domenica 28 novembre 2010

“A corpo morto”, monologhi per il caro estinto


Rappresentazioni dal vivo per “A corpo morto”, lo spettacolo di cui Vittorio Franceschi è autore e unico interprete, prodotto dal Teatro Stabile di Genova con la regia di Marco Sciaccaluga. L’attore e drammaturgo bolognese interpreta i diversi personaggi proposti indossando le maschere di Werber Strub. Lo spettacolo è in tournèe. Prossimi appuntamenti dal 2 al 5 dicembre all'Arena del Sole di Bologna.

Vittorio Franceschi ha creato un pezzo di teatro su un tema molto serio ma non serioso, con toni lieti e grotteschi, lo stesso argomento affrontato in maniera umoristica in tutte le sue complesse sfaccettature da Raimondo Moncada nel suo “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Franceschi recita cinque monologhi riferiti ad altrettanti personaggi che esprimono il loro ultimo omaggio verbale ad una persona ormai non più in vita. I protagonisti della scena sono un ragazzo che si rivolge alla sua compagna sempre amata, una moglie che parla al marito con cui ha vissuto tutta la vita, un padre al proprio figlio deceduto, una figlia alla madre ed un barbone ad un compagno di strada. Vittorio Franceschi indossa durante la rappresentazione le maschere realizzate da Werner Strub, il più apprezzato "mascheraio" del teatro occidentale, collaboratore di Benno Besson, Jean-Louis Barrault e Giorgio Strehler. Attraverso le maschere cambia continuamente identità, diventando il cantastorie della vita altrui. Vendono affrontati con leggerezza e affettuosa partecipazione i temi del dolore universale provocato dalla morte e si incitano gli spettatori a lasciarsi andare alla gioia di vivere.

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