giovedì 31 dicembre 2009

Funebre, Agrigento capitale del risparmio


“Ultimi in vivibilità ma sui funerali prezzi imbattibili”. È il titolo che campeggia nella prima pagina del giornale La Sicilia nell’inserto di Agrigento del 30 dicembre 2009. Il pezzo è firmato dalla graffiante penna del giornalista Francesco di Mare.
“Ad Agrigento, l’ultima città italiana per vivibilità, - scrive Francesco Di Mare - tutto costa di più rispetto al resto della penisola. Ma c’è un settore dove il risparmio è garantito. Quello delle onoranze funebri. Nel capoluogo si calcola che ogni giorno muoia mediamente una persona virgola due e i parenti di costui hanno l’imbarazzo della scelta nell’organizzare il funerale e tutto quanto ruota intorno al triste momento. In città ci sono infatti nove ditte di onoranze funebri. Quindi largo alla concorrenza più spietata anche tra persone imparentate tra loro, costrette ad abbassare i prezzi per accattivarsi l’interesse della clientela”.
“A trarre grandi vantaggi da questa concorrenza a oltranza – ci dice il giornale La Sicilia - sono ovviamente coloro i quali devono dare degna sepoltura al caro estinto. Se a Milano una cassa da morto costa per esempio circa 3000 euro, in relazione ovviamente al materiale utilizzato per realizzarla, ad Agrigento lo stesso feretro costa in media tra i mille e duecento e i mille e cinquecento euro. Prezzi «imperdibili» se non fosse che l’oggetto in questione tutti sperano di non doverlo acquistare o almeno il più tardi possibile. A tale cifra si devono poi aggiungere le cosiddette spese «vive». «Oggi, per organizzare un funerale - dice un commerciante del centro storico che ha preferito rimanere anonimo perché imparentato con altri «imprenditori funebri» - mettiamo a disposizione tanti servizi a poco prezzo, anche perché la concorrenza tra di noi è spietata. Prima per un cuscino di fiori si pagavano 20 mila lire, adesso si spende di meno anche perché la gente risparmia anche sul funerale. A questo si devono aggiungere gli aumenti dei prezzi dei materiali usati per realizzare le casse, come lo zinco il cui valore si è impennato del 100%. E’ dura insomma». Dunque, se ad Agrigento è difficile vivere, almeno la cassa dal morto costa meno che altrove”.
Sembra di leggere una delle esilaranti pagine del libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore agrigentino Raimondo Moncada che proprio a questo argomento dedica ampio spazio con statistiche, abitudini, slogan, trucchi commerciali per attirare a sé sempre più clienti. Un libro utile per chi non vuol morire di morte vera ma vuol semplicemente morire dal ridere. Un libro che, secondo fonti autorevoli, è stato tra i doni più scelti e più regalati per le feste di fine anno 2009.

Foto molto invitante tratta dal sito: www.cofanifunebri.com

venerdì 27 novembre 2009

Cartoline cordoglio per lutti sani


Un lutto indolore, asettico, blindato. Guai ad avvicinarsi ai dolenti per una tradizionale manifestazione di condoglianze. Niente strette di mano, niente baci sulla guancia, niente abbracci, niente pacche sulle spalle, niente più lacrime, niente espressioni del tipo: “ti sono vicino”, “ci stringiamo attorno alla famiglia”. Niente di tutto questo. Tutto vietato. E se qualcuno ci prova sono cavoli amari, zampate di maiale e multe salatissime. Interverrà tutta la pubblica sicurezza al completo. Si comincerà prima con la polizia municipale. Se non basta, si chiamerà la polizia di stato, poi i carabinieri ed ancora la guardia di finanza, la polizia penitenziaria, le guardie ambientali. Se proprio si sarà costretti, si richiamerà anche l’esercito dall’Afganistan. Sembra di leggere ancora una volta una pagina del libro umoristico di Raimondo Moncada Ti tocca anche se ti tocchi”. Ma anche stavolta la realtà ha superato la fantasia. Anzi, la realtà descritta dallo scrittore siciliano si è materializzata dopo l’assordante grugnito corale del “porco assassino”.
Tutta colpa del suino maiale se il sindaco di Favara Domenico Russello ha emesso un drastico provvedimento che detta le regole del “cordoglio sano e sicuro” in nome della salute pubblica. Il primo cittadino del “Paese dell’Agnello Pasquale”, in provincia della siciliana Agrigento, ha sacrificato la sacra e cara tradizione a tutela della propria comunità “per motivi prettamente di prevenzione al diffondersi della pandemia influenzale A sottotipo H1N1”.
A Favara, i riti funebri si celebrano nella cappella interna al cimitero di Piana Traversa. Al termine della funzione, come in altri centri dell’agrigentino, è buona usanza che i familiari del defunto si schierino in una sorta di “parata” per ricevere le condoglianze di parenti, amici e conoscenti che accorrono in massa alla celebrazione per stringersi attorno a chi è stato colpito da un lutto.
Al termine della cerimonia funebre, centinaia (ma anche migliaia) di partecipanti si avvicinano mestamente ai dolenti in code chilometriche. Si mettono in fila indiana in paziente attesa e con turni massacranti, per stringere la mano, allungare abbracci, baciare sulle guance i disperati familiari del caro defunto che alla fine arrivano sfiniti non dal dolore ma dalla fatica fisica. Un segno, comunque, di intimo affetto, di umana vicinanza, che si perpetua da sempre. Ma un comportamento, in tempi di pandemia virale e di psicosi collettiva, ritenuto troppo appetitoso per il malefico virus A H1N1. E così il sindaco Domenico Russello, per tutelare la sicurezza pubblica, ha deciso di emettere in data 26 novembre 2009 l’ordinanza n. 214.
La tradizionale, pericolosa, sudaticcia, manifestazione di cordoglio (baci, abbracci, strette di mano) – potenziale humus e veicolo del virus dell’influenza suina – è stata sostituita con norma municipale con una più sana, igienica “cartolina funeraria”. Alle agenzie di Onoranze Funebri, per le singole e pubbliche dimostrazioni di affetto, il sindaco ha ordinato di predisporre una specie di libro delle presenze e delle condoglianze da recapitare ai familiari a lutto.
Potrebbero essere utile la disponibilità e dunque la consultazione gratuita di manuali o bignami o link di siti internet dedicati contenenti elenchi di frasi fatte, messaggi preconfezionati, telegrammi prestampati, modelli di sms di "sentita partecipazione al dolore" che, a debita distanza dal luogo delle esequie, colpiscono sempre nel segno con garanzia di successo illimitata.
Siamo sicuri che continuando di questo passo rischierà anche lo stesso morto. Con la paura del contagio e di buscarsi mortali malattie, il caro defunto sarà costretto a farsi il funerale da solo.
Di seguito, per conoscenza, riportiamo integralmente il testo dell’ordinanza.


COMUNE DI FAVARA
Prov. Agrigento

Ordinanza n. 214 Prot. n. 53101
del 26.11.2009

Il Sindaco
Premesso che:
la pandemia influenzale A sottotipo H1N1 è presente anche nel nostro territorio;
è importante conoscere il problema, per non averne paura;
la conoscenza di un fatto o di un problema (specie nel caso della salute) è la migliore attività preventiva che si possa mettere in atto prima di assumere medicinali;
informare i cittadini crea una cultura e una consapevolezza che permette di affrontare questo problema senza isterismi e pregiudizi;
è bene sapere che i sintomi da virus A-H1N1 sono simili a quelli dell’influenza stagionale: febbre, sonnolenza, perdita di appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea;
come l’influenza stagionale, l’infezione da virus d’influenza suina nell’uomo può presentarsi in forma lieve o in forma grave;
è sempre utile, comunque, consultarsi con il proprio medico di fiducia, in caso di bisogno;
uno dei modi semplici per contribuire a proteggersi da tale infezione è la massima attenzione in posti ad alta concentrazione di persone. Questo accorgimento può ridurre significativamente, con una serie di altri accorgimenti e comportamenti, il contagio;
ritenuto, inoltre, che le nostre tradizioni, specie in occasione dello svolgimento dei funerali, ci inducono ad un approccio affettuoso nei rapporti relazionali, comportamento questo che
manifestiamo con strette di mano e abbracci e baci;
al fine di limitare i rischi della diffusione del predetto virus;

