venerdì 31 dicembre 2010

Concorso per becchino giardiniere


Al beccamorto non si può rinunciare. Neanche in una fase in cui si stringe al collo di tanti disoccupati il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Il suo ruolo, così come evidenziato nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”, è vitale. Senza di lui non si può morire. Un defunto non si può seppellire da solo. Ci vuole la mano esperta, inumatrice. Il Consorzio Cimitero Cardito-Crispano, due comuni della provincia di Napoli, ha indetto un avviso per la selezione pubblica e la successiva assunzione a tempo indeterminato e a tempo pieno di un beccamorto o meglio, così come leggiamo nel bando: “BECCHINO/GIARDINIERE” – Categoria “A” – Posizione economica “A1” – Profilo Professionale di “OPERATORE TECNICO”.
La domanda deve essere presentata presso il Centro per l’impiego di Frattamaggiore (Napoli).
“La selezione – avvisa il bando - consiste nello svolgimento di prove pratiche attitudinali ovvero in sperimentazioni lavorative i cui contenuti sono determinati con riferimento a quelli previsti nelle declaratorie e nei mansionari di qualifica, categoria e profilo professionale. La selezione accerta esclusivamente l’idoneità dei candidati a svolgere le mansioni proprie della
qualifica o profilo professionale del posto offerto e non comporta alcuna valutazione comparativa”.
I candidati dovranno sostenere una prova a contenuto praticoattitudinale, vertente nell’espletamento delle seguenti operazioni:
- Scelta del materiale inerente lo scavo e/o riempimento di fossa per inumazione salma;
- Scelta del materiale inerente un lavoro di potatura sfoltente di piante ed erbacce.
La prova deve essere espletata entro il tempo prestabilito dalla Commissione esaminatrice.
A chi supererà l'esame di seppellimento, “è riservato l’accesso alla categoria A1 ed al diritto alla relativa retribuzione tabellare mensile lorda di euro 1.472,85, già comprensiva del rateo di tredicesima mensilità, oltre le indennità dovute per legge”.
Per consultare il bando di selezione e scaricare il modello di domanda di partecipazione, i potenziali becchini possono consultate i siti internet istituzionali dei comuni consorziati: http://www.comune.cardito.na.it/ e http://www.comune.crispano.na.it/.
Buon lavoro. E buon anno ai candidati becchini.

Il furto da becchino è più grave


Ladro di cimitero si può accettare. Ladro becchino no! È gravissimo. Se vieni beccato al camposanto a rubare spacciandoti da becchino ti becchi l’aggravante e l’aumento della pena. Lo sancisce la giurisprudenza e non il saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Un uomo è stato condannato per furto aggravato in relazione ad una serie di furti messi a segno in un camposanto fiorentino dove si fingeva addetto alla cura delle tombe. Lo apprendiamo dall’Agenzia AdKronos tramite il sito Diretta News.
La Quarta sezione penale ha bocciato il ricorso del finto becchino, facendo notare che legittimamente è stata applicata l’aggravante dato che “per non destare sospetti nei visitatori e per giustificare la sua presenza in un luogo da dove poteva agevolmente studiare i comportamenti dei visitatori e scegliere le vittime, l’imputato si era finto un addetto alla cura delle tombe intento a bagnare i fiori deposti sulle sepolture”. Tale condotta, annotano ancora i giudici, “configura una attività insidiosa e fraudolenta diretta a sorprendere e soverchiare la vittima”, poiché “simulando la cura dei fiori, l’imputato si pose nella posizione per osservare i movimenti dei visitatori senza essere sospettato”. Una condotta che, in definitiva, evidenzia “non solo il carattere fraudolento, ingannevole, ma dimostra il rilevante ruolo ai fini dell’abbassamento delle difese della vittima e del buon esito della condotta illecita”.
Inutilmente l’uomo, già condannato dalla Corte d’Appello di Firenze, ha obiettato che non poteva essergli applicata l’aggravante del furto dato che, a suo dire, “l’oggetto sottratto costituito da una borsetta era al di fuori della sfera di protezione della proprietaria, che l’aveva lasciata incustodita sul tappetino dell’auto fuori dal cimitero”.

mercoledì 29 dicembre 2010

Un mare di defunti in cenere


Un mare di morti. È l’obiettivo che si è prefissato la minicipalità di Shangai che ha deciso di aumentare i sussidi per coloro che decideranno di disperdere in mare le ceneri dei propri cari defunti. A riportarlo è lo Shanghai Daily, così come evidenziato dal sito http://www.funerali.org/. La misura sarà adottata perché i cimiteri della città cinese, tra le più popolose del mondo, sono sempre più affollati e c’é sempre meno spazio per nuovi cimiteri. Coloro che faranno richiesta di disperdere le ceneri nell’oceano Pacifico riceveranno un contributo che va dai 2000 ai 3000 yuan (circa dai 200 ai 300 euro) a fronte degli attuali 400 yuan (circa 40 euro). Il governo di Shanghai ha cominciato a dare questo genere di contributo nel 2003, quando i richiedenti ottenevano solo 150 yuan (circa 15 euro).
Nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada, c’è un capitolo dedicato alle soluzioni per far fronte alla carenza di spazi cimiteriali. Si propongono tombe a “grattacielo”, sepolcri a “grattaterra” e “uomini bara”.

