venerdì 30 aprile 2010

Caro estinto è Cosa Nostra


I tentacoli della piovra sui morti. La mafia mette le mani sul business dei defunti. È l’atto d’accusa dei magistrati siciliani della Procura di Catania che hanno coordinato l’inchiesta della Dia, Direzione Investigativa Antimafia, denominata “Cherubino” che ha portato all’arresto di 16 persone su 18 indagati.
A Catania, in caso di lutto, ci sarebbe una "famiglia" che pensa a curare ogni particolare, dal decesso alla sepoltura: il tutto per un prezzo variabile da 1500 a 3000 euro. In definitiva, un giro d'affari ingente che si aggiunge o si sostituisce al tradizionale business fatto di estorsioni, tangenti e prestiti a usura.
Un quadro descritto con accenti grotteschi ed in modo illuminante nel libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" dello scrittore siciliano Raimondo Moncada.
"Industria del caro estinto, la mercificazione della morte, un immondo sciacallaggio nei confronti di persone che sono psicologicamente indifese: i familiari di defunti in un momento di grandissimo dolore". E’ quanto ha affermato il procuratore della Repubblica Vincenzo D'Agata commentando l'inchiesta “Cherubino” sul presunto monopolio da parte della 'famiglia' mafiosa locale nel mercato delle onoranze funebri nel capoluogo etneo. Per il sostituto procuratore Giuseppe Gennaro “tutto era possibile grazie alla collaborazione di personale che era presente in ospedale”. Secondo il capocentro della Dia di Catania, Filippo Di Francesco, che ha svolto le indagini, “il gruppo agiva in maniera manageriale, con riunioni e meeting per stabilire la gestione operativa e la divisione degli utili della loro attivita". Dai dati della Dia emerge che nel 2006 il gruppo etneo di Cosa Nostra avrebbe curato 2.050 funerali nel Catanese, il 50 per cento di quelli celebrati in tutta la provincia etnea.
È quanto riporta l’Agenzia Ansa.
La Direzione investigativa antimafia ha eseguito una vasta operazione antimafia in tutto il catanese nei confronti di presunti esponenti alla cosca catanese. Tra gli indagati ci sono persone ritenute elementi di spicco di Cosa nostra nei cui confronti, a vario titolo, sono stati ipotizzati i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, illecita concorrenza e corruzione. Le indagini della Dia sul monopolio del 'caro estinto' hanno preso avvio dopo il ritrovamento, nel 2005, di armi nell'obitorio dell'ospedale cittadino che portarono alla ricostruzione delle dinamiche in evoluzione all'interno del clan, che culminarono con un duplice omicidio nel settembre del 2007. Il meccanismo, di quello che gli investigatori definiscono “l'industria del caro estinto”, è stato ricostruito alla Procura di Catania anche grazie alle dettagliate dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. Secondo l'accusa, è stato così possibile svelare il metodo da 'monopolio' sulle onoranze funebri che sarebbe stato basato su "una consolidata connivenza tra soggetti appartenenti al corpo infermieristico degli ospedali e l'azienda del clan".
Così come riporta sempre l’Ansa, gli investigatori ritengono che il clan etneo sarebbe riuscito a ottenere il monopolio assoluto della gestione del 'caro estinto' all'ospedale, con la complicità di custodi del reparto necroscopico e di infermieri ausiliari che li avrebbero informati su persone che stavano per morire o già decedute. Per ogni 'segnalazione' l'informatore avrebbe ricevuto in cambio 200-300 euro.
Un racket, quello del caro estinti, produttivo per tutti.

giovedì 29 aprile 2010

Comici ridono grazie a pompe funebri


I morti salvano i vivi. I pianti salvano le risate. Gli impresari funebri salvano gli impresari comici. Gianni Gibellini, il titolare di un’azienda di Onoranze Funebri, è tra gli sponsor “soccorritori” del Festival di Cabaret Emergente di Modena. Gli organizzatori della rassegna lo hanno accolto a braccia aperte e con il sorriso a 33 denti dopo l'inaspettato taglio di contributi pubblici che rischiava di far saltare la diciassettesima edizione. Il benefattore funebre, abituato per mestiere a un’austera attività e ad avere a che fare con il dolore di persone a lutto, ha consentito di far partire un festival di comici cabarettisti che sta facendo impazzire dalle risate il pubblico con lacrime divertite. Lo slogan, azzeccatissimo, del Festival di Cabaret Emergente è ”Da morir dal ridere”, come lo slogan che accompagna la campagna pubblicitaria della Csa Editrice per il libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada.