tanto premesso e ritenuto

ORDINA

con decorrenza dal 10 dicembre 2009, e fino a nuove disposizioni, e per motivi prettamente di prevenzione al diffondersi della pandemia influenzale A sottotipo H1N1,
che in occasione della celebrazione dei funerali che si svolgono presso il cimitero di Piana Traversa è fatto assoluto divieto di rendere i saluti di cordoglio attraverso la stretta di mano e dello scambio di abbracci e baci; e che tale assoluto divieto, altresì, è disposto anche per il saluto reso dinanzi l’abitazione del defunto/a, da dove muove, verso il cimitero, il corteo funebre.
Si dispone, inoltre, che tutte le ditte di onoranze funebri presenti nel nostro territorio, che si
occupano delle incombenze relative ai funerali, devono fornire un numero da due a quattro registri in cui potranno essere apposte le firme dei visitatori, quali dimostrazione dei sentimenti di cordoglio alla famiglia del defunto/a; e ciò da valere sia presso l’abitazione che presso il cimitero, facendosi carico alle stesse ditte del rispetto di tale nuova modalità funeraria, pena la revoca dell’autorizzazione, in caso di ripetute violazioni.
Il dirigente di settore, la direttrice dei cimiteri e gli addetti ai servizi dovranno prestare la propria collaborazione in dette attività, per il raggiungimento delle finalità stabilite dalla presente ordinanza, e farne rispettare il contenuto e vigilarne l’osservanza.
il comando della polizia municipale e tutte le forze dell’ordine sono incaricati dell’esecuzione della presente ordinanza.
A chiunque è fatto obbligo di osservarla e rispettarla.
Alla presente ordinanza si dovrà dare la massima diffusione attraverso ogni mezzo e strumento di comunicazione.

Il Sindaco
avv. Domenico Russello

giovedì 26 novembre 2009

Regaliamoci la risata di un libro


Sono i libri più letti, i libri più richiesti, i libri più ricercati, i libri più gettonati, i libri più graditi, i libri più comprati. Sono i libri più venduti. Sono i libri che scalano le classifiche, i libri che si esauriscono nelle librerie, i libri che fanno impazzire i librai, i libri che non si trovano nelle biblioteche. Sono i libri che fanno fare cassa alle case editrici, che fanno prendere boccate d’ossigeno alle imprese editoriali. Sono i libri che fanno piacere regalare e avere regalati. Sono i libri che fanno più tendenza. Noi vi proponiamo una speciale categoria di libri. Sono i libri che fanno buon sangue, sono i libri che allungano la vita, sono i libri che rendono piacevole l’esistenza, sono i libri che fanno divertire, sono i libri che ti fanno passare il tempo in buona compagnia. Sono i libri comici, umoristici, satirici che risultano essere i più amati da chi ama la vita, da chi nella vita vuole sorridere, vuole godersela. Di seguito un elenco di libri da cui trarre ispirazione per un regalo coi fiocchi da mettere sotto l’albero nel prossimo Natale 2009, libri che troviamo nelle migliori librerie e nei principali siti di libri on-line. Un dono sicuramente gradito, perché c’è tanta voglia di leggerezza e di allegria. Buona lettura e buonumore!

La Jolanda furiosa, Luciana Littizzetto
Ti tocca anche se ti tocchi, Raimondo Moncada
Come difendersi dai Milanesi
, Elena Pigozzi
A sproposito di noi, Enrico Brignano
Schizzati in ufficio, Staffan Gnosspelius
Nonsolomamma, Claudia de Lillo
Berluscopan, Adriano Altorio
La principessa sul pisello, Luciana Littizzetto
Col cavolo, Luciana Littizzetto
Revoluscon, Giorgio Forattini
Maledetti Promessi Sposi, era meglio se vi sposavate, John Beer
Il libro dell'ignoranza, John Lloyd, John Mitchinson
Come difendersi dai napoletani, Elena Pigozzi
Sola come un gambo di sedano, Luciana Littizzetto
Rivergination, Luciana Littizzetto
Storie di donne straordinarie, Paolo Villaggio
La Smorfia, Lello Arena, De Caro Enzo, Troisi Massimo
Una vita da paura, Giuseppe Giacobazzi
Risatina A, Adriano Altorio
Papaveri & papere, Antonio Caprarica
Chuck Norris ha un armadio nello scheletro
Palestina, Joe Sacco
Parola di Giobbe, Giobbe Covatta
Le formiche, Gino & Michele
Non avrai altro Cuore all'infuori di me
MGM. Il manuale delle giovani mignotte, Debora Ferretti
Da giovidì a giovidì, Marzocca Marco
Prof, non posso rispondere non ho campo!
Lo Zen e l'arte di scopare, Jacopo Fo
Ho sposato un deficiente, Signoris Carla
Cicale 2008, Gino & Michele, Matteo Molinari
C'hai le sigarette?, Giancarlo Kalabrugovic
Quaderno di scarabocchi per chi crede nell'amore, Claire Fay
La destra, la sinistra, la chiesa, Vauro
Chuck Norris ha aperto quella porta, Mist & Dietnam
La vita che stress, Watterson Bill
Handicappato e carogna, Anzalone David
Senza piume, Woody Allen
I fermenti lattici dello yogurt di Chuck Norris sono tutti morti
Se non avrei fatto il cantante, Checco Zalone
La classe fa la ola mentre spiego
Non si esce vivi dagli anni '80, Omar Fantini
Lepidezze postribolari, Daniele Luttazzi
La legge di Murphy, Arthur Bloch
Il buio oltre le seppie e altre storie da libreria
Risatina C, Adriano Altorio
Lavoratori di tutto il mondo, ridete, Moni Ovadia
Coccobill, Benito Jacovitti
Scappa scappa galantuomo, Rusca Max, Parmeggiani Gaetano
Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano, Gino & Michele
Non ne ho la più squallida idea, Stefano Bartezzaghi
Le più belle barzellette sul Milan
Effetti collaterali, Woody Allen
Bollito misto con mostarda, Daniele Luttazzi
San Giuseppe, facci vincere lo scudetto fino al 3000, Dario Assisi, Sergio Assisi
Manuale dell'automobilista incazzato, Gioele Dix
Fallen Angels, Cantero David, Cuho Javi
Scopare per guarire e dimagrire
Pura anarchia, Woody Allen
Il piccolo libro delle rispostacce, Gustavo Dandolo
Il libro per l'uomo che non deve chiedere mai, Phillip von Keisenberg, Augustin Edward
Pancreas. Trapianto dal libro Cuore, Giobbe Covatta
Il mago Merlino, Emilio Giannelli
Buonasera onorevole, Maurizio Crozza
QuizZone, Fabio Alisei, Paolo Noise
Se la vita è un piatto di ciliegie, perché a me solo i noccioli?, Erma Bombeck
Lo stupidario della Croce Rossa, Camillo Delellis
Caro Mao perché sei morto, Massimo Bucchi
Rivincite, Woody Allen
Che litti che fazio, Luciana Littizzetto, Fabio Fazio
L'antica arte di mettersi le dita nel naso, Jon Higham, Roland Flicket
Giulietta è 'na zoccola, Cristiano Militello
La vita secondo il grande Lebowski
Il libro dei matti 2009, Franco Recanatesi
Yoga per mucche, Klaus Puth
La castrazione e altri metodi infallibili per prevenire l'acne, Daniele Luttazzi
Come difendersi dai romani, Elena Pigozzi
Senti questa, Holt Jim
Stecchiti & censiti, Largo Michael
Le cicale 2010, Gino & Michele, Borraccetti Paolo
Il chèlcio secondo Oronzo Canà, Lino Banfi
Fai la nanna, Nannina, G. Luca Belardi
Le più belle barzellette sulla Juve
Il super libro delle barzellette, Sassi & Picozze
Millenovecentonovantadieci, Corrado Guzzanti
Fai la nanna, bastardo! Vol. 2, Ron Biber
La classe è invasa dal principio d'inerzia
Vieni avanti cretino, Nicola Fano
Innamorarsi di una milanese, Massimo Lolli
Che vita di merda
Et ora labora!, Vicki Leon
La Bibbia ha (quasi) sempre ragione, Gioele Dix
L'ombra del tempo, Giancarlo Berardi
Psicoparty, Antonio Albanese, Michele Serra