Il furto da becchino è più grave


Ladro di cimitero si può accettare. Ladro becchino no! È gravissimo. Se vieni beccato al camposanto a rubare spacciandoti da becchino ti becchi l’aggravante e l’aumento della pena. Lo sancisce la giurisprudenza e non il saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Un uomo è stato condannato per furto aggravato in relazione ad una serie di furti messi a segno in un camposanto fiorentino dove si fingeva addetto alla cura delle tombe. Lo apprendiamo dall’Agenzia AdKronos tramite il sito Diretta News.
La quarta sezione penale ha bocciato il ricorso del finto becchino, facendo notare che legittimamente è stata applicata l’aggravante dato che “per non destare sospetti nei visitatori e per giustificare la sua presenza in un luogo da dove poteva agevolmente studiare i comportamenti dei visitatori e scegliere le vittime, l’imputato si era finto un addetto alla cura delle tombe intento a bagnare i fiori deposti sulle sepolture”. Tale condotta, annotano ancora i giudici, “configura una attività insidiosa e fraudolenta diretta a sorprendere e soverchiare la vittima”, poiché “simulando la cura dei fiori, l’imputato si pose nella posizione per osservare i movimenti dei visitatori senza essere sospettato”. Una condotta che, in definitiva, evidenzia “non solo il carattere fraudolento, ingannevole, ma dimostra il rilevante ruolo ai fini dell’abbassamento delle difese della vittima e del buon esito della condotta illecita”.
Inutilmente l’uomo, già condannato dalla Corte d’Appello di Firenze, ha obiettato che non poteva essergli applicata l’aggravante del furto dato che, a suo dire, “l’oggetto sottratto costituito da una borsetta era al di fuori della sfera di protezione della proprietaria, che l’aveva lasciata incustodita sul tappetino dell’auto fuori dal cimitero”.

Morta si sveglia poco prima di essere seppellita


È morta, decrepita, da sotterrare. C’è tanto di certificato medico di decrepitazione accertata. Anzi, no! È viva, da togliere dalla bara. Un'incredibile storia ci rimbalza dal Brasile, dove un’anziana donna, Maria das Dores da Conceicao, di 88 anni, di Belo Horizonte, dichiarata defunta, si è svegliata dentro il cofano poco prima di essere inumata al cimitero. La notizia, che leggiamo sul sito Leggo, è una di quelle stranezze di cui è pregno il libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada.
La donna era stata ricoverata per ostruzione arteriosa, venendo dichiarata morta il giorno dopo. Essendo defunta, i parenti si sono adoperati a organizzare il rito funebre e a darle degna sepoltura. Così è stato. Ma dopo le esequie e prima di andare sotto terra, Maria das Dores da Conceicao ha aperto gli occhi, lasciando di stucco parenti e amici. Quando la bara è stata chiusa, la donna si è mossa, facendo sobbalzare gli addetti alla sepoltura, che hanno aperto il feretro scoprendo l'esistenza in vita dell'anziana donna.
Il sindaco di Belo Horizonte ha annunciato l'apertura di un'inchiesta per negligenza nei confronti dell'ospedale. La 88enne è ora ricoverata in terapia intensiva. Non sappiamo se in un altro ospedale. Quando arriverà il giorno, nessuno crederà più al suo decesso.

sabato 25 dicembre 2010

Gum Writers, soccorso scrittori estinti


Si presentano come “I cari estinti”. Sono amici di “Ti tocca anche se ti tocchi” e di Raimondo Moncada ma non lo sanno. Appartengono al divertente, ironico, graffiante, insuperabile, utile, noir blog “Gum Writers” e svolgono un’insostituibile funzione psico-sociale in soccorso dei talenti non cagati dalla grande muraglia delle case editrici.
Gli autori di Gum Writers si mostrano in viso con “una carrellata di addetti alle onoranze,
direttamente dalla cappella di famiglia”. C’è Gaia Conventi, “addetta all’assegnazione loculi”, “da contattare per una bara comoda nel blog: vi verranno prese le misure”. C’è Maria Silvia Avanzato “guardiano del camposanto, accende ceri ascoltando Fado mentre le bare varcano la cancellata e pensa che “alla fine, tornano tutti a trovarla”. “Si esibisce nella Madama Butterfly,
durante le esequie, previa prenotazione”. C’è Frau E. P. Wittenten “nobildonna decaduta senza rompersi l’osso del collo (magie di gumwriters!), addetta alle cattiverie gratuite e alle verità scomode”. C’è Mortimer Brewster “incaricato alle interviste e ai vecchi merletti. Cura entrambe le cose con spassionata noncuranza”. C’è Ludmilla Scannaossi “giovane esordiente fino all’avvenuta vecchiaia, addetta a dire male dei libri altrui, tanto per pareggiare i conti”. C’è Silvia “Gratta” Trevisani che “si è a lungo spacciata, in orario diurno, come scenografa alla Scala di Milano. In realtà, impugnata la matita, ha passato molte notti a guardarvi con occhio maligno”.
Gestiscono ognuno delle rubriche molto speciali: “I ceri votivi”, “I libri dell’eterno riposo”, “La nicchia – Togli il piede dalla fossa!”, “Al capezzale”, “Veleno a Piccole Dosi”, “L’angolo delle indulgenze”,”Veglie letterarie”, “Epitaffio per un libro”, “In cerca di suffragio”. Curiose anche le categorie degli argomenti trattati: “Al capezzale”, “Bara con vista”, “Condoglianze”, “Il piangente corteo”, “In cerca di suffragio”.
Da oggi i soccorritori di Gum Writers sono amici onorari del nostro blog e di Raimondo Moncada in persona, se ancora esiste e non è passato a miglior vita (perché sono sempre i migliori ad andarsene per primi!).

