domenica 28 novembre 2010

“A corpo morto”, monologhi per il caro estinto


Rappresentazioni dal vivo per “A corpo morto”, lo spettacolo di cui Vittorio Franceschi è autore e unico interprete, prodotto dal Teatro Stabile di Genova con la regia di Marco Sciaccaluga. L’attore e drammaturgo bolognese interpreta i diversi personaggi proposti indossando le maschere di Werber Strub. Lo spettacolo è in tournèe. Prossimi appuntamenti dal 2 al 5 dicembre all'Arena del Sole di Bologna.

Vittorio Franceschi ha creato un pezzo di teatro su un tema molto serio ma non serioso, con toni lieti e grotteschi, lo stesso argomento affrontato in maniera umoristica in tutte le sue complesse sfaccettature da Raimondo Moncada nel suo “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Franceschi recita cinque monologhi riferiti ad altrettanti personaggi che esprimono il loro ultimo omaggio verbale ad una persona ormai non più in vita. I protagonisti della scena sono un ragazzo che si rivolge alla sua compagna sempre amata, una moglie che parla al marito con cui ha vissuto tutta la vita, un padre al proprio figlio deceduto, una figlia alla madre ed un barbone ad un compagno di strada. Vittorio Franceschi indossa durante la rappresentazione le maschere realizzate da Werner Strub, il più apprezzato "mascheraio" del teatro occidentale, collaboratore di Benno Besson, Jean-Louis Barrault e Giorgio Strehler. Attraverso le maschere cambia continuamente identità, diventando il cantastorie della vita altrui. Vendono affrontati con leggerezza e affettuosa partecipazione i temi del dolore universale provocato dalla morte e si incitano gli spettatori a lasciarsi andare alla gioia di vivere.

Artista nuda con peluche minacciata di morte

Anche la povera Eva fu minacciata di morte. Ma sol perché, dopo avere scoperto la calura della foglia di fico, andava dicendo a quel maschio arrapato di Adamo che non l'avrebbe mai più tolta! Questa è l'amara riflessione di Raimondo Moncada autore del libro satirico “Ti tocca anche se ti tocchi” sul fatto che oggi, a distanza di non sappiamo quante migliaia di anni, una donna ed anche un uomo vengano minacciati di morte perché posano nudi in una foto, in quadro, in un film, in un videoclip, in una pubblicità.
È notizia di questi giorni che la famosa cantante di musica pop curda irachena Mzhden Slih abbia denunciato di essere stata minacciata di morte da estremisti dopo aver realizzato il videoclip della sua ultima canzone "Padasht". Il motivo? La canzone, il cui titolo in curdo vuol dire "messaggio di passione", contiene alcuni frammenti in cui Mzhden Slih appare completamente nuda e coperta solo da un peluche.
La giovane artista ha denunciato l'accaduto al sito iracheno al-Sumaria News.
"Subito dopo la pubblicazione del video su 'Youtube' - ha spiegato Mzhden Slih - ho ricevuto una serie di telefonate minatorie nelle quali venivo accusata di aver violato le tradizioni del popolo curdo per come sono apparsa nella clip". La giovane artista ha aggiunto di non voler demordere e di avere chiesto a tutte le tv satellitari curde di trasmettere il video della canzone.
Noi, nel nostro piccolo, lo proponiamo pure nel nostro sito a condizione, però, che Mzhden Slih nel video della prossima canzone compaia senza peluche, senza alcuna foglia di fico, senza niente: completamente ignuda! Sarebbe una bella risposta. Paserebbe il messaggio che il mondo evolve e non si è fermato alla foglia di fico di Eva.


Iglesias, di scena l’arte della morte


“Il corpo sottratto”, ovvero due giornate dedicate al tema della morte attraverso la poesia, l'arte, il cinema, performance dal vivo. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, si tiene a Iglesias, cittadina sarda in provincia di Cagliari. L’idea di promuovere l’evento è dell’associazione culturale “Vox 2000”.
Il "Corpo Sottratto", è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Iglesias. La direzione artistica è di Maurizio Saiu, mentre quella organizzativa è affidata a Monica Mariani.