mercoledì 25 novembre 2009

Tatuaggio con 223 nomi di soldati uccisi


Il corpo umano può anche diventare una lapide, un monumento ai caduti. Tutto è possibile nella vita, come ci ha insegnato lo scrittore siciliano Raimondo Moncada con il suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Cosa ci racconta, ancora una volta, di così sorprendente la cronaca? Shaun Clark, ex soldato britannico dell'ottavo battaglione fanteria in servizio dal 1989 al 1996, è andato nell’officina del proprio tatuatore di fiducia e si è fatto incidere sulla epiedermide ben duecentoventitre nomi di militari inglesi morti in Afganistan. È ricorso al tatuaggio, ha spiegato, per non dimenticare il sacrificio dei soldati di Sua Maestà, duecentoventitre nomi che l’ex soldato Shaun Clark porterà sulla schiena per sempre, fino alla morte, perché quei soldati sconosciuti sono il tributo che l’Inghilterra ha finora pagato alla guerra in Afghanistan.
Ci sono volute quattro ore per farseli tatuare tutti. È stata un lunga e dolorosissima opera di incisione che potrebbe però non essere terminata. L’Afganistan non è del tutto pacificato e quell’elenco scolpito a carne viva sulla schiena potrebbe non essere ancora finito. Ma Shaun Clark si è detto pronto ad aggiornare il triste registro dei caduti, se necessario, ogni anno, nel giorno della Rimembranza: l’Armistice Day.
«Non mi interessa dover soffrire per qualche giorno – ha raccontato Clark al Daily Mail – se questo permette alle persone di sapere cosa sta veramente succedendo là fuori e a me di raccogliere soldi per i ragazzi che tornano a casa feriti. All’inizio, la mia famiglia pensava che fossi impazzito, ma poi hanno capito le mie intenzioni e ora mia moglie mi appoggia totalmente. So che sarà una cosa dolorosa, ma non è niente se paragonato a quello che vivono le nostre truppe ogni singolo giorno al fronte. E anche se avrò buona parte del corpo coperta da questi 223 nomi, non mi interessa perché è il mio modo per onorare questi uomini e donne coraggiosi per il resto della mia vita».
Lo scopo dell’ex militare dell’VIII Battaglione Light Infantry, è quello di raccogliere 500 sterline (pari a poco meno di 554 euro) a favore di «Help for Heroes», una charity che aiuta i militari feriti in battaglia e che in poco più di due anni ha già raccolto oltre 30 milioni di sterline (più di 33 milioni di euro) grazie a più di 10mila iniziative private.

martedì 24 novembre 2009

Le imprese funebri battono la morte sul tempo


Gli imprenditori funebri sono diventati più veloci della morte. Il fiuto si è così affinato che sono capaci di superare nel tempo il tristo mietitore, assassini, stragisti, boia, aspiranti suicidi, arrivando nel luogo della programmata morte prima della morte stessa. Una vicenda che ha davvero del tragicomico è accaduta a Benevento ed è stata ripresa dalla stampa il 7 novembre 2009.
Secondo quanto riportato dai giornali, una donna di 45 anni ha tentato il suicidio lanciandosi da un ponte sul fiume Calore alto più di 20 metri. L’insano proposito fortunatamente non è andato a buon fine. La donna, di Sant’Angelo a Cupolo è stata salvata dal limo accumulato sulla sponda del fiume e dalla folta vegetazione di arbusti, che ne hanno attutito la caduta. Ma con straordinaria celerità, è giunto sul ferale posto un carro funebre, quando ancora erano in corso le operazioni di recupero della ferita. Non si stava recuperando un cadavere ma una ferita! Ma tant’è… Il carro funebre è arrivato lo stesso e prima della morte, quasi contemporaneamente dei mezzi di soccorso! Un fatto straordinario. Per sfortuna dell’impresario funebre, la vita ha fatto una pernacchia al tristo mietitore. L’autista del carro funebre, in lacrime represse, è stato mestamente fatto allontanare dalla polizia municipale. L' aspirante suicida, semplicemente ferita, è stata soccorsa dai vigili del fuoco e trasportata in ospedale con un'ambulanza del 118. La donna è stata dichiarata dai medici non in pericolo di vita.
Le domande sorgono spontanee: chi ha allertato l’imprenditore della morte? chi ha fatto la soffiata, perché ed eventualmente a che pro? Esistono gli informatori della morte? C’è una sorta di Cia, di Kgb delle imprese funebri che pur di farsi concorrenza e battersi sul tempo mettono su strutture di spionaggio e controspionaggio? Tutto questo è stato raccontato con dovizia di particolari in “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada in libro rivelazione del 2009 e dell’eternità pubblicato dalla Csa Editrice.

lunedì 23 novembre 2009

Cimiteri d'oro, salme abusive, morti disoccupati


Salme abusive. Loculi usurpati. Tombe prese in prestito all'insaputa dei proprietari e dei futuri morti. Cadaveri fatti sloggiare anzitempo dai propri sepolcri. Cimiteri "full" al collasso. Camposanti d'oro. Morti disoccupati in ansiosa attesa di collocamento. Defunti in tour turistico. Racket del carissimo estinto. E' il contenuto non troppo fantasioso del divertente saggio umoristico frutto del dello scrittore siciliano Raimondo Moncada dall’eloquente titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice di Crotone e che tanto successo ha avuto nel 2009. Ma la realtà supera molto spesso la fantasia e arriva addirittura a mortificare la pur fervida immaginazione di chi scrive per mestiere o per diletto in prosa, in poesia, in fumetti, in satira.

La cronaca ci porta in Sicilia e più precisamente a Catania, la città del simpatico elefantino. Il giornale “La Sicilia”, giornale che si stampa ai piedi dell'incazzoso e vitale vulcano Etna, nell’edizione di sabato 21 novembre 2009, dedica una pagina intera a un operazione condotta dai carabinieri nel locale camposanto che di santo non ha tutto. Il titolo è: “Catania, sigilli nel cimitero”. La pagina riporta il titolino di introduzione all'inchiesta giornalistica: "Nuovo blitz, il business del caro estinto”. Nel sommario poi leggiamo: ”Spuntano le salme 'abusive': denunciati due tecnici. I carabinieri sequestrano 82 loculi nella 'campata 13'". L’occhiello ci dice invece: “L’inchiesta scattata dopo la denuncia di alcune persone che non riuscivano a trovare i propri cari sepolti: le tombe pagate assegnate ad altri. Già la scorsa estate i militari dell’Arma sequestrarono due cantieri illegali ed elevarono multe per 150 mila euro”.

La giornalista che firma il pezzo, Giovanna Quasimodo, ci riferisce che “immediatamente dopo la festività dei defunti, i militari avevano raccolto diverse segnalazioni di cittadini che parlavano di certe ‘stranezze’ al cimitero in te,a di loculi e ubicazione delle salme”. È scattato così il blitz dei carabinieri della stazione di Zia Lisa. I reati ipotizzati, riporta il giornale, sono quelli elencati nel codice penale nel gruppo dei “delitti contro la pietà dei defunti” (compresi tra gli articoli 407 e 413) come la violazione di sepolcri, il turbamento di servizio funebre e la sottrazione di cadavere. La giornalista Giovanna Quasimodo ci riferisce con amarezza di "situazioni paradossali" scoperte dai carabinieri "come ad esempio quella della presenza di salme in alcuni loculi che sulla carta risultavano liberi; 'salme abusive' dunque, che non sono state ancora identificate e che al momento non si sa per conto di chi siano state tumulate; insomma è come dire che in questa città, oltre ai posteggiatori, agli ambulanti e ai lottizzatori abusivi, i confini dell'illegalità si estendono oltre... la vita terrena".

Tutte accuse, evidenziamolo sempre, da provare successivamente nel processo terreno.

Il giornale “La Sicilia”, a supporto del servizio sul cimitero di Catania, offre al lettore una sorta di reportage sulla situazione molto ma molto critica che stanno "vivendo" altri camposanti siciliani. Leggiamo solo i titoli dei pezzi:
Siracusa: "A Città Giardino in vendita i loculi biodegradabili”.
Caltanissetta: "All’Angeli ancora pochi posti mentre a Gela loculi in prestito".
Agrigento: "I vecchi siti sono stracolmi, il nuovo è bloccato da una lite".
Enna: "Non è ancora emergenza ma si studiano già rimedi".
Ragusa: "Tra carenza cronica di spazi e lunghe battaglie legali tra vivi”.
In un altro pezzo di supporto si parla addirittura di “cartelli” sul business della morte. Il titolo è: “Tangenti racket del caro estinto dal 4 al 10 per cento”.