"Sdrammatizzare sulla morte - ha dichiarato l’organizzatore del festival Riccardo Benini - è una cosa che fa bene e che rientra nello spirito di un festival comico come il nostro, che non vuole chiudere, ma che vuole andare avanti, sempre, ad ogni costo”.

Non è invece la prima volta che l’impresario funebre Gianni Gibellini partecipa a iniziative che fanno notizia: è stato lui, apprendiamo da un sito internet, a dare un decisivo contributo per il salvataggio della squadra di calcio di Modena.

In qualche modo, è il caso di dire, anche le aziende funebri devono farsi pubblicità, vendere la propria immagine, i propri prodotti e i propri servizi.

Il Festival di Cabaret Emergente di Modena, una delle più prestigiose manifestazioni del settore esistenti in Italia. La manifestazione si pone come obiettivo quello della scoperta e della valorizzazione di giovani talenti nel campo del Cabaret e della comicità.
Per la cronaca, la finale del festival è in programma il 4 maggio al teatro "Storchi" di Modena.
Si sono già svolte due serate di prefinali: la prima il 22 marzo al teatro San Francesco di Sassuolo, la seconda il 30 marzo al teatro auditorium Ferrari.

Ed ecco gli otto artisti finalisti, in ordine alfabetico.
Abdel & Samir di Ravenna, Samuel Brocherio di Milano, Marta Dalla Via di Bologna, Duo Perinelli – Fabbri di Roma, I Vietato Fumare da Napoli, Andrea Vigano' di Monza.
Questo, invece, l’elenco completo di tutti comici partecipanti e la loro provenienza:

SAMUEL BROCHERIO – da Milano
MARTA DALLA VIA - da Bologna
BOB FERRARI – da Bologna
PIERLUIGI SPOTO - da Potenza
TOMMY TOGNI – da Modena
ALEX TURRA - da Ferrara
Trio I VIETATO FUMARE - da Napoli
Duo ABDEL & SAMIR – da Ravenna
CORRADO BOLDI – da Ferrara
DUO PERINELLI – FABBRI – da Roma
MASSIMO PICA – da Torino
ANDREA VIGANO' – da Monza
CAROL VISCONTI – da Milano
ENRICO ZAMBIANCHI - da Forlì

Nel sito ufficiale di Riccardo Benini leggiamo che si tratta di una iniziativa nata nel 1994 ed organizzata in collaborazione con Radio 2 Rai e Circolo Culturale Montecristo; con il contributo di Comune di Modena, Comune di Maranello, Comune di Sassuolo; Fondazione Cassa di Risparmio Di Modena. L’organizzazione ringrazia infine per il sostegno la Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Modena Radio City, Conad E. Leclerc Conad, Assicuratrice Milanese, Modena Capitale, Lapam Federimpresa e Gianni Gibellini Onoranze Funebri.

Salma in sella a moto in camera ardente

Cadavere alla guida di una moto da corsa e non dentro una cassa, con cappellino in testa, occhiali scuri, sneakers ai piedi. Se non si trattasse di un avvenimento luttuoso, potremmo parlare di una camera ardente originale, unica al mondo nel suo genere. Ma non lo diciamo. Ogni impressione la lasciamo ai lettori o agli internauti a cui consigliamo di vedere il video.
Un fatto reale, molto curioso, che troverebbe la sua collocazione nel libro “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore umorista Raimondo Moncada. Ma cosa è successo? Come ci riferiscono molti portali internet, il corpo di David Morales Colòn, 22 anni, ucciso lo scorso 22 aprile a colpi di arma da fuoco, viene composto nella camera ardente non in una bara tradizionale ma sopra la Honda Repsol CBR 600 dello zio. Ai familiari, parenti e amici che vengono a dare l’ultimo saluto, il giovane defunto si presenta in tenuta da motociclista mentre accelera sul manubrio, come se fosse ancora in vita e non fosse successo niente. Davanti alla moto, si intravedono delle sedie per chi vuole intrattenersi. Alla fine del video, vediamo l’esterno di un edificio (dove è presumibile che sia stata allestita la camera ardente) della Marin Funeral Home.