lunedì 20 dicembre 2010

Record di imprese funebri e di tocchi


La crisi nera premia le pompe funebri. È proprio il caso di dirlo prendendo a prestito uno dei passaggi salienti dell’accurata analisi scientifica contenuta nel saggio “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scienziato Raimondo Moncada.
Nel giro di pochissimi giorni, in un paesino abruzzese in provincia di Chieti le onoranze funebri sono raddoppiate. Sono passate da due a quattro. Stiamo parlando di San Vito Chietino. Nota località balneare di Lanciano contenente poco più di 5 mila anime. Il portale di informazione Abruzzo Quotidiano pubblica allarmato una notizia dal seguente titolo: “San Vito Chietino, aprono 4 agenzie di pompe funebri e i cittadini toccano ferro”.
Ma, diciamo noi, non si limitano a toccare ferro. Toccano anche altri metalli preziosi.
La redazione di Abruzzo Quotidiano ci dice che mentre da un lato le attività commerciali chiudono i battenti per la crisi profonda, dall’altro lato c’è un tipo di impresa che va a gonfie vele: l’impresa funebre. Fino a pochi mesi fa il mercato se lo dividevano due ditte. Da alcuni giorni, “sul corso principale del paese, sono state aperte a pochi metri l’una dall’altra due nuove sedi di operatori del settore mortuario, una è già attiva con il nome “La Fenice”, mentre l’altra, denominata “Aldilà”, aprirà ufficialmente il proprio ufficio nei prossimi giorni”. Per il giornale si tratta di un vero e proprio record considerando le dimensioni di un piccolo centro come San Vito.
“Il fenomeno – si commenta – sta ovviamente preoccupando non poco i cittadini che, con i dovuti scongiuri, a questo punto pensano che l’invasione di questo tipo di attività in paese sia dovuto al fatto che evidentemente gli operatori del settore prevedono in futuro un alto tasso di mortalità. L’unica consolazione per i cittadini è che, grazie alla concorrenza, da oggi possono sperare in funerali meno costosi”.
“Si corre però il rischio – commenta l’autore del best seller ‘Ti tocca anche se ti tocchi’, fortissimo nelle vendite natalizie – che gli imprenditori decidano di investire sul sicuro: chiudere un negozio di intimo o di giocattoli ed aprire una fiorente attività mortuaria”.

Funerali, vietato toccarsi e bestemmiare


C’è chi si tocca alla vista di un carro funebre. Ma c’è anche chi bestemmia per gli intralci e c’è chi suona il clacson per il rallentamento provocato dalle esequie alla circolazione stradale. Tutta colpa di un defunto! Le persone non hanno requie e rispetto neanche da morte. Succede così che un amministratore sia costretto a tappezzare la città di manifesti per invitare vivamente i propri cittadini a non essere maleducati e irriguardosi. Succede a Zero Branco, comune in provincia di Treviso, in Veneto, che il sindaco Mirco Feston lanci un appello pubblico intitolato “Onoriamo i nostri morti” tramite avviso murale. Lo apprendiamo dal sito del Corriere ma è come se avessimo letto già una simile notizia sull’eloquente saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” del toccante autore siciliano Raimondo Moncada che consigliamo caldamente come regalo di Natale.
“Chiedo a tutti - scrive Feston nel manifesto, secondo quanto riporta il Corriere - di fare ciò che molti fanno da sempre: un atto di rispetto. Ogni volta che passa un corteo funebre, passa una persona defunta, un pezzo di Zero Branco che se ne va: fermiamoci per qualche minuto. Davanti ai negozi e ai bar, facciamo silenzio. Se siamo in macchina lungo il tragitto del funerale, accostiamo e spegniamo il motore. È solo questione di minuti: di fronte alla morte non c’è fretta che tenga. Automobilisti che suonano la tromba perché non hanno voglia di aspettare un attimo o addirittura avventori dei bar vicini che bestemmiano davanti ai parenti del morto o dileggiano la cerimonia. A tutto questo abbiamo deciso di dire basta”. Secondo motivazioni così riportate nello stesso avviso comunale, riporta sempre il quotidiano di Via Solferino: “È per questo che la polizia locale è presente ad ogni funerale, ed in caso di impedimento, c’è la protezione civile. È per questo che l’amministrazione comunale ha disposto l’invio di un telegramma alla famiglia ogni volta che muore una persona. Perché chi non ha rispetto dei morti non ha rispetto neanche dei vivi”.
Dalla scorsa settimana, ci informa il Corriere, il Comune ha allungato al sabato pomeriggio l’orario di lavoro della polizia municipale, obbligatoriamente presenti a tutte le esequie, per imporre lo spegnimento dei motori alle auto in attesa ed eventualmente per sanzionare comportamenti irriguardosi come le imprecazioni blasfeme. Nel nuovo decalogo municipale dell’estremo saluto, inoltre, è stata prevista una stretta ai furti di fiori dalle tombe dei defunti. “Installeremo presto le telecamere nei campisanti”, annuncia Feston. Occhi elettronici che serviranno pure a stroncare i conferimenti selvaggi di rifiuti fuori dai cimiteri. Un malcostume costato alle casse comunali, solo nei primi sei mesi di quest’anno 17 mila euro.