C’è, insomma, da piangere, verrebbe da dire. Raimondo Moncada, nel suo saggio planetario “Ti tocca anche se ti tocchi”, prova a riderci sopra con una ironia sorprendentemente reale, svelando con un'inchiesta da taglio umoristico il dietro le quinte di un aldiqua terrestre e di un aldilà a gestione umana che poco hanno a che fare con la tradizionale visione romantica dei defunti.

venerdì 20 novembre 2009

Il tè nel deserto, non sappiamo quando

"Tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte!". Ecco gli ultimi 40 secondi del celebre e bellissimo film di Bernardo Bertolucci "Il tè nel deserto", uscito nel 1990 e tratto dall'omonimo romanzo di Paul Bowles (fotografia: Vittorio Storaro; montaggio: Gabriella Cristiani; musiche: Ryuichi Sakamoto, Richard Horowitz). Di seguito il testo della sceneggiatura:
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte.
Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno.
Quante altre volte guarderete levarsi la luna, forse venti, eppure tutto sembra senza limite."

mercoledì 11 novembre 2009

Vivere per essere noi stessi

La vita possiamo cambiarla con un'altra vita. Solo la morte è immutabile. Se la vita che conduciamo non ci piace, possiamo cambiarla e ricominciare da capo e da zero. Abbiamo dentro di noi la forza necessaria per farlo. Ma molto spesso non lo crediamo e non ci diamo fiducia. Il cambiamento è lì, a portata di mano, ma per mille ragioni non ci offriamo la possibilità di svoltare, di dare energia alla nostra esistenza, di iniettare vita alla nostra vita. E' una riflessione e un invito al VIVERE di Raimondo Moncada autore del libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" il quale consiglia la visione del bellissimo film "Il curioso caso di Benjamin Button" (The Curious Case of Benjamin Button). E' un film del 2008 diretto da David Fincher, tratto da un racconto del 1922 di Francis Scott Fitzgerald. Il protagonista è Brad Pitt.
Vi proponiamo il video contenente il bellissimo "monologo sulla vita". Di seguito vi riportiamo il testo, per imprimerlo meglio nella memoria.

"Per quello che vale, non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto,
per essere quello che vuoi essere.
Non c'è limite di tempo, comincia quando vuoi.
Puoi cambiare o rimanere come sei, non esiste una regola in questo.
Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio.
Spero che tu viva tutto al meglio.
Spero che tu possa vedere cose sorprendenti.
Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove.
Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi.
Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita.
E se ti accorgi di non esserlo, spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero."

lunedì 9 novembre 2009

Virus AH1N1, l'allarme mi fa morire


ATTENZIONE: COL VIRUS SUINO SI MUORE! Andiamoci piano. Si muore è vero, ma c’è morte e morte. Col suino si muore meno della normale influenza non suina. Allora mi vaccino contro il suino!? Sì, perché il virus suino uccide e può mutare. No, perché il vaccino non è sicuro e non è testato. Che faccio? Ogni giorno è un bollettino di guerra. Un morto... due... dieci… trenta morti… per non contare i 750 mila contagiati... E le prospettive sono spaventose. Porca miseria! Telegiornali nazionali, regionali e locali sparano titoloni in apertura. I giornali li sparano a tutta pagina. Io vorrei sparare al porco e a tutti i maiali che mi stanno terrorizzando. Un morto qui, un deceduto là, un bambino con sospetto contagio da virus AH1N1, un anziano schiattato di botto (forse mentre faceva all'amore con una escort! ma fino a prova contraria viene conteggiato). Tutti con pregresse gravi patologie… anzi no! I morti da contagio suino fanno più notizia della tragedia di Giampilieri, dei 300 morti di un attentato in Iraq... Mi allarmo. I centri di vaccinazione delle Aziende Sanitarie sono presi d’assalto da cittadini assatanati, presi da psicosi da Fine del Mondo. Non c'è vaccino per tutti. Prima gli anziani ma con gravi patologie, poi i piccolissimi, poi le donne già incinte. Ma se intanto il virus uccide tutti i maschi sani, le donne vaccinate rimaste in vita con chi si accoppiano?
Che confusione! Io mi ritengo sano di costituzione… Sano!? Non proprio al cento per cento… qualche acciacco, qualche malanno lo accuso. Come mi comporto? Mi faccio avanti? Chiedo un vaccino presentando certificato medico con elencate le mie mille malattie? Chiedo una fiala e me la divido con i miei familiari!?
Non so. Sono titubante…
Ma il Messico che fine ha fatto? Del Messico, dove sarebbe scoppiato il primo focolaio della porca malattia, non si parla più. Forse che la popolazione è stata annientata? O forse è stata tutta infettata e tenuta in quarantena e poi per maggiore sicurezza in ottantena e poi in centosessantena...?
Booohhh!!!
Il virus è aggressivo ed è più veloce veloce della luce. Non ci puoi stare dietro. Il contagio suino a differenza di altre influenze si diffonde nell’intero pianeta come non mai. È pandemia! C’è chi parla di catastrofe, proprio ora che l’economia si stava risollevando! Una sfortuna immane, maiala di quella maiala.
Mi convinco che il porco toccherà a me prima o poi. Proprio a me, Raimondo Moncada, l'autore che ha scritto e dato alle stampe il libro dal titolo programmatico: “Ti tocca anche se ti tocchi”. Quando si dice: ironia della sorte! Pensa a quante risate si farà la gente!
Attendo. Rifletto. Non ci dormo. L'allarme mi sta facendo morire! Poi mi convinco di consultare gli esperti. È la scelta più corretta e definitiva. La scienza non è un'opinione. Consultando la scienza deciderò di conseguenza, su di me, su mia moglie, su mia figlia, su… Leggo i giornali. Ascolto le interviste in tv. Mi informo su internet. Mi divoro siti del tipo: "Tutto sull'influenza A"; "L'ABC dell'influenza A"; "Cosa fare per non farsi avvicinare dai porci influenzati dalla A"; "Come non morire di A"; "Il vaccino fai da te assieme agli altri". Parlo io stesso, a viva voce, con i medici. Li riconosco per strada, li raggiungo, li fermo, li prego di ascoltarmi e di darmi una risposta chiara. E' fatta! Giungo finalmente a una conclusione. Il 50 per cento degli esperti consiglia di vaccinarsi. L'altro 50 per cento suggerisce l'opposto. Non ho studiato medicina, ma dopo l’attento consulto dei pareri scientifici ho le idee molto più chiare.

Raimondo Moncada
(autore del libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi")

mercoledì 4 novembre 2009

Scheletri nudi prendono aria


Il maltempo dell’umanità! Non si ha più rispetto neanche per i nostri cari defunti. I resti mortali di parenti e amici pare voler fuggire dai luoghi di sepoltura. Ha dell’incredibile quanto riporta oggi il sito internet del Corriere della Sera. Questo il titolo del servizio pubblicato: “Maltempo, scene horror a Poggioreale. Scheletri e teschi fuori dalle tombe”.
Visioni macabre nel frequentato cimitero napoletano: scheletri nudi in libera visione! Qualcuno grida allo scandalo, qualcun altro grida al miracolo, qualcun altro grida soltanto per lo spavento. Qualcun altro grida indignato della troppa indignazione. Qualcun altro sorride pensando a quanto scritto dallo scrittore agrigentino Raimondo Moncada nello sconvolgente libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”. Il regista horror Dario Argento è rimasto di stucco mentre ritoccava le pareti di casa: gli hanno rubato l'idea per la sceneggiatura del suo prossimo film.
Comunque... ogni tanto tocca pure ai morti prendere una boccata d’aria! soprattutto dopo il bagno di folla a cui si assiste l'1 e il 2 novembre con gente di tutte le razze vestita a festa che gremisce i cimiteri nella ricorrenza dedicata proprio ai Morti e a Tutti i Santi (e meno male che con l'influenza A gli esperti hanno vivamente raccomandato di evitare i luoghi affollati per scongiurare il contagio causato dal virus monello H1n1 e morire giusto giusto al camposanto non facendo in tal modo guadagnare la pagnotta agli addetti delle Pompe Funebri!).