Una scelta davvero strana, un rito funebre molto alternativo che colpisce, incuriosisce chi non è abituato a tali scene. Un rito fatto probabilmente in onore del ragazzo che forse era un centauro amante delle due ruote o lavorava in qualche negozio di motociclette. O forse anche per sdrammatizzare un evento doloroso e non darla vinta a chi si è macchiato del delitto. L'idea sarebbe stata dell’impresa di pompe funebri nel quartiere di San Juan Hato Rey a Porto Rico.
Pare, comunque, che non sia un'usanza insolita a Puerto Rico. Sull'ormai sconfinato universo del web si trovano le immagini di un altro giovane, morto in maniera violenta, imbalsamato dalla famiglia e messo, in posizione eretta, all'ingresso della camera ardente, circondato da fiori, messaggi e candele accese. Un modo molto macabro, ma anche grottesco, di rendere l’estremo saluto ai propri cari.

mercoledì 14 aprile 2010

Loculi serviti con internet


Una tomba con un clic. Niente più code allo sportello. Basta collegarsi a internet e il loculo cimiteriale è servito. La novità tecnologica viene da Palermo. Sulla homepage del sito istituzionale del Comune leggiamo il seguente annuncio dei Servizi Cimiteriali: "Da giovedì 15 aprile 2010 sarà operativa la funzione di prenotazione on line, per le imprese di pompe funebri, per i servizi offerti dallo sportello”.
Il servizio è innovativo e, a quanto sembra, unico in Italia. I titolari di pompe funebri, 24 ore su 24, potranno avanzare richiesta di tumulazione nei cimiteri comunali tramite il portale internet del Comune di Palermo. Con un solo clic, si annullano le estenuanti code allo sportello tradizionale del Comune, con assoluta trasparenza, risparmio di tempo e di denaro senza fare attendere i morti e i familiari dei defunti. Attraverso questo servizio, si assicura, ognuno potrà controllare l'iter della propria pratica, eliminando ogni sospetto di favoritismo o irregolarità.
Altre proposte innovative che riguardano il settore funebre le ha escogitate lo scrittore siciliano Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.

lunedì 12 aprile 2010

Departures, apoteosi del beccamorto


Maestro d’orchestra perde il lavoro e si mette a fare il becchino, con arte. Passa dalle note sinfoniche del suo violoncello, ai profumi e ai vestiti per abbellire i cadaveri e rendere presentabili i morti durante la sacralità della cerimonia d’addio. Da musicista appassionato a nokanshi entusiasta (letteralmente, “maestro di deposizione nella bara” ovvero preparatore di corpi prima della sepoltura).
Vincitore del Premio Oscar 2009 come miglior film straniero, il film "Departures" del regista Yojiro Takita ha finalmente trovato una distribuzione in Italia. "Departures" arriva nei cinema italiani con il marchio Tucker Film. Il film è reale come è reale il saggio umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" dello scrittore siculo-nipponico Raimondo Moncada.
"Departures" è incentrato sul rito funebre giapponese. Il rito, simile alla cerimonia meditativa del the, viene "celebrato" dal nokanshi, un professionista alle cui cure viene affidata la salma.
Il protagonista del film "Departures" è il violoncellista giapponese Daigo Kobayashi. Il musicista, dopo lo scioglimento della sua orchestra, si trova costretto a lasciare Tokyo e a tornare, insieme alla moglie, nel suo paese d’origine, Yamagata, situato in una provincia rurale del nord del Giappone. Dovendo cercare un nuovo lavoro, Daigo contatta i mittenti di un annuncio in cui si cerca qualcuno che si occupi di “aiuto alla partenza”. Convinto che si tratti di un posto di lavoro in un’agenzia di viaggi, il violoncellista vede presto in faccia una realtà fino ad allora impensabile. L’unica opportunità che gli si presenta per vivere riguarda il lavoro in una impresa di pompe funebri. A lui viene richiesto di renderli presentabili i cadaveri prima del funerale. L’impiego viene accettato, nonostante l'iniziale titubanza e pur trattandosi di un lavoro malvisto da tutti (anche da sua moglie) che al solo pensiero si toccano l'impensabile.
La pellicola è diretta con grazia, eleganza, sensibilità, maestria e sensibilità. Un argomento tabù, qual è la morte, diviene arte e occasione per parlare alla fine del mistero dell’esistenza terrena, del senso della vita, della riscoperta del sé, della ricerca della felicità.
Il film è giudicato da alcuni critici: commovente, sacro e persino ironico, distante da derive macabre e da humour nero.
Dobbiamo, comunque, vederlo per giudicarlo con la nostra unica personalità senza farci condizionare dal pregiudizio critico.

