ricevuto un'analoga ingiunzione. Non sono solo gli utenti ad essere chiamati a uscire i denari.
Anche la Rai, a quanto pare, deve pagare gli utenti che non avrebbero dovuto uscire i soldini per il canone tv. C’è infatti una norma del 2008 che finora, è il caso di dirlo, è rimasta lettera morta, che prevede l’esonero automatico dal canone degli anziani ultrasettantacinquenni con reddito basso. Lo ha confermato di recente, il sottosegretario all'Economia Daniele Molgora, sollecitato da un'interrogazione del deputato pidiellino Giovanni Dima. Il rappresentante del governo ha ufficialmente dichiarato che la norma che prevede l’esonero non ha bisogno di alcun decreto attuativo. La Rai, che ha atteso fino ad oggi chiarimenti a proposito, dovrebbe così rimborsare chi ha pagato ingiustamente nonostante avessero diritto all'esenzione automatica. Arretrati compresi.
Secondo quanto riportato sul canale Kataweb, la legge Finanziaria 2008 (art.1 comma 132) ha stabilito, infatti, che i cittadini italiani con un'età pari o superiore a 75 anni con reddito non superiore a 516,46 euro calcolato per tredici mensilità (ossia 6713,98 euro all'anno) sarebbero stati esentati dal pagamento dell'imposta. Le successive disposizioni approvate col decreto milleproroghe del 2008 hanno confermato quanto sancito dalla finanziaria. Ma la Rai ha continuato a pretendere il pagamento del canone in attesa di un fantomatico decreto attuativo della norma.

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