martedì 3 novembre 2009

Funerale siciliano, che sofferenza d'estate

Il fazzoletto del riposo facciale, gli obblighi comportamentali per ogni fila del corteo funebre. Sono alcune delle gag dello spettacolo dell’artista agrigentino Gianfranco Jannuzzo “Nord e Sud”. È un one-man-show pieno di esilaranti sorprese scritto a quattro mani con l’autore e umorista Renzino Barbera. La regia è di Pino Quartullo.
“Nord e Sud – ci dice Gianfranco Jannuzzo, attore eccezionale e neo direttore artistico del Teatro Pirandello di Agrigento - nasce dall'esigenza di legare alcuni brani del mio repertorio che hanno per comune denominatore l'uso di dialetti, diversi. Ho sempre pensato che il dialetto abbia, per la sua naturale immediatezza, spontaneità, ricchezza di sfumature, una forza di comunicazione straordinaria e che riveli, quasi sempre, il carattere, l'intima indole di chi lo adopera: Veneto, Calabrese, Ligure o Campano che sia. Intendiamoci: l'uso che ne faccio non ha nessuna pretesa filologica ne tantomeno letteraria. Si tratta di cadenze, cantilene, modi di dire; piccoli ritratti di tipi e caratteri diversi: buffi, goffi, paradossali, teneri, qualche volta amari ma sempre, mi auguro, verosimili. L'intento è quello di scherzare, esorcizzandoli, sui difetti di noi meridionali: indolenti, pigri, fatalisti, sognatori; contrapposti per tradizione ai nordici: efficienti, lavoratori, produttivi, pragmatici. Vorrei, insomma, divertirvi e divertirmi cercando di sfatare i luoghi comuni che affliggono "Polentoni" e "Terroni" e forse dimostrare, senza offesa per nessuno, l'appartenenza all'unico ceppo quello italico, la cui massima espressione: la "parola", fu tanto cara al "nostro" Manzoni, al vostro "Pirandello" e al Petrarca di tutti. Ebbene io credo che la capacità che abbiamo - comune a tutti gli italiani - di ridere di noi stessi, del nostri tic, delle nostre imperfezioni, ci dia la possibilità di ridere, quando si allude a divisioni o secessioni, anche di questo”.
Jannuzzo ci mostra sul palcoscenico come un evento tragico dell'esistenza umana, qual è la morte, possa essere reso involontariamente divertente da chi partecipa o fa finta di partecipare a un funerale. La scena che vi proponiamo è quella di un funerale siciliano celebrato in piena torrida estate: una sofferenza atroce! La divertente gag, inevitabilmente, ci collega al libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” scritto dallo scrittore agrigentino Raimondo Moncada, compaesano di Jannuzzo.

domenica 1 novembre 2009

Bare on-line, pompe funebri spaventate a morte


La morte, con le nuove tecnologie, diventa economica. Internet si prepara a rivoluzionare abitudini millenarie. Chi l’avrebbe mai detto! Il funerale ora te l'organizzi comodamente da casa tua, con la bara che dici tu e a prezzi modici. Una morte facile facile, confortevole, a portata di mano, organizzabile a piacere on-line. Una felicità. Il cofano ora te lo ordini in camera ardente con un clic, della misura, della foggia, del prezzo che decidi tu senza alcun contatto austero con il becchino di turno e addetti funerei delle agenzie di Pompe Funebri che quando ci passi davanti non puoi fare a meno di toccarti nelle protuberanze intime. Si avvera così un’altra previsione del nostro scrittore preferito Raimondo Moncada, il più letto in questi giorni, che nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ci porta con mano e ci fa “vivere” con leggerezza disarmante un aspetto misterioso e doloroso dell’esistenza umana, proiettandoci in futuro sempre roseo del settore funebre. Un futuro molto, ma molto redditizio. L'ennesima conferma ci arriva da un servizio pubblicato sul sito internet del Corriere della Sera, dal titolo “Bare online, Wal-Mart entra nel business”. Il sottototiolo è “Prezzi concorrenziali, penotazioni via web, consegna a domicilio. La più economica? Costa meno di 900 dollari”. La grande catena di distribuzione americana, appunto la Wal-Mart, fiutando la puzza di affari grossi, ha deciso di buttarsi a “corpo morto” nel business del funebre on-line. Nel suo catalogo, infatti, oltre a trovare mutande, tappeti, caffettiere, materassi, elettrodomestici, abbiamo la possibilità di innamorarci di meravigliose bare, vendute a prezzi così stracciati a cui non puoi dire di no. Chi l'avrebbe mai detto! E' come se in Italia Standa, Oviesse, Rinascente e altre catene della grande distribuzione si mettessero a vendere articoli funebri. Gli Stati Uniti d'America hanno aperto le danze e fra non molto la danza macabra si diffonderà presto a macchia d'olio untuosa in tutto il mondo.
La Wal-Mart si è in pratica messa in concorrenza con Costco Wholesale che da un po' di tempo, alla chetichella, sfrutta le potenzialità di internet per piazzare l'industria del lutto. Cofani in legno, in acciaio, in bronzo, di cartone, riciclabili, usa e getta, ti vengono recapitate entro poche ore a domicilio. Il posta-becchino ti bussa alla porta e ti porge gentilmente il pacco: “C’è una bara per lei! Complimenti per l'acquisto e per il suo futuro decesso che con i nostri prodotti sarà meraviglioso”. Compri il cofano non solo per l’immediato, per l'urgenza, ma anche per trovartelo bello pronto quando succederà l’evento degli eventi. La bara la puoi scegliere tranquillamente al computer, guardandotela da dentro, da fuori, nei minuti dettagli, con la possibilità di montarla tu pezzo per pezzo con colori e forme diverse. Tu stesso puoi diventare il creatore on-line della tua bara come già fanno in internet, ad esempio, le case automobilistiche offrendo uno speciale servizio ai clienti. L’unica differenza è che mentre l’automobile la guidi tu in strada, la bara la portano altri. Tu ti dirigi da solo nell’aldilà.
Il business è business! Anche se c’è di mezzo la morte, gli imprenditori del lutto con il dolore tirano avanti la baracca: danno posti di lavoro, tirano su l’economia del paese. La morte, d’altronde, è uno dei settori cruciali che negli ultimi anni non ha subito la funesta crisi e la pesante rottura delle balle finanziarie. Bisogna perciò fare in modo che il "mercato nero" divenga più produttivo per aumentare i guadagni degli investitori, aumentare il numero degli occupati e far guadagnare chi muore con l'abbassamento continuo dei prezzi.
Ci informa il Corriere che uno studio della National Funeral Directors Association stima in un miliardo di dollari i ricavi annuali del settore dei servizi funebri negli Usa. La Wal-Mart, per mortificare la concorrenza e accaparrarsi quanti più morti possibili, si è messa a tirare i defunti per i capelli (a chi ce li ha!). Il rapporto qualità prezzo è davvero troppo appetibile. L'offerta non si può rifiutare. In molti, ci raccontano, vorrebbero morire anzitempo per non farsi sfuggire l'occasione. Alla Wal-mart trovi bare stupende sotto i mille dollari. Si parte da 895 dollari per la cassa in acciaio «Dad Remembered», e si arriva ai 2899 dollari per la bara rifinita in bronzo «Sienna Bronze». Un business destinato a salire, prezzi destinati ad abbassarsi ulteriormente, con una concorrenza che si farà spietata e che farà di sicuro delle vittime eccellenti. Con l’aumento delle vendite on-line - scrive Raimondo Moncada in uno dei passaggi più drammatici del suo libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" - a piangere della morte saranno nel prossimo futuro le tradizionali Pompe Funebri per come le abbiamo conosciute. Se non reagiscono e si evolvono, rischiano di farsi male e di morire. Gli addetti alle pompe sono spaventati a morte.

sabato 31 ottobre 2009

Ridere a un funerale della morte (degli altri!)

Ridere a un funerale. Ridere della morte. Ma si può? Succede! E accede più spesso di quanto si creda. Su youtube abbiamo scovato un video divertente proprio sulla morte! È una animazione austera in bianco e nero di una cerimonia funebre. Tutto è funesto, tranne l'ospite inatteso. Si intitola "Not so funny" e si trova anche nel sito internet www.alexcormack.com dove abbiamo la possibilità di rintracciare le generalità dell'autore creativo.
Il messaggio è chiaro: si può ridere, anzi scoppiare a ridere, nel momento più doloroso dell’esistenza umana. E se parti non ti contieni. Ti possono anche incatenare. ma invano. Ridi e ridi, anche se non c’è nulla da ridere, davanti alla morte. Degli altri. Perché ridi solo della morte che non ti interessa.
C’è la risata isterica dei dolenti, ma c’è anche la risata strafottente e sciagurata di chi non è colpito dal lutto, di chi non è interessato, di chi è indifferente, di chi è anche contento della morte altrui e non può contenere la propria gioia. E quando scoppi, la risata è deflagrante. La risata è contagiosa e l'ilarità può trasmettersi anche ai dolenti. Ed è terribile. Immaginate una camera ardente trasformata in uno spettacolo esilarante! Di questo aspetto e di tanto altro si parla con leggerezza scoppiettante nel libro umoristico dello scrittore Raimondo Moncada dal titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice.