DEPARTURES (Titolo originale: Okuribito)
REGIA: YOJIRO TAKITA
SCENEGGIATURA: KUNDO KOYAMA
FOTOGRAFIA: TAKESHI HAMADA
INTERPRETI: MASAHIRO MOTOKI, TSUTOMU YAMAZAKI, RYOKO HIROSUE, KIMIKO YO, TAKASHI SASANO
GENERE: DRAMMATICO Musicale
Giappone 2008, colore, 2 h e 11'

mercoledì 7 aprile 2010

Carro funebre pubblicitario


Un carro funebre collocato in un incrocio stradale teatro di incidenti mortali. È stato collocato da un’impresa di onoranze funebri per farsi pubblicità. È accaduto in Austria da quanto apprendiamo dalla rubrica Blog d’Autore di Repubblica un pezzo di Marco di Blas dal titolo "Pompe funebri, pubblicità e gesti scaramantici". Un fatto clamoroso ripreso da tutta la stampa nazionale e che ci porta dritto al cuore del libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

Ci riferisce Marco di Blas che a Schärding, paesino dell’Alta Austria di 5000 abitanti, una locale impresa di pompe funebri, per farsi pubblicità, ha piazzato un carro funebre in un incrocio, spesso teatro di incidenti mortali. L'automezzo mortuario aveva ben visibile la scritta “Siamo a vostra disposizione in qualsiasi momento”.

Commenta Marco di Blas: “C’è un sottile humor nello slogan scelto dai necrofori di Schärding. Ma, trattandosi di necrofori appunto, più che ilarità nei loro compaesani quella scritta ha suscitato indignazione e gesti scaramantici. Per Ernst Sprinzl, rappresentante delle imprese di onoranze funebri nella Wirtschaftskammer (la Camera dell’economia), si è trattato di un’iniziativa 'macabra e irriverente'. Definizione respinta dal responsabile dell’agenzia che ha 'firmato' la campagna pubblicitaria: 'Noi – ha spiegato – vogliamo andare agli estremi, ma rimanere rispettosi'". Lo stesso titolare delle Pompe Funebri creative ha poi manifestato l'augurio che quel carro funebre posto all'incrocio mortale spinga gli automobilisti alla riflessione e a guidare con maggiore prudenza. La prossima campagna funebre promozionale, comunque, lascerà i morti per riprendere i vivi, anzi le bonazze. Il fantasioso impresario di Pompe Funebri austriache, imitando un collega italiano, ha annunciato che si affiderà ad un calendario dove ogni modello di bara sarà accoppiata con una modella di donna procace e poco vestita per attirare soprattutto l'attenzione dei futuri clienti uomini.
“A parziale scusante delle imprese di onoranze funebre – rileva Marco di Blas - va detto che in effetti la loro attività è forse tra le più difficili da reclamizzare. Quali che siano le parole usate, quali che siano i mezzi, il rischio del cattivo gusto o del grottesco è sempre in agguato. Quando, anni fa, una squadra femminile di volley della Puglia ottenne la sponsorizzazione da una ditta di pompe funebri della regione e il nome comparve sulle magliette, i cronisti sportivi non parlarono più di 'magliette', ma di “sudari”.

Nella foto un bel Mese di Maggio nel calendario 2010 , che si trova e si può acquistare nel sito della società romana Cofani Funebri, azienda specializzata in arte funebre e nella costruzione di bare. Nel calendario, si possono principalmente ammirare splendide foto di bare (e per chi vuole - non è vietato - anche ragazze scollacciate in pose osè).