Oggi, domenica, il secondo appuntamento nel suggestivo palcoscenico del Cimitero Monumentale di Iglesias per una serata che coinvolgerà artisti, cantanti, musicisti, giovani studenti in una performance dal vivo dal titolo “All’ombra di un cipresso”. La performance mira a riscoprire gli spazi tipici della morte per riviverli come luoghi vitali. L'evento, per la regia di Maurizio Saiu, guiderà il pubblico alla visita del cimitero monumentale, ricco di storie e memoria cittadina, attraverso il canto, la musica e la danza.

Grazie a "Il corpo sottratto", un argomento considerato tabù è indagato attraverso i linguaggi dell’arte, della filosofia, della musica e della poesia da artisti, filosofi, musicisti, ricercatori e studenti. Il tentativo è quello di far luce su ciò che maggiormente inquieta e fa soffrire gli uomini. È la stessa strada percorsa, ma con la chiave dell’umorismo, dallo scrittore Raimondo Moncada nel libro “Ti tocca anche se ti tocchi

L’altro ieri, venerdì, il primo appuntamento. Nella sala “Lepori” della scuola Eleonora d'Arborea, si è tenuto il convegno su “I linguaggi dell'arte nei rituali funebri e nelle visioni simboliche: discorsi, canti e immagini intorno al tema della morte”. L’artista Josephine Sassu ha raccontato i tanti aspetti della percezione della morte nell’arte, attraverso i quadri di Rembrant, Picasso, Mantegna, Caravaggio e Michelangelo, fino ai contemporanei Serrano e Cattelan. La cantante e attrice Clara Murtas ha, invece, interpretato la vita e la morte attraverso il canto di “anninnias” ed “attittidos”. L’etnomusicologo Ignazio Macchiarella ha evidenziato l'importanza del cantare funebre come elemento di condivisione della sofferenza. Al termine della serata, è stato proiettato il cortometraggio “Deu ci sia”, per la regia di Gianluigi Tarditi e realizzato da “Ophir Production”. Il film narra di una Sardegna di fine Ottocento, dove emerge oscura e silenziosa la “femina aggabadora”, figura leggendaria della tradizione che abbreviava le sofferenze ai moribondi, nell'intensa interpretazione di Murtas.

Ricchi sfondati con i morti del Lotto


Dal dolore all'estasi! Sogni morti? Sogni cimiteri? Bene, anzi ottimo. Con la smorfia di felicità e non di dolore puoi diventare ricco sfondato. La vita onirica può essere una grande risorsa se ben saputa vivere. I defunti possono diventare oro se ben usati, ci dice Raimondo Moncada nel suo best seller “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice.

C’è chi è stato sfortunato nella vita e chi, invece, nell’aldilà ha trovato la sua fortuna trasformando tutto in numeri. Gli incubi si possono giocare e ti possono portare camion di lingotti d'oro. C’è chi prega per averli ogni notte per diventare benestante. Ma i sogni si debbono ben ascoltare e decifrare. Occorre smorfiarli. Occorre seguire bene i testi classici, moderni e modernissimi della Smorfia, secondo cui ogni elemento di un sogno può essere interpretato e associato a uno dei 90 numeri del Gioco del Lotto.

Un povero, per diventare ricco, deve dare i numeri.

Ecco alcuni suggerimenti di smorfiata.

- Sognare un Cimitero: 5;
- Sognare di pregare in un cimitero: 20;
- Passare vicino a un cimitero: 77;
- Visitare un cimitero in sogno: 42;
- Cimitero di campagna: 7.
- Sognare un morto: 50;
- Sognare un morto nella bara: 51;
- Sognare di toccare un Morto: 8;
- Sognare di sotterrare un Morto: 25;
- Sognare un morto che resuscita: 62;
- Sognare di stringere la mano a un Morto: 68;
- Sognare un Morto che parla: 47;
- Sognare di pregare un Morto: 52.


Con la smorfia puoi interpretare qualsiasi sogno, qualsiasi incubo: vermi, serpenti, madonna, padri, pidocchi, insetti, neonati, fare l’amore, mamma, gravidanze, partorienze, pesci, carne, nonni, sposa, baci, cavalli, casa, scarpe, piangere, bambini.