domenica 5 dicembre 2010

Becchino fisso a tempo indeterminato


Chi fosse o si sentisse “necroforo affossatore” può farsi avanti per ambire a un posto fisso. Uno dei pochi, forse, con questa qualifica. Lo cerca il Comune di Miglionico, in provincia di Matera. Si richiede patente “C”, licenza di scuola media inferiore, qualche nozione di polizia mortuaria e la capacità a scavare fosse al cimitero (competenza espressamente prevista nel bando). In esecuzione di Determinazione del Responsabile dell'Area Tecnico Manutentiva, il Comune di Miglionico ha indetto un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di 1 posto, a tempo indeterminato, a tempo parziale a 18 ore settimanali, per il profilo di “Addetto ai servizi cimiteriali -necroforo/affossatore”, Categoria B3, Posizione economica B3. Al bando, in scadenza oggi, possono partecipare uomini e donne in possesso di precisi requisiti. Oltre alla patente di categoria “C” e al titolo di Studio di Terza media Inferiore è richiesta la cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell'Unione Europea; essere maggiorenne e godere dei diritti civili e politici; non aver subito condanne e non avere procedimenti penali in corso; insussistenza di misure che siano causa di destituzione, dispensa o decadenza dall'impiego presso una Pubblica Amministrazione; avere un'idoneità psico-fisica all'impiego ed alle mansioni del profilo professionale richiesto e, per candidati di sesso maschile, nati entro la data del 31 dicembre 1985, avere una posizione regolare nei riguardi degli obblighi militari. Il trattamento economico è quello previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro-Comparto Regioni-Autonomie Locali. Una commissione esaminatrice nominata con deliberazione di Giunta comunale si occuperà di selezionare e valutare i candidati becchini. Candidati che saranno sottoposti a tre prove che si terranno presso i locali dell'ex refettorio della scuola elementare in via Estramurale Castello, 1. Tre le prove previste: scritta, teorico-pratica e orale. Curiosa la prova “pratica”. Oltre a vertere sulle tecniche di pulizia e manutenzione del verde delle aree cimiteriali, costruzione e manutenzione di opere edili e utilizzo di macchine operatrici (terne e miniescavatori) vedrà il candidato cimentarsi anche in “escavazioni fosse”. Per la prova orale, si richiede una preparazione in Tecniche di esecuzione di tracce e di saggi di terreno e di escavazione di fosse; Tecniche di tumulazione e di esumazione; Conoscenza e manutenzione del verde delle aree cimiteriali; Assistenza muraria all’installazione di cippi e lapidi; L'amministrazione sottoporrà a visita medica di controllo il vincitore di concorso, per accertare la sua idoneità psico-fisica. Per superare le prove consigliamo vivamente la consultazione del saggio "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

domenica 28 novembre 2010

“A corpo morto”, monologhi per il caro estinto


Rappresentazioni dal vivo per “A corpo morto”, lo spettacolo di cui Vittorio Franceschi è autore e unico interprete, prodotto dal Teatro Stabile di Genova con la regia di Marco Sciaccaluga. L’attore e drammaturgo bolognese interpreta i diversi personaggi proposti indossando le maschere di Werber Strub. Lo spettacolo è in tournèe. Prossimi appuntamenti dal 2 al 5 dicembre all'Arena del Sole di Bologna.

Vittorio Franceschi ha creato un pezzo di teatro su un tema molto serio ma non serioso, con toni lieti e grotteschi, lo stesso argomento affrontato in maniera umoristica in tutte le sue complesse sfaccettature da Raimondo Moncada nel suo “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Franceschi recita cinque monologhi riferiti ad altrettanti personaggi che esprimono il loro ultimo omaggio verbale ad una persona ormai non più in vita. I protagonisti della scena sono un ragazzo che si rivolge alla sua compagna sempre amata, una moglie che parla al marito con cui ha vissuto tutta la vita, un padre al proprio figlio deceduto, una figlia alla madre ed un barbone ad un compagno di strada. Vittorio Franceschi indossa durante la rappresentazione le maschere realizzate da Werner Strub, il più apprezzato "mascheraio" del teatro occidentale, collaboratore di Benno Besson, Jean-Louis Barrault e Giorgio Strehler. Attraverso le maschere cambia continuamente identità, diventando il cantastorie della vita altrui. Vendono affrontati con leggerezza e affettuosa partecipazione i temi del dolore universale provocato dalla morte e si incitano gli spettatori a lasciarsi andare alla gioia di vivere.

Artista nuda con peluche minacciata di morte

Anche la povera Eva fu minacciata di morte. Ma sol perché, dopo avere scoperto la calura della foglia di fico, andava dicendo a quel maschio arrapato di Adamo che non l'avrebbe mai più tolta! Questa è l'amara riflessione di Raimondo Moncada autore del libro satirico “Ti tocca anche se ti tocchi” sul fatto che oggi, a distanza di non sappiamo quante migliaia di anni, una donna ed anche un uomo vengano minacciati di morte perché posano nudi in una foto, in quadro, in un film, in un videoclip, in una pubblicità.
È notizia di questi giorni che la famosa cantante di musica pop curda irachena Mzhden Slih abbia denunciato di essere stata minacciata di morte da estremisti dopo aver realizzato il videoclip della sua ultima canzone "Padasht". Il motivo? La canzone, il cui titolo in curdo vuol dire "messaggio di passione", contiene alcuni frammenti in cui Mzhden Slih appare completamente nuda e coperta solo da un peluche.
La giovane artista ha denunciato l'accaduto al sito iracheno al-Sumaria News.
"Subito dopo la pubblicazione del video su 'Youtube' - ha spiegato Mzhden Slih - ho ricevuto una serie di telefonate minatorie nelle quali venivo accusata di aver violato le tradizioni del popolo curdo per come sono apparsa nella clip". La giovane artista ha aggiunto di non voler demordere e di avere chiesto a tutte le tv satellitari curde di trasmettere il video della canzone.
Noi, nel nostro piccolo, lo proponiamo pure nel nostro sito a condizione, però, che Mzhden Slih nel video della prossima canzone compaia senza peluche, senza alcuna foglia di fico, senza niente: completamente ignuda! Sarebbe una bella risposta. Paserebbe il messaggio che il mondo evolve e non si è fermato alla foglia di fico di Eva.