Scheletro scherza al cimitero

Il cimitero mette di per sé paura. Il camposanto fa paura. Se all'interno o in prossimità di un cimitero notiamo strani movimenti, suoni anomali o, addirittura, aggirarsi uno scheletro pilota che grida "all'inferno...! all'inferno...!" alla guida di una moto, la frittata è fatta. Vi proponiamo un divertente scherzo con un divertito scheletro-pilota fatto in un camposanto di Buones Aires in Argentina. Di scherzi, di battute, di ironia è pieno il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" dello scrittore italiano Raimondo Moncada.

Scherzo al vedovo al cimitero in Amici miei

Come si può rovinare la reputazione di una povera defunta! Da donna fedele, amorosa e pia a femmina puttanona, troiona, di facili costumi a causa di uno scherzo di cattivo gusto. Ci ha pensato nel cinema Mario Monicelli, indiscusso maestro della commedia all’italiana, nell’irriverente film "Amici miei atto II". Nel mondo dell’editoria, tratta l'argomento lo scrittore Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
“Amici miei atto II” di Monicelli è del 1982. Il film ha per protagonisti cinque amici fiorentini amanti dello scherzo, della goliardia, della battuta. Prendono in giro il mondo. I cinque non si fermano davanti a niente e a nessuno. Neanche all’interno di un austero e silenzioso cimitero riescono a fermare l’impulso canzonatorio. L’istinto goliardico non ha rispetto neanche del dolore di un giovane vedovo che piange l’amata moglie defunta.
Le trovate umoristiche, le gag esilaranti di “Amici miei” sono diventate un cult del genere comico italiano. Tra gli interpreti: Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Renzo Montagnani,Adolfo Celi, Paolo Stoppa, Alessandro Haber, Milena Vukotic, Franca Tamantini, Angela Goodwin, Maurizio Scattorin.

mercoledì 28 ottobre 2009

Morti di serie A e di serie cadetta


I morti sono tutti uguali? No, assolutamente no. Ci sono morti di serie A e morti di serie B. E’ come nel calcio, nel rugby, nella pallacanestro, nel volley. Non cambia nulla. C’è la massima serie e c’è la serie cadetta. Ma anche nella stessa serie, ci sono morti e morti. Morti fortunati e morti sfigati.
Vediamo cosa è accaduto di recente a Giampilieri, uno dei centri del Messinese più colpiti dall'alluvione dei primi di ottobre. Una tragedia che ha seminato morte e distruzione.
Leggiamo sul Corriere la lettera di un cittadino (e non è l’unico) che denuncia il differente grado di attenzione delle Istituzioni (ma non solo delle Istituzioni) tra questa tragedia e altre disgrazie parlando appunto di vittime di serie A e vittime di serie B. Non è solo una percezione. Lo notiamo tutte le volte verificando il diverso impatto che le tragedie, i drammi, le disgrazie hanno sui media nazionali. I morti del centro nord “bucano” di più e più facilmente il video dei morti del centro sud. È una cosa incredibile che si ripete sempre. Un incidente stradale con un morto a Roma o a Milano non è la stessa cosa di un incidente con 4-5 vittime in una strada della Sicilia. Il povero morto milanese e romano si conquista velocemente i titoli del tg e le prime pagine dei giornali che pompano, amplificano la tragedia provocando commozione. I 4-5 morti siciliani fanno invcece grande fatica a conquistarsi una notiziola sulla carta stampata. Si debbono raccomandare al Signore prima di raggiungerlo in cielo.
A chi o a cosa dare la colpa? Una verità è questa. Fermandoci al giornalismo, l’importanza della notizia dipende non dalla notizia in sé ma dalla qualità delle persone coinvolte e dal complesso delle notizie che si hanno in quel giorno. Le disgrazie si ”pesano” e gli si dà una priorità. Per cui lo stesso tipo di morte, un giorno viene sparato nei titoli del tg o a tutta pagina di un quotidiano mentre un altro giorno non viene considerato.
Ma l’importanza di un avvenimento dipende anche dalle immagini che si hanno a disposizione e dalla vicinanza al luogo della disgrazia di un giornalista della testata. Fa più notizia l’incidente di un poveraccio che si è scorticato la caviglia nel centro di Roma se l’evento (prima, durante o dopo) è stato ripreso da telecamere oppure fotografato. Se contemporaneamente avviene una strage al sud ma non ha alcuna copertura di immagini andrà incontro a una sconfitta terribile, ad una umiliazione plateale. Nel caso di Giampilieri, se i media spengono i riflettori la tragedia non ha più importanza per le istituzioni e per l’opinione pubblica. Ma intanto se non succede niente di nuovo anche la tragedia non fa più notizia e viene dimenticata.
Un dubbio: in cielo esistono differenze e graduatorie tra i nostri cari defunti?
Di regole e scelte giornalistiche sui decessi, di trattamento della morte, di morti e disgrazie di serie A e di serie B parla anche Raimondo Moncada in un capitolo del suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocca” edito dalla Csa Editrice.
Nella foto, un monumento che ritrae una mano indicante il cielo eretto a Joppolo Giancaxio (paesino in provincia di Agrigento)

martedì 27 ottobre 2009

Pubblicità funebre divertente

Anche le imprese di pompe funebri hanno tutto il diritto di promuovere i propri articoli e servizi. Ci sono delle persone, delle professionalità che ci lavorano e fanno anche carriera. La pubblicità è pur sempre l'anima del commercio. Anche del commercio funebre. Ci vuole spirito nel confezionare lo spot che vi proponiamo oggi. Il tema centrale è la sicurezza stradale. L'impresa funebre invita alla prudenza dicendo che aspetta tutti i potenziali clienti il più tardi possibile. Ma ci aspetta, vantandosi di essere l'unica agenzia funebre a promuovere la vita. Geniale! La pubblicità funebre divertente è un aspetto di cui si occupa Raimondo Moncada nel libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi".

I morti danno lavoro, becchina cercasi


La speranza è riposta ormai nei morti. La speranza di un lavoro e di una fonte di guadagno. Anche nel nord Italia si fa sentire la crisi economica. Al Comune di Como mettono il classico avviso: "A.A.A. Cercasi becchino disperatamente" e si presentano 31 aspiranti affossatori, uomini e donne. In altri tempi non si sarebbe “fatto vivo” nessuno specialmente per firmare un contratto a termine, di soli tre mesi, a 36 ore la settimana, per uno stipendio mensile di mille euro. Fino a 10 anni fa – è l’amaro commento degli amministratori locali - si faceva fatica a trovare operatori mortuari. Dovevi pregare la gente. Ora invece c'è la fila di persone provenienti da ogni luogo. Il becchino, diciamocela tutta, è un mestiere che è stato rivalutato in tutto il suo splendore soprattutto dopo che se ne è occupato con dovizia e con perizia lo scrittore Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” (come si ammira nel calendario 2009, mese di maggio, in vendita sul sito www.cofanifunebri.com, ci sono anche delle belle becchine in giro).
Non sarà facile ottenere il posto a Como. Per conquistarsi l’allettante impiego, gli aspiranti beccamorti dovranno superare una durissima selezione. I candidati dovranno innanzitutto affrontare un esame orale che servirà a tastare la conoscenza sulle materie dell’aldilà e dell’aldiqua. Poi si sarà chiamati a una prova pratica, prima sul campo e poi sul camposanto. Gli esaminandi necrofori, pensiamo, dovranno dimostrare di saper essere bravi a maneggiare zappe, scavare fosse, costruire bare, vestire salme, organizzare un funerale, progettare ed edificare tombe, accogliere e rincuorare i dolenti, disegnare tutta la cartellonistica listata a lutto. Non sarà una cosa facile.
Come libro di testo, per una conoscenza approfondita sulla complessa ed affascinante materia, per utili suggerimenti, per trovare l’università giusta, per farsi una cultura, per sprigionare una risata liberatoria ci permettiamo di consigliare il libro dei libri: “Ti tocca anche se ti tocchi” edito per gli amanti dell'umorismo dalla Csa Editrice. Perché tocca a tutti lavorare per vivere e divertirsi.