Con la smorfia puoi finanche trasformare il sogno di chi, povero, sogna di diventare ricco al gioco.

lunedì 22 novembre 2010

Aziende assumono, cercasi becchino già becchino


Cercasi becchino preferibilmente già becchino. Le aziende assumono. Cercasi beccamorto maggiorenne, con patente di guida e residenza in zona. L’offerta arriva dal comune di Acqui Terme (in provincia di Alessandria) ed è pubblicizzata dal locale Centro per l’Impiego, sito in Via Crispi 15.
L’offerta di lavoro l’abbiamo letta sul portale lavoro della Provincia Regionale di Alessandria ed anche sul sito internet della società Help Lavoro.
Ci viene spiegato che a ricercare un operatore necroforo è una ditta privata, che il settore di riferimento è quello delle Pompe Funebri, che il numero di addetti richiesto è 1, che la qualifica richiesta è quella del becchino. “Per l’offerta è possibile Autocandidarsi”, ma occorre essere maggiorenni. L’età minima richiesta è 18 anni.
Ecco il testo integrale dell’offerta di lavoro:

AGENZIA LAVORO ACQUI TERME RIF.:50940 AZIENDA PRIVATA RICERCA N:1 OPERATORE NECROFORO - T.D. CON POSSIBILITA` DI TRASFORMAZIONE - PAT. B PREFERIBILE CON K PUBBLICO - GRADITA PRECEDENTE ESPERIENZA LAVORATIVA NEL SETTORE - RICHIESTA RESIDENZA ZONA ACQUESE.

Per chi fosse interessato, si può collegare ai seguente link
- Portale Lavoro Provincia di Alessandria.
- società Help Lavoro.

Con la fame di lavoro che c'è, pensiamo che pioveranno tante domande da ogni dove e che ci sarà da studiare per battere e far morire (in senso solo metaforico!) la concorrenza.

Come testo per farsi un’idea del mestiere del becchino ridendo, consigliamo spassionatamente ai candidati ma anche ai loro selezionatori, ai loro conoscenti ed amici, a chi amico non è, a chi ama toccarsi, la lettura di un libro che è ormai divenuto un classico in materia: “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada”. Ma è solo un consiglio disinteressato, non di parte. E non ci sarà alcun bisogno di toccarsi. Parola di chi si è toccato, inutilmente!

Quando i becchini vanno al bar


Un becchino va al bar. Entra nel locale. Siccome è un beccamorto educato e gentile, saluta cordialmente tutti, il titolare, il barman, i camerieri, gli avventori:
“Salme a tutti!”

La battuta l’abbiamo letta su Yahoo Answers dov'è pure commentata e ribattuta.

Per altre battute e umoristiche riflessioni su un argomento tradizionalmente allegro, vi diamo un consiglio spassionato. Ma proprio spassionato. In maniera disinteressata vi suggeriamo di leggere il libro umoristico dal titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. Per la lettura non ci sarà bisogno di toccarsi!

sabato 20 novembre 2010

Funerali da animali, i canarini avranno sepoltura


Un funerale da animale! Ancora qualche giorno e i primi di dicembre, i cittadini del Friuli Venezia Giulia potranno dare l’ultimo saluto a cani, gatti e canarini con tanto di esequie solenni così come avviene civilmente per gli uomini. Ha aperto i battenti a Trieste la prima agenzia regionale di onoranze funebri per animali d’affezione. Si chiama “I nostri gioielli” e ha sede in via Villan de Bachino, 4 nel rione di Roiano (Trieste). L’agenzia nasce, come spiega il titolare, da un’esigenza molto avvertita in una città dove sono moltissimi i cittadini, soprattutto anziani, che possiedono un animale e dove sta prendendo sempre più piede la consuetudine di imporre loro, considerati a tutti gli effetti componenti della famiglia, nomi di persone.
La notizia l’apprendiamo dal sito Club Radio.
Le esequie verranno svolte come in un funerale convenzionale, solo in miniatura. L’agenzia penserà a tutto: dal ritiro a domicilio o dal veterinario e trasporto della salma presso la struttura cimiteriale al corredo funebre, al cofano su misura, alla lapide, con o senza foto e con dediche personalizzate. O, se si preferirà, alla cremazione, e alla relativa scelta dell’urna cineraria e consegna delle ceneri. Se si vorrà tenere sempre con sé il proprio amico e trasformare la gioia di averlo avuto accanto in un gioiello, ci sarà anche la possibilità di far realizzare un diamante con le sue ceneri o un estratto da un ciocco di pelo. Il servizio, il cui prezzo varierà a seconda del tipo di cerimonia e del corredo funebre scelti, sarà alla portata di tutti, assicura il titolare. Per di più, saranno previste forme assicurative che copriranno l’intero costo. Si partirebbe da un costo minimo di 400 euro fino ad arrivare a 50 mila.
Pensare ai propri animali anche dopo la morte è un segno di civiltà. Chi non ci pensa, dice l'autore di "Ti tocca anche se ti tocchi", è semplicemente un animale.

venerdì 19 novembre 2010

Bare d'autore per gay


Arrivano anche le bare gay friendly, intonate, artistiche, allegre, eccentriche, personalizzate. Due designer tedeschi di pompe funebri di Colonia, Mike Konigsfeld e Tom Brandl, hanno pensato bene di dare vita a casse da morto appositamente studiate per una clientela gay.

