lunedì 12 aprile 2010

Departures, apoteosi del beccamorto


Maestro d’orchestra perde il lavoro e si mette a fare il becchino, con arte. Passa dalle note sinfoniche del suo violoncello, ai profumi e ai vestiti per abbellire i cadaveri e rendere presentabili i morti durante la sacralità della cerimonia d’addio. Da musicista appassionato a nokanshi entusiasta (letteralmente, “maestro di deposizione nella bara” ovvero preparatore di corpi prima della sepoltura).
Vincitore del Premio Oscar 2009 come miglior film straniero, il film "Departures" del regista Yojiro Takita ha finalmente trovato una distribuzione in Italia. "Departures" arriva nei cinema italiani con il marchio Tucker Film. Il film è reale come è reale il saggio umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi" dello scrittore siculo-nipponico Raimondo Moncada.
"Departures" è incentrato sul rito funebre giapponese. Il rito, simile alla cerimonia meditativa del the, viene "celebrato" dal nokanshi, un professionista alle cui cure viene affidata la salma.
Il protagonista del film "Departures" è il violoncellista giapponese Daigo Kobayashi. Il musicista, dopo lo scioglimento della sua orchestra, si trova costretto a lasciare Tokyo e a tornare, insieme alla moglie, nel suo paese d’origine, Yamagata, situato in una provincia rurale del nord del Giappone. Dovendo cercare un nuovo lavoro, Daigo contatta i mittenti di un annuncio in cui si cerca qualcuno che si occupi di “aiuto alla partenza”. Convinto che si tratti di un posto di lavoro in un’agenzia di viaggi, il violoncellista vede presto in faccia una realtà fino ad allora impensabile. L’unica opportunità che gli si presenta per vivere riguarda il lavoro in una impresa di pompe funebri. A lui viene richiesto di renderli presentabili i cadaveri prima del funerale. L’impiego viene accettato, nonostante l'iniziale titubanza e pur trattandosi di un lavoro malvisto da tutti (anche da sua moglie) che al solo pensiero si toccano l'impensabile.
La pellicola è diretta con grazia, eleganza, sensibilità, maestria e sensibilità. Un argomento tabù, qual è la morte, diviene arte e occasione per parlare alla fine del mistero dell’esistenza terrena, del senso della vita, della riscoperta del sé, della ricerca della felicità.
Il film è giudicato da alcuni critici: commovente, sacro e persino ironico, distante da derive macabre e da humour nero.
Dobbiamo, comunque, vederlo per giudicarlo con la nostra unica personalità senza farci condizionare dal pregiudizio critico.

DEPARTURES (Titolo originale: Okuribito)
REGIA: YOJIRO TAKITA
SCENEGGIATURA: KUNDO KOYAMA
FOTOGRAFIA: TAKESHI HAMADA
INTERPRETI: MASAHIRO MOTOKI, TSUTOMU YAMAZAKI, RYOKO HIROSUE, KIMIKO YO, TAKASHI SASANO
GENERE: DRAMMATICO Musicale
Giappone 2008, colore, 2 h e 11'

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