Iglesias, di scena l’arte della morte


“Il corpo sottratto”, ovvero due giornate dedicate al tema della morte attraverso la poesia, l'arte, il cinema, performance dal vivo. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, si tiene a Iglesias, cittadina sarda in provincia di Cagliari. L’idea di promuovere l’evento è dell’associazione culturale “Vox 2000”.
Il "Corpo Sottratto", è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Iglesias. La direzione artistica è di Maurizio Saiu, mentre quella organizzativa è affidata a Monica Mariani.

Oggi, domenica, il secondo appuntamento nel suggestivo palcoscenico del Cimitero Monumentale di Iglesias per una serata che coinvolgerà artisti, cantanti, musicisti, giovani studenti in una performance dal vivo dal titolo “All’ombra di un cipresso”. La performance mira a riscoprire gli spazi tipici della morte per riviverli come luoghi vitali. L'evento, per la regia di Maurizio Saiu, guiderà il pubblico alla visita del cimitero monumentale, ricco di storie e memoria cittadina, attraverso il canto, la musica e la danza.

Grazie a "Il corpo sottratto", un argomento considerato tabù è indagato attraverso i linguaggi dell’arte, della filosofia, della musica e della poesia da artisti, filosofi, musicisti, ricercatori e studenti. Il tentativo è quello di far luce su ciò che maggiormente inquieta e fa soffrire gli uomini. È la stessa strada percorsa, ma con la chiave dell’umorismo, dallo scrittore Raimondo Moncada nel libro “Ti tocca anche se ti tocchi

L’altro ieri, venerdì, il primo appuntamento. Nella sala “Lepori” della scuola Eleonora d'Arborea, si è tenuto il convegno su “I linguaggi dell'arte nei rituali funebri e nelle visioni simboliche: discorsi, canti e immagini intorno al tema della morte”. L’artista Josephine Sassu ha raccontato i tanti aspetti della percezione della morte nell’arte, attraverso i quadri di Rembrant, Picasso, Mantegna, Caravaggio e Michelangelo, fino ai contemporanei Serrano e Cattelan. La cantante e attrice Clara Murtas ha, invece, interpretato la vita e la morte attraverso il canto di “anninnias” ed “attittidos”. L’etnomusicologo Ignazio Macchiarella ha evidenziato l'importanza del cantare funebre come elemento di condivisione della sofferenza. Al termine della serata, è stato proiettato il cortometraggio “Deu ci sia”, per la regia di Gianluigi Tarditi e realizzato da “Ophir Production”. Il film narra di una Sardegna di fine Ottocento, dove emerge oscura e silenziosa la “femina aggabadora”, figura leggendaria della tradizione che abbreviava le sofferenze ai moribondi, nell'intensa interpretazione di Murtas.

Ricchi sfondati con i morti del Lotto


Dal dolore all'estasi! Sogni morti? Sogni cimiteri? Bene, anzi ottimo. Con la smorfia di felicità e non di dolore puoi diventare ricco sfondato. La vita onirica può essere una grande risorsa se ben saputa vivere. I defunti possono diventare oro se ben usati, ci dice Raimondo Moncada nel suo best seller “Ti tocca anche se ti tocchi” edito dalla Csa Editrice.

C’è chi è stato sfortunato nella vita e chi, invece, nell’aldilà ha trovato la sua fortuna trasformando tutto in numeri. Gli incubi si possono giocare e ti possono portare camion di lingotti d'oro. C’è chi prega per averli ogni notte per diventare benestante. Ma i sogni si debbono ben ascoltare e decifrare. Occorre smorfiarli. Occorre seguire bene i testi classici, moderni e modernissimi della Smorfia, secondo cui ogni elemento di un sogno può essere interpretato e associato a uno dei 90 numeri del Gioco del Lotto.

Un povero, per diventare ricco, deve dare i numeri.

Ecco alcuni suggerimenti di smorfiata.

- Sognare un Cimitero: 5;
- Sognare di pregare in un cimitero: 20;
- Passare vicino a un cimitero: 77;
- Visitare un cimitero in sogno: 42;
- Cimitero di campagna: 7.
- Sognare un morto: 50;
- Sognare un morto nella bara: 51;
- Sognare di toccare un Morto: 8;
- Sognare di sotterrare un Morto: 25;
- Sognare un morto che resuscita: 62;
- Sognare di stringere la mano a un Morto: 68;
- Sognare un Morto che parla: 47;
- Sognare di pregare un Morto: 52.


Con la smorfia puoi interpretare qualsiasi sogno, qualsiasi incubo: vermi, serpenti, madonna, padri, pidocchi, insetti, neonati, fare l’amore, mamma, gravidanze, partorienze, pesci, carne, nonni, sposa, baci, cavalli, casa, scarpe, piangere, bambini.