Si allarga così lo spettro di bare creative già portate a conoscenza dallo scrittore Raimondo Moncada nel capitolo “Bare d’autore” del saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Nella foto pubblicata sul sito Queerblog.it (e ripresa dal sito Orange), si ammira una bara diversa dalle solite: elegante, fantasiosa, lussuosa dentro e fuori, con le immagini di uomini muscolosi che abbracciano l’ultima casa del defunto. Ed in Germania, apprendiamo, una ditta sta già provvedendo a commercializzare questo genere di bare decorate con disegni omoerotici.

I costruttori sono molto ottimisti, nonostante la crisi economica che colpisce pure l'industria funebre. Le casse gay, sostengono, hanno un loro mercato e si potranno vendere con facilità.
Secondo gli ideatori, non c’è nulla di meglio per dare l’ultimo saluto ai propri cari che delle immagini di giovani uomini muscolosi in pose classiche (ci ricordano tanto gli affreschi di Michelangelo!).
Da morti dovremmo essere tutti uguali, ma non è così.

Raimondo Moncada nel capitolo “Bare d’autore” del saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ha parlato di alcuni paesi dove la morte è arte, creatività, cultura, allegria. Le bare artistiche e personalizzate prodotte in Ghana, nel continente africano, ad esempio ne sono una viva testimonianza. Sono la dimostrazione tangibile che la realtà supera spesso la fantasia. “Gli artisti dell’aldilà per le loro creazioni – scrive Raimondo Moncada – si ispirano all’esistenza terrena del caro estinto, prendendo spunto da un aspetto caratteristico. Se il morto in vita è stato, ad esempio, un piscione incontinente la bara personalizzata prenderà le sembianze di una fontana zampillante!”

giovedì 18 novembre 2010

E-Tomb, la "balata" si fa elettronica


Dopo l’E-Commerce, arriva l’E- Tomb per gli appassionati dell’aldilà. Una tomba tutta elettronica, dotata delle più sofisticate tecnologie per garantire un collegamento continuo dei vivi con i defunti e dei defunti con i vivi. E non solo. I defunti avranno anche la possibilità di tenersi aggiornati con internet e con i più popolari social network come Facebook, Twitter, Youtube. È una notizia incredibile già prefigurata in tempi non sospetti dal libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada come la E-Balata (per farla capire meglio ai siciliani).
Niente più medium o strani sortilegi, allora, per restare in contatto con i nostri cari defunti arriva la E-Tomb.
Ma che caspita è la E-Balata?
La notizia viene riportata dal sito Il Punto Informatico.

È ancora un concept, ma la E-Tomb (o la E-Balata che dir si voglia) si offre già ai suoi futuri utenti come l'evoluzione naturale delle attuali lapidi funerarie. La E-Tomb si presenta con un elegante pannello solare che alimenta una chiavetta Bluetooth, inserita nella croce posta sulla parte frontale della pietra sepolcrale, a cui è possibile collegare tutti i dispositivi compatibili.
La E-tomb è studiata per immagazzinare le informazioni dei social networking come Facebook e blog, le foto o i video relativi al defunto. Questo innovativo sistema permette ad amici, parenti, fans, curiosi, gossippari, di rivivere la vita digitale della persona scomparsa attraverso i cellulari o i dispositivi portatili.
Sarà infatti sufficiente accendere il Bluetooth e collegarsi alla E-Tomb per conoscere il nome, il cognome, la data di nascita e di morte ed altre informazioni sulla vita passata del defunto. Inoltre, accedendo al suo profilo Facebook o Twitter – ci informa Il Punto Informatico - sarà possibile lasciare al deceduto un pensiero sulla bacheca, per porgere il proprio rispetto e mantenere vivo il suo ricordo anche fra gli amici e i parenti ancora vivi e connessi (o sconnessi!). Un’idea macabra e allo stesso tempo innovativa e affascinante. Quasi quasi verrebbe da morire per provarla di persona.