Cimitero deposito di pallottole


Cimitero utilizzato come deposito munizioni. Accade a Sant’Onofrio, centro alle porte di Vibo Valentia. È quanto apprendiamo dal sito internet di Repubblica. Una nicchia del camposanto cittadino è stata adattata a deposito di proiettili. Lo hanno scoperto i carabinieri nel corso dellinchiesta che è scaturita dai colpi di arma da fuoco esplosi contro la casa del priore della confraternita del Santissimo Rosario, dopo il divieto di partecipazione ai sacri riti di Pasqua rivolto agli affiliati della 'ndrangheta con conseguente sospensione della tradizionale rappresentazione dell'Affruntata. I carabinieri hanno recuperato 30 cartucce calibro 38 special in una nicchia della Santa Croce, accanto al cimitero, dove vengono posti i lumini.
Sotto pressione per le perquisizioni in corso, ipotizza Repubblica, qualcuno potrebbe essersi liberato di armi e munizioni, pensando di metterle in un posto sicuro ed inviolabile, come appunto la nicchia di un camposanto. Ma così non è stato.

Ladri di cimitero rubano Madonna


Furto sacrilego nella notte di Pasqua nel cimitero di Molfetta. Ignoti sono penetrati nel camposanto e, dopo aver forzato la porta della cappella dell’Arciconfraternita della Morte, hanno portato via l’antica statua settecentesca della B.V. Addolorata. I ladri si sono portati via anche un inginocchiatoio in legno e un sudario della croce della Madonna.
La statua, alta un metro e mezzo, è stata realizzata intorno al 1700. Portata in processione fino del 1904, riproduce un’immagine dell’Addolorata ritratta in abito e manto luttuosi, presso la croce ornata di sindone, che abbraccia con la mano destra. Con la mano sinistra, la Madonna di Molfetta regge un fazzoletto per asciugarsi le lacrime. Il viso, segnato dal pianto, è rivolto al cielo in segno di supplica. Il petto è trafitto dallo spadino, simbolo della funesta profezia di Simeone.
Sul furto al cimitero indagano i Carabinieri.
Non è la prima volta che si perpetrano furti all’interno del Cimitero di Molfetta.
Altri episodi si sono verificati in passato anche nella Cappella centrale, denunciata a suo tempo dal rettore pro tempore.
Quando si dice che neanche i morti, possono riposare in pace!

Altri strani episodi che vedono protagonisti anche profanatori di simboli sacri e affaristi della morte, possiamo leggerli nel libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