Con la smorfia puoi finanche trasformare il sogno di chi, povero, sogna di diventare ricco al gioco.

lunedì 22 novembre 2010

Aziende assumono, cercasi becchino già becchino


Cercasi becchino preferibilmente già becchino. Le aziende assumono. Cercasi beccamorto maggiorenne, con patente di guida e residenza in zona. L’offerta arriva dal comune di Acqui Terme (in provincia di Alessandria) ed è pubblicizzata dal locale Centro per l’Impiego, sito in Via Crispi 15.
L’offerta di lavoro l’abbiamo letta sul portale lavoro della Provincia Regionale di Alessandria ed anche sul sito internet della società Help Lavoro.
Ci viene spiegato che a ricercare un operatore necroforo è una ditta privata, che il settore di riferimento è quello delle Pompe Funebri, che il numero di addetti richiesto è 1, che la qualifica richiesta è quella del becchino. “Per l’offerta è possibile Autocandidarsi”, ma occorre essere maggiorenni. L’età minima richiesta è 18 anni.
Ecco il testo integrale dell’offerta di lavoro:

AGENZIA LAVORO ACQUI TERME RIF.:50940 AZIENDA PRIVATA RICERCA N:1 OPERATORE NECROFORO - T.D. CON POSSIBILITA` DI TRASFORMAZIONE - PAT. B PREFERIBILE CON K PUBBLICO - GRADITA PRECEDENTE ESPERIENZA LAVORATIVA NEL SETTORE - RICHIESTA RESIDENZA ZONA ACQUESE.

Per chi fosse interessato, si può collegare ai seguente link
- Portale Lavoro Provincia di Alessandria.
- società Help Lavoro.

Con la fame di lavoro che c'è, pensiamo che pioveranno tante domande da ogni dove e che ci sarà da studiare per battere e far morire (in senso solo metaforico!) la concorrenza.

Come testo per farsi un’idea del mestiere del becchino ridendo, consigliamo spassionatamente ai candidati ma anche ai loro selezionatori, ai loro conoscenti ed amici, a chi amico non è, a chi ama toccarsi, la lettura di un libro che è ormai divenuto un classico in materia: “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada”. Ma è solo un consiglio disinteressato, non di parte. E non ci sarà alcun bisogno di toccarsi. Parola di chi si è toccato, inutilmente!

Quando i becchini vanno al bar


Un becchino va al bar. Entra nel locale. Siccome è un beccamorto educato e gentile, saluta cordialmente tutti, il titolare, il barman, i camerieri, gli avventori:
“Salme a tutti!”

La battuta l’abbiamo letta su Yahoo Answers dov'è pure commentata e ribattuta.

Per altre battute e umoristiche riflessioni su un argomento tradizionalmente allegro, vi diamo un consiglio spassionato. Ma proprio spassionato. In maniera disinteressata vi suggeriamo di leggere il libro umoristico dal titolo “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. Per la lettura non ci sarà bisogno di toccarsi!

sabato 20 novembre 2010

Funerali da animali, i canarini avranno sepoltura


Un funerale da animale! Ancora qualche giorno e i primi di dicembre, i cittadini del Friuli Venezia Giulia potranno dare l’ultimo saluto a cani, gatti e canarini con tanto di esequie solenni così come avviene civilmente per gli uomini. Ha aperto i battenti a Trieste la prima agenzia regionale di onoranze funebri per animali d’affezione. Si chiama “I nostri gioielli” e ha sede in via Villan de Bachino, 4 nel rione di Roiano (Trieste). L’agenzia nasce, come spiega il titolare, da un’esigenza molto avvertita in una città dove sono moltissimi i cittadini, soprattutto anziani, che possiedono un animale e dove sta prendendo sempre più piede la consuetudine di imporre loro, considerati a tutti gli effetti componenti della famiglia, nomi di persone.
La notizia l’apprendiamo dal sito Club Radio.
Le esequie verranno svolte come in un funerale convenzionale, solo in miniatura. L’agenzia penserà a tutto: dal ritiro a domicilio o dal veterinario e trasporto della salma presso la struttura cimiteriale al corredo funebre, al cofano su misura, alla lapide, con o senza foto e con dediche personalizzate. O, se si preferirà, alla cremazione, e alla relativa scelta dell’urna cineraria e consegna delle ceneri. Se si vorrà tenere sempre con sé il proprio amico e trasformare la gioia di averlo avuto accanto in un gioiello, ci sarà anche la possibilità di far realizzare un diamante con le sue ceneri o un estratto da un ciocco di pelo. Il servizio, il cui prezzo varierà a seconda del tipo di cerimonia e del corredo funebre scelti, sarà alla portata di tutti, assicura il titolare. Per di più, saranno previste forme assicurative che copriranno l’intero costo. Si partirebbe da un costo minimo di 400 euro fino ad arrivare a 50 mila.
Pensare ai propri animali anche dopo la morte è un segno di civiltà. Chi non ci pensa, dice l'autore di "Ti tocca anche se ti tocchi", è semplicemente un animale.

venerdì 19 novembre 2010

Bare d'autore per gay


Arrivano anche le bare gay friendly, intonate, artistiche, allegre, eccentriche, personalizzate. Due designer tedeschi di pompe funebri di Colonia, Mike Konigsfeld e Tom Brandl, hanno pensato bene di dare vita a casse da morto appositamente studiate per una clientela gay.

Si allarga così lo spettro di bare creative già portate a conoscenza dallo scrittore Raimondo Moncada nel capitolo “Bare d’autore” del saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Nella foto pubblicata sul sito Queerblog.it (e ripresa dal sito Orange), si ammira una bara diversa dalle solite: elegante, fantasiosa, lussuosa dentro e fuori, con le immagini di uomini muscolosi che abbracciano l’ultima casa del defunto. Ed in Germania, apprendiamo, una ditta sta già provvedendo a commercializzare questo genere di bare decorate con disegni omoerotici.