mercoledì 17 novembre 2010

Comprare una bara a rate porta fortuna

Vendere una bara. A qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Pure in comode rate, sessanta per la precisione. A Napoli. A persone che sono vive e vegete. Per strada. A uomini che si toccano contro il malaugurio incontrando un indiscreto commerciante di cofani. È una delle scene di “Così parlò Bellavista” il film commedia del 1984, tratto dal romanzo omonimo, sceneggiato e diretto da Luciano De Crescenzo. La vendita di una bara, l’affare proposto in uno dei vicoli di Napoli, diventa una delle tante riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte, sulla fortuna e sulla sfiga, del professore Luciano de Crescenzo. "Comprare una bara a rate - afferma il commerciante funebre - porta fortuna!"

Pompe Funebri, pubblicità con grigliate di carne


Un funerale è difficile da pubblicizzare, ma con un po’ di spirito di iniziativa e creatività si riesce a spuntarla. Senza pubblicità, anche un’agenzia di pompe funebri potrebbe essere destinata a morire schiacciati da una concorrenza spietata. E se ti lanci nel mondo della pubblicità funebre, ti inventi pure degli slogan carini, a volte anche curiosi e divertenti così come leggiamo sul libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. Un esempio di vivace creatività funebre ci viene da Belluno dove l’imprenditore Lorenzo Donadel, titolare di un’agenzia di servizi funerari, non riesce a stare un attimo quieto. Da bravo imprenditore le escogita tutte per farsi apprezzare nei servizi che offre, per far conoscere il buon nome della sua attività. E ci riesce. Il segreto è offrire servizi innovativi con umanità, disponibilità e rispetto.

Donadel, leggiamo sul quotidiano on line il Gazzettino, per farsi conoscere “offre momenti conviviali ad associazioni e a gruppi di persone”. “Lo fa a Ponte nelle Alpi, l’ultimo al Burcio di Roncan la settimana scorsa, e a Sedico dove opera da anni". "Poco tempo fa ha organizzato anche una cena nella casetta degli alpini a Sois”. “Sono una decina ogni anno – scrive il Gazzettino - gli incontri che propone: in primavera punta alle grigliate magari all’aperto e d’autunno imbadisce tavole ricche in prevalenza di selvaggina. Ha aperto un’attività anche a Cencenighe, ma là non si è ancora proposto convivi.”
La pubblicità fa leva sulla simpatia e sulla carica di umanità che il quarantenne imprenditore riesce a trasmettere. Anche sul servizio funebre, Donadel si presenta come un rivoluzionario dalle idee chiare e vulcaniche. Il Gazzettino ci riferisce ancora che l'imprenditore ha abolito, ad esempio, le epigrafi vecchio stile bordate di nero. Donadel le fa rosa per le donne e azzurre per gli uomini.

martedì 16 novembre 2010

Morire per un eccitante calendario erotico


La morte erotica. L’azienda romana Cofani Funebri ha già pronto il nuovo, atteso, sexy calendario del nuovo anno: l'eccitante 2011. Donne bellissimie e seminude sono ancora una volta abbinate a casse da morto di ultimissima e artigianale produzione. Un connubio eccitante e inseparabile che a chi ama veramente la vita verrebbe da morire all’istante per vedersi questo modello di gran femmina, provocante e tenebrosa, sopra di te, sopra il tuo corpo, sul tuo personale cofano.

Complimenti al fotografo e complimenti all’impresa i cui nomi saranno sicuramente inseriti nella prossima edizione di “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore umoristico Raimondo Moncada, per un tocco di eccitante eccitazione in più.