Cimitero sfiorato con multe salate


Niente fiori al cimitero. Il camposanto deve essere sfiorato. I fiori sono vietati dal sindaco. Accade a Rivignano, comune in provincia di Udine. Apprendiamo dal Gazzettino.it che un provvedimento del sindaco Mario Anzil ha proibito “la deposizione di vasi di fiori e di qualsiasi altro materiale lungo i marciapiedi dei loculi”. Il testo dell'ordinanza sindacale, opportunamente plastificato per evitare che pioggia e umidità lo deteriorino, è stato collocato in più punti del camposanto comunale.
Alla vista del cartello, i parenti dei defunti di Rivignano si sono infuriati. Un fiore è un gesto d’amore, anche per un proprio caro che non c'è più. Ma adesso chi vuole manifestare un sentimento con un omaggio floreale, rischia multe salate. Le sanzioni, contro chi trasgredisce il divieto, vanno da 25 a 500 euro .
La ragione della proibizione sta nell’esagerazione dei parenti dei cari estinti abituati a collocare vasi di fiori in ogni dove senza badare di dare fastidio e di intralciare la circolazione cimiteriale. L’eccessivo affetto ha finito per ostacolare col tempo il regolare movimento pedonale nei vialetti del camposanto e lo spostamento della scala nei corridoi cimiteriali, scala utilizzata per raggiungere i loculi posti in posizione elevata.
I cittadini, amareggiati, ci fa sapere il giornale, si sono ribellati contro tale drastica decisione del sindaco. Incuranti dei divieti, continuano ad onorare la memoria dei propri cari come hanno sempre fatto, portando imperterriti al cimitero vasi di fiori, nel rispetto di una consuetudine che si perde nella notte dei tempi. Ma se continuano così, rischiano di far incavolare le autorità comunali che potrebbero decidere sanzioni più severe e collocare guardie in ogni angolo del cimitero coadiuvate da capillare videosorveglianza. Ciò andrebbe a limitare la privacy dei dolenti condizionandone l’espressione del dolore.
Il personale del Comune rimuoverà intanto i fiori "abusivi". Poi si vedrà il da farsi contro i recidivi. Bisognerà vedere cosa succederà nelle prossime settimane e il giorno di caos previsto per la ricorrenza del 2 novembre, giorno dedicato alla Commemorazione dei Defunti.
I fiori, ordina il sindaco, potranno essere deposti solo nei portavasi appesi sulle lapidi dei loculi. Ma sarà rispettata fino in fondo la prescrizione? “Ai familiari dei defunti - evidenzia il Gazzettino - rimangono quindi sei mesi di tempo per pensare a come poter offrire ai loro cari, in novembre, il tradizionale vaso di crisantemi. Non resterà che optare per i fiori recisi, ma anche in numero contenuto perché il vasetto sulla lapide non è in grado di alloggiare più mazzolini, nel caso si susseguano le visite di più congiunti”.
Ma i lumini si possono collocare a terra, anche ad intralciare il passaggio dei passeggiatori di camposanto? Non ci è stato chiarito. Si può solo provare. Se vi viene appioppata una multa da 500 euri, i lumini sono vietati. In caso contrario, potete abbondare.
Quanto accaduto a Rivignano, è uno di quegli episodi che hanno illuminato l'immaginazione dello scrittore Raimondo Moncada che sull'argomento ha scritto il libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi"

Il cimitero fa vincere premi


Un cimitero da vivere, gustare e fotografare per vincere. Un concorso per rendere un luogo del dolore e del pianto in un sito da ammirare per coglierne il pregio artistico e portarsi a casa un bel premio.
A Parma c’è anche il concorso fotografico che ha come protagonista assoluto il camposanto. Una iniziativa a dir poco unica e originale. In palio non ci sono loculi, tombe, bare o altri articoli funerari. Le più belle foto del cimitero della Valletta di Parma, riceveranno in premio macchine fotografiche professionali: una Nikon d90 con obiettivo 18-105 Vr (al primo classificato), una Canon Powershot SX 2015 (al secondo) e una Pentax P 80 (al terzo). Il concorso ha per titolo: “La Città della Memoria” Monumenti architettonici, artistici, scultorei e manifestazioni. È organizzato dall’ADE, la società del Comune di Parma che gestisce i servizi cimiteriali, in collaborazione con Parmafotografica (sezione del circolo Aquila – Longhi) e con il patrocinio dello stesso Comune di Parma (Assessorato ai Servizi Cimiteriali).
Si tratta di un’opportunità per tutti i fotografi e soprattutto per i foto amatori. E' un’occasione per vivere veramente il camposanto per trovare scorci vincenti e suggestivi. Uno scatto fotografico può regalarti la gioia di portarti a casa un premio e donare immortalità a un luogo immortale.
Nel sito della società Ada si può scaricare il bando del concorso, la scheda di partecipazione al concorso, la domanda di accesso alle aree cimiteriali.
La partecipazione è gratuita.
Le foto dovranno essere realizzate all’interno del cimitero la “Villetta” di Parma.
Le zone interessate sono: l’Ottagono, Galleria Nord e Sud, dell’Ottocento, dei Reduci e di Padre Lino. Si potranno realizzare immagini nell’ambito architettonico, scultoreo e artistico. Non verranno accettate, a tutela della privacy, immagini di persone e lapidi che sia possibile riconoscere. I morti dovranno essere ignoti o irriconoscibili.
Il concorso si articolerà in una unica sezione: Stampe a Colori e in Bianco e Nero.
E' una di quelle curiosità che ha ispirato lo scrittore Raimondo Moncada nella scrittura del libro umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" edito dalla Csa Editrice.