I costruttori sono molto ottimisti, nonostante la crisi economica che colpisce pure l'industria funebre. Le casse gay, sostengono, hanno un loro mercato e si potranno vendere con facilità.
Secondo gli ideatori, non c’è nulla di meglio per dare l’ultimo saluto ai propri cari che delle immagini di giovani uomini muscolosi in pose classiche (ci ricordano tanto gli affreschi di Michelangelo!).
Da morti dovremmo essere tutti uguali, ma non è così.

Raimondo Moncada nel capitolo “Bare d’autore” del saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” ha parlato di alcuni paesi dove la morte è arte, creatività, cultura, allegria. Le bare artistiche e personalizzate prodotte in Ghana, nel continente africano, ad esempio ne sono una viva testimonianza. Sono la dimostrazione tangibile che la realtà supera spesso la fantasia. “Gli artisti dell’aldilà per le loro creazioni – scrive Raimondo Moncada – si ispirano all’esistenza terrena del caro estinto, prendendo spunto da un aspetto caratteristico. Se il morto in vita è stato, ad esempio, un piscione incontinente la bara personalizzata prenderà le sembianze di una fontana zampillante!”

giovedì 18 novembre 2010

E-Tomb, la "balata" si fa elettronica


Dopo l’E-Commerce, arriva l’E- Tomb per gli appassionati dell’aldilà. Una tomba tutta elettronica, dotata delle più sofisticate tecnologie per garantire un collegamento continuo dei vivi con i defunti e dei defunti con i vivi. E non solo. I defunti avranno anche la possibilità di tenersi aggiornati con internet e con i più popolari social network come Facebook, Twitter, Youtube. È una notizia incredibile già prefigurata in tempi non sospetti dal libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada come la E-Balata (per farla capire meglio ai siciliani).
Niente più medium o strani sortilegi, allora, per restare in contatto con i nostri cari defunti arriva la E-Tomb.
Ma che caspita è la E-Balata?
La notizia viene riportata dal sito Il Punto Informatico.

È ancora un concept, ma la E-Tomb (o la E-Balata che dir si voglia) si offre già ai suoi futuri utenti come l'evoluzione naturale delle attuali lapidi funerarie. La E-Tomb si presenta con un elegante pannello solare che alimenta una chiavetta Bluetooth, inserita nella croce posta sulla parte frontale della pietra sepolcrale, a cui è possibile collegare tutti i dispositivi compatibili.
La E-tomb è studiata per immagazzinare le informazioni dei social networking come Facebook e blog, le foto o i video relativi al defunto. Questo innovativo sistema permette ad amici, parenti, fans, curiosi, gossippari, di rivivere la vita digitale della persona scomparsa attraverso i cellulari o i dispositivi portatili.
Sarà infatti sufficiente accendere il Bluetooth e collegarsi alla E-Tomb per conoscere il nome, il cognome, la data di nascita e di morte ed altre informazioni sulla vita passata del defunto. Inoltre, accedendo al suo profilo Facebook o Twitter – ci informa Il Punto Informatico - sarà possibile lasciare al deceduto un pensiero sulla bacheca, per porgere il proprio rispetto e mantenere vivo il suo ricordo anche fra gli amici e i parenti ancora vivi e connessi (o sconnessi!). Un’idea macabra e allo stesso tempo innovativa e affascinante. Quasi quasi verrebbe da morire per provarla di persona.

mercoledì 17 novembre 2010

Comprare una bara a rate porta fortuna

Vendere una bara. A qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. Pure in comode rate, sessanta per la precisione. A Napoli. A persone che sono vive e vegete. Per strada. A uomini che si toccano contro il malaugurio incontrando un indiscreto commerciante di cofani. È una delle scene di “Così parlò Bellavista” il film commedia del 1984, tratto dal romanzo omonimo, sceneggiato e diretto da Luciano De Crescenzo. La vendita di una bara, l’affare proposto in uno dei vicoli di Napoli, diventa una delle tante riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte, sulla fortuna e sulla sfiga, del professore Luciano de Crescenzo. "Comprare una bara a rate - afferma il commerciante funebre - porta fortuna!"

Pompe Funebri, pubblicità con grigliate di carne


Un funerale è difficile da pubblicizzare, ma con un po’ di spirito di iniziativa e creatività si riesce a spuntarla. Senza pubblicità, anche un’agenzia di pompe funebri potrebbe essere destinata a morire schiacciati da una concorrenza spietata. E se ti lanci nel mondo della pubblicità funebre, ti inventi pure degli slogan carini, a volte anche curiosi e divertenti così come leggiamo sul libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. Un esempio di vivace creatività funebre ci viene da Belluno dove l’imprenditore Lorenzo Donadel, titolare di un’agenzia di servizi funerari, non riesce a stare un attimo quieto. Da bravo imprenditore le escogita tutte per farsi apprezzare nei servizi che offre, per far conoscere il buon nome della sua attività. E ci riesce. Il segreto è offrire servizi innovativi con umanità, disponibilità e rispetto.