Il nome del calendario 2011 hot è “Sexy bara“, macabro e nello stesso tempo erotico. L’edizione 2011 ha per protagoniste alcune modelle di genere gothic: Persephone, Gingered, Klarica e Damaged Doll e lo shooting è stato ambientato in un vecchio casale della campagna laziale.
Pensato per far pubblicità agli articoli della fabbrica di bare, il calendario “Sexy bara” è diventato negli anni un “must” tra chi opera nel settore funerario e tra gli amanti del genere Dark e Gothic e tra chi cerca un regalo fuori dal comune. Può essere un ottimo regalo per le imminenti festività di natale. Un gadget da appendere nella propria camera da letto, nel proprio studio o in bagno per meditare sulla bellezza.

lunedì 15 novembre 2010

Monty Python, pompe funebri ridicolizzate

Le pompe funebri ridicolizzate dai Monty Python, storico gruppo comico inglese, attivo dal 1969 al 1983. Il gruppo, costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin, non si poneva limiti. Non si fermava davanti a niente. Tutto diventava oggetto di satira. Anche l’evento morte è stato trattato alla stessa stregua. Un evento luttuoso diventava spunto per uno scheck comico, anche di pessimo gusto con battute su cadaveri cotti con patate. Ecco di seguito un brano di uno show trasmesso nel Regno Unito dalla BBC.

giovedì 11 novembre 2010

Festeggiamenti funebri!

Ole! Ole! Ole! Sorridere oltre. Arrivare nell'aldilà a 32 denti e con il labbro allargato.
Bastardi si nasce. Bastardi dentro non si diventa. Bastardi dentro bisogna esserlo per Dna. Altrimenti certe cose non si potrebbero fare. Come non si potrebbe festeggiare un amico, un parente, nel giorno del suo funerale. Olè! Olè! Olè!

mercoledì 10 novembre 2010

Sbanca il lotto con la morte e tanto "culo"


La morte porta anche fortuna. Ma per vincere e soprattutto stravincere certe cifre ci vuole pure tanto culo! E' una verità incontrovertibile riportata, tra le tante, nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada edito dalla Csa Edizioni.
Una donna, pensionata di 66 anni di Fossano, in provincia di Cuneo, puntando al gioco del Lotto appena sei euro ha portato a casa un bottino non indifferente di un milione e 151 mila euro. Più della misera pensione. Come ha fatto? Semplice. Il trucco è bello e spiegato. La giocatrice ha pensato bene di rivolgersi direttamente ai propri defunti. Ma non all’aldilà, al mondo etereo. La donna si è rivolta all’aldiqua. Sono stati loro, i morti, a dare i numeri ed i numeri vincenti. L’ispirazione, la giovanissima pensionata l’ha avuta al cimitero, visitando le tombe dei propri cari. Nel silenzio religioso contemplativo, ha avuto l’imbeccata. Giocaci! Giocaci! Giocaci! I morti davano i numeri. Giocaci! Giocaci! Giocaci! La donna ha meditato a lungo sulle date di nascita e di morte incise sulle lapidi ed ha appuntato cinque numeri precisi, Nè uno di più né uno di meno. Lasciato il cimitero della vittoria, si è diretta in paese per andare a giocare i numeri al Lotto, nella ricevitoria di Pinuccia Rolfo di via Garibaldi. Ha puntato 2 euro sul terno, 2 sulla quaterna e 2 sulla cinquina. Per la tombola, purtroppo, non le sono rimasti spiccioli. I numeri dei morti sono usciti tutti, uno di seguito all’altro, sulla ruota di Milano. Sembravano telecomandati. I numeri della fortuna sono stati 9, 59, 60, 69 e 89. La vincitrice ha centrato dieci terni, cinque quaterne e una cinquina. E' stata sfortunata per la tombola. Se l'avesse giocata, avrebbe vinto anche quella sbancando lo Stato.
La Lottomatica ha affermato che siamo in presenza della più alta vincita mai avvenuta con il gioco del lotto in provincia di Cuneo
La dea bendata ha baciato una pensionata, sfortunata nella pensiona ma molto ma molto fortunata nel gioco. Ci chiediamo: che ne farà di tutti questi soldi? Non lo sappiamo. Ma registriamo una becera caccia a conoscere l’identità della vincitrice, con la diffusione degli identikit. I cacciatori stanno facendo il possibile per rintracciare la preda, prima che il ministro del Turismo Michela Vittorio Brambilla dia seguito al suo annuncio di abolire la caccia definita “una pratica non solo crudele ma anche pericolosa”.
Intanto, in tutta Italia si registra un aumento esponenziale dei visitatori dei cimiteri e delle vendite di taccuini per appunti e penne nei negozi di cancelleria. Si registra anche un aumento di giocate al Lotto con date di morte. E si registra anche un aumento di lapidi rotte nei camposanti e un aumento di arresti di gente che si è rovinata giocando fortune al Lotto puntando con i numeri delle date di morte dei propri defunti, gente che dopo aver perso tutto al gioco si è vendicata distruggendo le lapidi con i numeri perdenti giocati.