lunedì 26 ottobre 2009

Halloween, il gadget del libro


Impazza il gadget di Halloween, la festa più spaventosamente allegra del mondo. È così paurosa che la notte delle streghe viene soprattutto festeggiata dai più piccoli con i brividi da pelle d’oca. I genitori sono ormai diventati vittime dei figli. Anzi hanno paura dei propri pargoli. I bambini obbligano padri e madri agli acquisti più strani e orridi e nelle botteghe più bizzarre. E si gira per i negozi di giocattoli per organizzare feste o partecipare a party a casa e anche a scuola alimentando una tradizione che non appartiene a noi ma che è stata importata dai paesi anglosassoni. In Sicilia, ad esempio, c'è la festa dei morti con i morti che fanno trovare ai più piccoli giocattoli e dolci con i caratteristici e immancabili pupi di zucchero. Con Halloween si è adeguata anche la Sicilia, con i morti tradizionali messi in secondo piano. Accanto alle zucche, agli scheletri, ai pipistrelli, ai fantasmi, alle maschere raffiguranti streghe, crani e la Signora Mietitrice (la morte!) comincia a prendere piede il gadget del libro. Tra i volumi richiesti, nella terrificante follia hallowendiana, ce ne segnalano uno in particolare. È un libro che da queste colonne abbiamo per primi cominciato a far conoscere e apprezzare. In copertina ha effigiato un simpatico scheletrino che si tocca in quelle che una volta (quando era in carne ed ossa) erano le parti intime. È il libro umoristico dello scrittore Raimondo Moncada dall’eloquente titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice. Un'idea niente male per colpire nel segno. Un regalo di sicuro effetto per sorprendere i tuoi amici. Lo slogan di Halloween per la notte delle streghe 2009 quest'anno lo facciamo noi: un libro per morire e far morire dal ridere facendo una pernacchia alla Mietitrice. Perché ci tocca vivere. Sempre.

domenica 25 ottobre 2009

I morti e l'anima del commercio

Una bella donna fa perdere la testa anche agli austeri addetti alle pompe funebri. E non solo a loro. Che importa se il becchino trasporta un morto con un fiammante carro funebre. I dolenti possono aspettare. Ma una donna può far perdere la testa anche ai morti. Guardare per credere questo spot pubblicitario della Kenwood che si serve della morte per pubblicizzare i prodotti del marchio. Cosa non si fa per vendere un'autoradio! D'altronde la pubblicità è l'anima del commercio! E anche le anime dei defunti possono essere chiamate ad animare da protagonisti una reclame.
Per maggiori approfondimenti e per riderci sopra, leggere il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

La vedova allegra e arrapata

Non tutte le vedove vivono tragicamente la vedovanza. C'è davvero chi cinicamente se ne frega della morte del proprio congiunto specialmente quando il congiunto deceduto gli apre la strada ad altri congiunti con cui congiungersi. Una straordinaria Anna Marchesini ha interpretato a teatro il ruolo della vedova disperata. Disperata nel senso di essere disperatamente felice di essere vedova di un marito toro, ma toro con le corna. Quanti retroscena realmente curiosi nasconde l'evento tragico per eccellenza dell'esistenza umana. Li tira fuori Raimondo Moncada nel suo ultimo libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" edito dalla Csa Editrice.

Il dolore dei luoghi comuni in un funerale

La morte e i luoghi comuni. Le frasi fatte ti fanno morire dal ridere. Ne abbiamo la prova nell'esilarante sketch del trio composto da Anna Marchesini, Massimo Lopez e Tullio Solenghi trasmesso tanti anni fa dalla Rai. E di luoghi comuni si occupa ampiamente, in uno dei suoi capitoli, il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.
Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno! Perché? E noi che rimaniamo in vita siamo cretini? Siamo la feccia del mondo sol perché non abbiamo la "fortuna" di morire?
I luoghi comuni sono la morte della lingua in quanto parole e concetti vuoti. Nei funerali, di "concetti morti" se ne usano a quintali perché non si sa mai cosa dire. Si potrebbe stare semplicemente in silenzio. Ma non è così. Si apre bocca pensando che si faccia bella figura ed invece si combinano spesso danni dolorosamente esilaranti. Quando si dice: siamo nati per soffrire! Prima o poi capita a tutti! Si stava meglio quando si stava peggio. Non esiste più la mezza stagione...

sabato 24 ottobre 2009

La confessione show di Fiorello

Pompe funebri Cacciaguerra: per un paradisiaco domani! Ecco la confessione show di Fiorello in una puntata storica del Maurizio Costanzo Show di canale Cinque. Nel video, che vi mostriamo in esclusiva, Fiorello parla dei sui esordi. Lo showman siciliano ha cominciato a fare l’artista all’interno di un’agenzia di Pompe Funebri. O meglio. La mattina faceva intrattenimento in radio e il pomeriggio faceva accoglienza alle pompe funebri Cacciaguerra. In radio, racconta Fiorello, faceva anche pubblicità alla sua ditta così da informare e convincere i morituri ad affidarsi alla sua impresa. I potenziali clienti avevano così tutto il tempo di organizzare in vita le proprie esequie. Tutti aspetti reali, divertenti, che girano attorno a un evento dolorosissimo come la morte che vengono raccontati con umorismo nel libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.
Fiorello, nel video che vi proponiamo in esclusiva, non parla solo di negozi di articoli mortuari. Parla d'altro. Fiorello racconta tutta la sua straordinaria carriera: da quando si è messo a pelare le patate in un villaggio turistico a quando ha cominciato a prendersi delle belle rivincite.

La lapidazione commerciale

Chi non ha peccato? Chi non ha beccato in flagranza di peccato un peccatore? Tutti peccano, buoni e cattivi. Il mondo è un mondo di peccatori. Non si può fare a meno di commettere un peccatuccio, di trasgredire, di andare contro le regole.
Quante ne sentiamo in giro: Pecca tu che pecco io! Becco tu che becco io! La vita è tutta un tradimento. E' storicamente provato. E' una verità che è su tutti i migliori libri di storia, almeno quelli non revisionati. Fate la prova. Andate in una piazza e gridate: chi non ha peccato scagli la prima pietra! Dovrebbe andare bene. Ma se il solito qualcuno, sciaguratamente, vi tirerà contro un masso allora state sicuro che il solito qualcuno sarà di sicuro un ipocrita, un falso, uno che vorrà farci credere il contrario di quello che è.
Nel mondo umano, terrestre, terracqueo, non esiste la purezza assoluta. C'è la tensione verso la purezza, verso la trasparenza, verso la divinità.
Ma intanto ci sono, nel mondo, i soliti qualcuno che affermano di essere puri, che affermano di essere santi e che vanno in giro a tirare le pietre contro i peccatori per dare l'esempio. E questi soliti qualcuno li troviamo a pruomuovere lapidazioni individuali e di massa e a fare anche commercio di pietre. La morte, così come la vita, è anche business come ci racconta con umorismo Raimondo Moncada nel suo libro "Ti tocca anche se ti tocchi" e come possiamo vedere, divertendoci, gustando una scena del film "Brian di Nazareth" dei Monty Pyton.