Per qualsiasi altra utile informazione sul concorso fotografico cimiteriale:
www.adespa.it
www.parmafotografica.it
www.cimiterodellavilletta.parma.it

venerdì 2 aprile 2010

Tombe low cost come pesce d'aprile


Offerta 3 per due per acquistare tombe low cost. Una proposta molto allettante lanciata ieri, primo di aprile, dal Comune di Veroli, in provincia di Frosinone che ha suscitato l’interesse di tanti pensionati. Peccato che era solo un pesce d’aprile. Gli anziani ci sono rimasti male, visti i tempi di magra, perché volevano acquistare una tomba per se, per qualche amico e per qualche familiare a poco prezzo. Lo scherzo è stato ben architettato. Tutto è partito da una notizia diffusa da La Provincia Quotidiano della provincia di Frosinone e Latina. Una informazione bufala, o meglio un divertente pesce d’aprile. La clamorosa notizia annunciava una campagna promozionale che il Comune di Veroli sarebbe stato sul punto di avviare per risanare le casse in rosso. A chi avesse acquistato tre loculi cimiteriali, in via di realizzazione nel punto più suggestivo e panoramico del camposanto, ne avrebbe avuto uno in omaggio. Un’offerta imperdibile! Neanche a dirlo, appena si è diffusa la voce in paese, sin dal primo mattino si è formata una coda di anziani davanti l’ufficio tecnico del municipio di Veroli pronti a fare l'affare per la dimora eterna. Tre anni fa lo stesso quotidiano richiamò decine di cercatori d'oro alle pendici dell'Abbazia di Montecassino alla ricerca di un fantomatico tesoro nazista, dove si sarebbe nascosto un immenso patrimonio in monete e gioielli abbandonato da un generale tedesco in fuga durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si ride anche della morte! Come nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. L’unico libro del genere che non è un pesce d’aprile ma una piacevole e divertente realtà editoriale.

Caro animale caro funerale


Dodicimila euro spesi per il funerale di Filippo. E non per un funerale qualsiasi. Le solenni esequie sono state celebrate per un animale. Non stiamo parlando di persone che odiamo ed a cui ci rivolgiamo cordialmente con l’ epiteto: animale! Il funerale da dodicimila euro è stato celebrato per Filippo, un felino, un micio, un gatto. La padrona, un’anziana di Teramo, vedova e senza figli, che abita fra Roseto e Silvi, ha trattato il felino meglio di un figlio anche quando è morto dedicandogli una cerimonia d'addio degna ed umana. Ha acquistato la bara, le foto, la corona, la lapide e un luogo, un cimitero privato, dove piangere il caro micio. Apprendiamo la curiosa notizia dal portale di informazione Pressonweb, quotidiano indipendente di Pescara.
“Filippo, gatto soriano, - riporta Pressonweb - sorriderà sotto i baffi per la pubblicità ottenuta grazie alla sua padrona. Una vedova senza figli che abita fra Roseto e Silvi ha deciso di assicurargli un degno funerale. La donna ha aperto un libretto di risparmio con poco meno di 12mila euro per ognuno dei suoi gatti (2 sono ancora in vita). Una somma destinata ad assicurar loro un funerale da antologia. La donna ha chiamato un’impresa di pompe funebri che ha fatto costruire a tempo di record una piccola bara a misura di gatto, con tanto di imbottitura di raso lucido, con tanto di camera ardente, ceri e corone di fiori, nel salone dell’abitazione dell’anziana, dove lei ha potuto trascorrere con l’amato Filippo le ultime ore prima del distacco dalle spoglie mortali”.
Ecco quanto e come ha speso la signora secondo il quotidiano on line Il Centro:
- Per la bara bianca 800 euro
- Per la cerimonia funebre 700 euro
- Per la camera ardetnte 400 euro
- Per il fotografo 300 euro
- Per la tomba con lapide e scritta 1.200 euro
- Per il terreno per la sepoltura 8.000 euro.
La cronaca è stata una delle fonti a cui si è ispirato lo scrittore Raimondo Moncada per il suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice di Crotone. Il libro è un viaggio tra realtà e fantasia, tra sorriso e riflessione, nel dietro le quinte del funebre: tutto quello che non si sa o non si vuole sapere sull’evento morte.
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