giovedì 29 aprile 2010

Salma in sella a moto in camera ardente

Cadavere alla guida di una moto da corsa e non dentro una cassa, con cappellino in testa, occhiali scuri, sneakers ai piedi. Se non si trattasse di un avvenimento luttuoso, potremmo parlare di una camera ardente originale, unica al mondo nel suo genere. Ma non lo diciamo. Ogni impressione la lasciamo ai lettori o agli internauti a cui consigliamo di vedere il video.
Un fatto reale, molto curioso, che troverebbe la sua collocazione nel libro “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore umorista Raimondo Moncada. Ma cosa è successo? Come ci riferiscono molti portali internet, il corpo di David Morales Colòn, 22 anni, ucciso lo scorso 22 aprile a colpi di arma da fuoco, viene composto nella camera ardente non in una bara tradizionale ma sopra la Honda Repsol CBR 600 dello zio. Ai familiari, parenti e amici che vengono a dare l’ultimo saluto, il giovane defunto si presenta in tenuta da motociclista mentre accelera sul manubrio, come se fosse ancora in vita e non fosse successo niente. Davanti alla moto, si intravedono delle sedie per chi vuole intrattenersi. Alla fine del video, vediamo l’esterno di un edificio (dove è presumibile che sia stata allestita la camera ardente) della Marin Funeral Home.



Una scelta davvero strana, un rito funebre molto alternativo che colpisce, incuriosisce chi non è abituato a tali scene. Un rito fatto probabilmente in onore del ragazzo che forse era un centauro amante delle due ruote o lavorava in qualche negozio di motociclette. O forse anche per sdrammatizzare un evento doloroso e non darla vinta a chi si è macchiato del delitto. L'idea sarebbe stata dell’impresa di pompe funebri nel quartiere di San Juan Hato Rey a Porto Rico.
Pare, comunque, che non sia un'usanza insolita a Puerto Rico. Sull'ormai sconfinato universo del web si trovano le immagini di un altro giovane, morto in maniera violenta, imbalsamato dalla famiglia e messo, in posizione eretta, all'ingresso della camera ardente, circondato da fiori, messaggi e candele accese. Un modo molto macabro, ma anche grottesco, di rendere l’estremo saluto ai propri cari.

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