lunedì 19 ottobre 2009

Fiorello addetto alle pompe funebri


Fiorello alle Pompe Funebri. E chi l’avrebbe mai detto! Troppo divertente. Quando si dice la realtà supera la fantasia ma non l'immaginazione dello scrittore Raimondo Moncada autore del libro satirico "Ti tocca anche se ti tocchi".
Fiorello alle Pompe Funebri! Proprio così. Lo ha raccontato proprio lui nel corso di una delle recenti puntate del Maurizio Costanzo Show che celebrano i 25 anni di vita della popolare trasmissione in onda su Canale Cinque. Lo showman siciliano più bravo, più geniale, più creativo, più sorprendente e più divertente d’Italia annovera tra le sue innumerevoli esperienze anche quella di addetto alle Pompe Funebri. Come dire: un comico che si occupa di morte, di morti. Un lavoratore, comunque, di spirito per tirare su il morale, o meglio lo spirito dei familiari a lutto. Immagino l’accoglienza in agenzia! Tutti a pregare per incontrare Fiorello a qualsiasi costo.
Fiorello è stato immenso al funerale dell’amico Mike Buongiorno, come ha evidenziato lo stesso Maurizio Costanzo nel rievocare le partecipazioni dell’artista nella sua trasmissione. Solo Fiorello poteva dire quel che ha detto alla fine del rito funebre sul sagrato del Duomo di Milano trovando le parole giuste per esaudire le volontà del celebre presentatore.
Rosario Tindaro Fiorello, sicilianissimo, è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa il 16 maggio 1960. Non c’è una biografia, ma tante biografie: ufficiali, ufficiose, affettuose, fantasiose, inventate, credibili, verosimili, facsimili. Ma non importa perché Fiorello è una biografia vivente. Ci pensa sempre lui a raccontare la propria vita, non nascondendo nulla del suo passato.
Ha iniziato la sua vita di lavoratore facendosi crescere i calli alle mani: facendo il muratore, il lavapiatti, il barman, il fattorino ed anche l’addetto alle pompe funebri. Nel 1976, chiusa l’allegra parentesi mortuaria, esordisce a Radio Marte di Augusta. Comincia a lavorare di testa e a farsi i calli al cervello. Dal 1977 al 1988, Fiorello entra nei villaggi turistici svolgendo tutte le mansioni: aiuto cuoco, cameriere, barman. Poi si guadagna sul campo la qualifica di animatore. Dopo le Pompe Funebri, continua ad animare le anime divertendole e divertendosi. La svolta arriva nel 1988 quando supera un provino con Cecchetto il propinatore che gli permette di sbarcare a Milano e di trasmettere su Radio DeeJay. Propone trasmissioni come Radio Rosalia Network (con tanto di satira in dialetto siculo-siciliano) e poi Viva Radio Deejay. Nel 1992 parte su Italia Uno il Karaoke che lo consacra fenomeno della fenomenologia televisiva. Nel 2001, sui canali radiofonici di Mamma Rai, inizia a condurre Viva Radio Due con Marco Baldini. Dal 2009, dopo Rai e Mediaset, passa a Sky.
Della sua esperienza di addetto alle pompe funebri rimane solo un piacevole ricordo che racconta in modo esilarante in ogni occasione. Da una radio sicula, ama raccontare, pubblicizzò un'agenzia di pompe funebri al grido di "vi offriamo un paradisiaco domani".
Fiorello è uno dei miti dello scrittore Raimondo Moncada e molto dello spirito fiorelliniano è riversato nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.

sabato 17 ottobre 2009

Monty python's flying circus: pompe funebri

I geniali Monty Python in una scena orridamente esilarante in un ufficio di Pompe Funebri. Stiamo parlando del “Monty Python's Flying Circuì”, l'innovativa e fortunata serie comica trasmessa in Inghilterra dalla BBC tra il 1969 e il 1974. Il linguaggio e i contenuti dello show sono davvero innovativi per l’epoca tali da essere considerati anche oltre ogni misura. I Monty Python sono lo stesso gruppo comico inglese che ha scritto e interpretato il film Brian di Nazareth nel 1979 rivisitando in chiave umoristica la figura di Gesù. In Italia, giudicato troppo eccessivo, venne censurato. Fu distribuito solo nel 1991.
Il gruppo dei Monty Python, attivo dal 1969 al 1983, è costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin artisti non di strada ma da un’educazione di alto livello (laureati a Oxford e Cambridge).
Raimondo Moncada con il suo libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" ne segue a modo suo le orme.

venerdì 16 ottobre 2009

La morte dura a morire

La morte dura a morire. Ci verrebbe di dire questo nel vedere la scena matre, cioè madre, del film "Scary Movie". La signora Falciatrice ingaggia un duello spaziale alla Matrix ma alla fine... Non vi vogliamo togliere il gusto di vedere la scena matrix e di leggere il libro dei libri dei libri umoristici: "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada dove la morte ha i giorni contati! E poi a ridere saranno...! Ah ah ah ah

mercoledì 14 ottobre 2009

"Bruno Pizzul è morto!" "No, sono vivo!"


"Mamma mia... è morto Bruno Pizzul!". Un messaggio sulle pagine di "Yahoo! Answers" ha gelato oggi il mondo dello sport e non solo quello. In tanti ci hanno creduto e si sono lanciati in comprensibili espressioni di cordoglio e di commosso ricordo: "Viva Bruno Pizzul: è stato un grande!" "Ci mancheranno le sue storiche radiocronache". "Ci mancherà la sua grande professionalità". "Onore a Bruno Pizzul!"
Commento del diretto interessato: "Ridiamoci su!"
Ridiamoci su!? Ma come? Non sei morto? Non sei volato in cielo come ci ha informato il veloce tam tam su internet?
Sì, Bruno Pizzul è morto, ma solo sul web, solo su Facebook, solo sui portali di news, solo per Wikipedia per qualche oretta. Per la vita reale, la notizia della sua dipartita si è dimostrata una non notizia, una notizia non controllata scritta sul web da un internauta e rilanciata da diversi siti internet non controllando la sua veridicità. A smentire la sua morte è stato lo stesso celebre telecronista della Rai: Bruno Pizzul in carne ed ossa, ma solo dopo aver terminato la partita a scopa che stava giocando con un gruppo di amici. La morte può attendere! C'è tempo, tanto tempo, un lungo tempo! Non sono morto, sono vivo e vegeto. E mi sto divertendo. Ridiamoci sopra! Il mio decesso è solo una falsa notizia. Una bufala della rete.

Non è la prima volta che capitano cose del genere. Non è la prima volta che si fanno morire le persone. Succede, specialmente con personaggi celebri. E succede poi che, nonostante le smentite, ti rimanga il dubbio. Ti chiedi: ma il vivo dato per morto è veramente vivo? O è una bufala la smentita all'annunciato decesso?
Per avere conferma sulla salute dell’amato giornalista, leggi l’articolo pubblicato sul sito del Corriere dal titolo: Pizzul: «Io morto sul web? Ridiamoci su» oppure recati a casa del telecronista per toccarlo mentre si tocca oppure vai direttamente al circolo dove si diverte a settanta anni a giocare a scopa e a fare le telecronache delle sue vittorie a carte.
Per sorridere su questo e altri argomenti leggi “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada.

domenica 11 ottobre 2009

Tanexpò, la morte è servita in fiera


L'arte della morte. Il business del decesso. La creatività del trapasso. La produzione funebre sta attraversando la crisi economica mondiale in modo indolore. Quello della morte è un settore economico che non morirà mai. Lo choc finanziario ha fatto piangere in questi ultimi anni tanti imprenditori e operai, dalla finanza all’edilizia, dal ristorante a cinque stelle al venditore di panini ca meusa (milza). L’aldilà, invece, si è dimostrato un comparto sempre vivo e molto redditizio. Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ci dice, giustamente, che siamo in presenza di un investimento vincente, per il presente e per il futuro.
Da cinque continenti, migliaia di professionisti si danno appuntamento in Italia per partecipare a Tanexpò, tra le migliori esposizioni internazionali di arte funeraria e cimiteriale.
Allegria! Avrebbe detto il compianto Mike Buongiorno.
E allegria! Esclama Enrico Lucci in un servizio (il funerale) trasmesso dalle Iene e inserito nello sconfinato archivio video di Youtube.
Per chi lavora nella funeraria, per chi la morte è la propria vita, per chi realizza prodotti per i defunti, l’appuntamento è dal 26 al 28 marzo 2010 a Bologna. La città emiliana (leggiamo sul sito ufficiale dell’evento http://www.tanexpo.com/) diventa capitale della funeraria, l'evento più completo e qualificato riservato agli operatori professionali. Tanexpò, che ogni due anni riunisce i leader della produzione e i professionisti provenienti da ogni angolo del mondo costituisce da sempre una vetrina qualitativa senza uguali. Visitando il sito internet, possiamo scoprire tutte le novità dell’attesissima edizione 2010 e consultare la pagina degli espositori che sono ordinatamente suddivisi per settore merceologico: Arredamenti per onoranze funebri, Arredi funebri, Arte Funeraria, Articoli Funerari-Cimiteriali, Associazioni e Federazioni, Attrezzature cimiteriali, Autofunebri, Cartotecnica funeraria, Cofani funebri, Divise da lavoro, Fiori, Formazione, Forni Crematori, Fotoceramiche, Imbottiture e Veli, Informatica, Macchinari vari, Maniglie e Accessori, Marmi e Graniti, Prefabbricati cimiteriali, Prodotti Sanitari, Saloni Fieristici, Stampa specializzata, Urne.
Il pubblico di Tanexpò, leggiamo ancora nel sito, è costituito da un target qualificato che ha scelto la fiera soprattutto per i seguenti motivi: per scoprire nuovi prodotti e tecnologie, per confrontare aziende e prodotti, per instaurare rapporti commerciali, per discutere di esigenze, opportunità e condizioni, per toccare con mano la qualità.
Raimondo Moncada con il suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ha già fatto toccare con mano ciò che il genio di Enrico Lucci ci ha fatto toccare con gli occhi. Lo scrittore agrigentino si è già prenotato il biglietto per essere a Bologna nel 2010 in autostop.
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