giovedì 4 novembre 2010

Gratta e vinci un funerale


Operazione “Porte aperte” al Funeral Center di Bari con in premio un funerale e un bel viaggio. Puoi entrare liberamente dentro una bara, ti puoi far scattare foto ricordo mentre ti giri e rigiri all’interno del cofano, puoi riprenderti con una video camera mentre provi la comodità e il lusso di un “tabuto”, puoi collegare il tuo cervello a un computer mentre immagini a come potrebbe essere il tuo funerale. E puoi partecipare anche a un concorso a premi in cui con in palio un bel funerale e bel un viaggio, a quanto pare non di sola andata. Sembra di leggere una delle storie raccontate nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore siciliano Raimondo Moncada.
Ma così non è.
Stando al servizio di Antenna Sud, il consorzio di impresa funebri “Funeral Center” ha effettivamente escogitato questa operazione commerciale, dopo il successo della campagna denominata “Il servizio che ti stende”. La singolare iniziativa è stata lanciata in un momento pubblicitariamente felice: nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti.
Come un grande evento che si rispetti, come nelle migliori tradizioni dei funerali all'americana, “senza il morto” però, nella giornata dell’apertura pubblica delle bare a Bari, sarà offerto un rinfresco a base di prodotti tipici baresi: bruschette, taralli, olive, provolone, mortadella e orecchiette. Le bare baresi di Bari non saranno l’unica allettante attrazione. Per i partecipanti è prevista l'estrazione di due viaggi: uno di andata e ritorno, per due persone, in capitali europee a scelta: Londra, Parigi, Madrid, Francoforte…. E poi un altro premio sicuramente molto ambito, considerati i prezzi alle stelle dei servizi per l’aldilà: "un viaggio di sola andata: il tuo funerale, gratuito da consumarsi entro i prossimi 100 anni", finché il consorzio di pompe funebri sarà operativo! dicono alla Promostudio, l’agenzia di marketing e comunicazione che ha pensato all'iniziativa. Per avere una dose di fortuna, bisogna toccarsi... anzi... grattarsi!
Appuntamento, da non perdere, dunque, domenica prossima, 7 novembre 2010, a Bari, in Viale Pasteur 17, dalle 9,30 alle 12,30.
Riccardo Stillavato, dell’agenzia Promostudio, intervistato da Antenna Sud dichiara: “Il nostro intento è quello di far avvicinare in maniera più tranquilla possibile e anche meno traumatica possibile la gente alla dipartita di un caro o di un amico.”
Le esequie, i servizi funerari, il vestito della dipartita, i grandi magazzini della morte, diventano una festa, una sagra, un momento in cui gioire e brindare. La vita non finisce mai!



lunedì 1 novembre 2010

Defunta cacciata per vita sessuale sofferta


Integrata di sesso. Un supplizio. Non degna, anche in cenere, di stare da congiunta defunta accanto al congiunto vivo.
Potrebbe essere tradotto in questi crudi termini una vicenda che, come ci riferisce l’Agenzia di stampa Ansa, ha suscitato ilarità ma anche indignazione nel cimitero di un paesino padovano, Tombolo. Qui un arzillo 83enne si è preparato la propria lapide incidendovi sopra un atto d’accusa verso la moglie, defunta nel 2008: “Vita sessuale sofferta, non perdono Flavia, le sue ceneri non qui”.
Sembra di leggere un passo del libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada!
Sulla lapide, così come leggiamo e vediamo sul sito on line del quotidiano Mattino di Padova, “c'è la fotografia dell'anziano, in posa ieratica”. “E sotto la scritta: «N. 9-12-1926», la sua data di nascita. A fianco una scritta su un foglio, a mano, dove ci dovrebbe essere la data di morte: «M. Attendo. O decido. Rino B.». Come dire: mi affido al destino, oppure vedrò di darci da solo una mano.”
La moglie era morta nell’aprile del 2008, a 82 anni, e le sue spoglie erano state cremate. L’anziano, scrive l’Ansa, si è presentato ieri nel camposanto di Tombolo, portando a mano la pesante lapide, che poi ha sistemato in un loculo della tomba di famiglia, per una sepoltura preventiva con «sgarbo» coniugale.
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