Donadel, leggiamo sul quotidiano on line il Gazzettino, per farsi conoscere “offre momenti conviviali ad associazioni e a gruppi di persone”. “Lo fa a Ponte nelle Alpi, l’ultimo al Burcio di Roncan la settimana scorsa, e a Sedico dove opera da anni". "Poco tempo fa ha organizzato anche una cena nella casetta degli alpini a Sois”. “Sono una decina ogni anno – scrive il Gazzettino - gli incontri che propone: in primavera punta alle grigliate magari all’aperto e d’autunno imbadisce tavole ricche in prevalenza di selvaggina. Ha aperto un’attività anche a Cencenighe, ma là non si è ancora proposto convivi.”
La pubblicità fa leva sulla simpatia e sulla carica di umanità che il quarantenne imprenditore riesce a trasmettere. Anche sul servizio funebre, Donadel si presenta come un rivoluzionario dalle idee chiare e vulcaniche. Il Gazzettino ci riferisce ancora che l'imprenditore ha abolito, ad esempio, le epigrafi vecchio stile bordate di nero. Donadel le fa rosa per le donne e azzurre per gli uomini.

martedì 16 novembre 2010

Morire per un eccitante calendario erotico


La morte erotica. L’azienda romana Cofani Funebri ha già pronto il nuovo, atteso, sexy calendario del nuovo anno: l'eccitante 2011. Donne bellissimie e seminude sono ancora una volta abbinate a casse da morto di ultimissima e artigianale produzione. Un connubio eccitante e inseparabile che a chi ama veramente la vita verrebbe da morire all’istante per vedersi questo modello di gran femmina, provocante e tenebrosa, sopra di te, sopra il tuo corpo, sul tuo personale cofano.

Complimenti al fotografo e complimenti all’impresa i cui nomi saranno sicuramente inseriti nella prossima edizione di “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore umoristico Raimondo Moncada, per un tocco di eccitante eccitazione in più.

Il nome del calendario 2011 hot è “Sexy bara“, macabro e nello stesso tempo erotico. L’edizione 2011 ha per protagoniste alcune modelle di genere gothic: Persephone, Gingered, Klarica e Damaged Doll e lo shooting è stato ambientato in un vecchio casale della campagna laziale.
Pensato per far pubblicità agli articoli della fabbrica di bare, il calendario “Sexy bara” è diventato negli anni un “must” tra chi opera nel settore funerario e tra gli amanti del genere Dark e Gothic e tra chi cerca un regalo fuori dal comune. Può essere un ottimo regalo per le imminenti festività di natale. Un gadget da appendere nella propria camera da letto, nel proprio studio o in bagno per meditare sulla bellezza.

lunedì 15 novembre 2010

Monty Python, pompe funebri ridicolizzate

Le pompe funebri ridicolizzate dai Monty Python, storico gruppo comico inglese, attivo dal 1969 al 1983. Il gruppo, costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin, non si poneva limiti. Non si fermava davanti a niente. Tutto diventava oggetto di satira. Anche l’evento morte è stato trattato alla stessa stregua. Un evento luttuoso diventava spunto per uno scheck comico, anche di pessimo gusto con battute su cadaveri cotti con patate. Ecco di seguito un brano di uno show trasmesso nel Regno Unito dalla BBC.

giovedì 11 novembre 2010

Festeggiamenti funebri!

Ole! Ole! Ole! Sorridere oltre. Arrivare nell'aldilà a 32 denti e con il labbro allargato.
Bastardi si nasce. Bastardi dentro non si diventa. Bastardi dentro bisogna esserlo per Dna. Altrimenti certe cose non si potrebbero fare. Come non si potrebbe festeggiare un amico, un parente, nel giorno del suo funerale. Olè! Olè! Olè!

mercoledì 10 novembre 2010

Sbanca il lotto con la morte e tanto "culo"


La morte porta anche fortuna. Ma per vincere e soprattutto stravincere certe cifre ci vuole pure tanto culo! E' una verità incontrovertibile riportata, tra le tante, nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada edito dalla Csa Edizioni.
Una donna, pensionata di 66 anni di Fossano, in provincia di Cuneo, puntando al gioco del Lotto appena sei euro ha portato a casa un bottino non indifferente di un milione e 151 mila euro. Più della misera pensione. Come ha fatto? Semplice. Il trucco è bello e spiegato. La giocatrice ha pensato bene di rivolgersi direttamente ai propri defunti. Ma non all’aldilà, al mondo etereo. La donna si è rivolta all’aldiqua. Sono stati loro, i morti, a dare i numeri ed i numeri vincenti. L’ispirazione, la giovanissima pensionata l’ha avuta al cimitero, visitando le tombe dei propri cari. Nel silenzio religioso contemplativo, ha avuto l’imbeccata. Giocaci! Giocaci! Giocaci! I morti davano i numeri. Giocaci! Giocaci! Giocaci! La donna ha meditato a lungo sulle date di nascita e di morte incise sulle lapidi ed ha appuntato cinque numeri precisi, Nè uno di più né uno di meno. Lasciato il cimitero della vittoria, si è diretta in paese per andare a giocare i numeri al Lotto, nella ricevitoria di Pinuccia Rolfo di via Garibaldi. Ha puntato 2 euro sul terno, 2 sulla quaterna e 2 sulla cinquina. Per la tombola, purtroppo, non le sono rimasti spiccioli. I numeri dei morti sono usciti tutti, uno di seguito all’altro, sulla ruota di Milano. Sembravano telecomandati. I numeri della fortuna sono stati 9, 59, 60, 69 e 89. La vincitrice ha centrato dieci terni, cinque quaterne e una cinquina. E' stata sfortunata per la tombola. Se l'avesse giocata, avrebbe vinto anche quella sbancando lo Stato.
La Lottomatica ha affermato che siamo in presenza della più alta vincita mai avvenuta con il gioco del lotto in provincia di Cuneo
La dea bendata ha baciato una pensionata, sfortunata nella pensiona ma molto ma molto fortunata nel gioco. Ci chiediamo: che ne farà di tutti questi soldi? Non lo sappiamo. Ma registriamo una becera caccia a conoscere l’identità della vincitrice, con la diffusione degli identikit. I cacciatori stanno facendo il possibile per rintracciare la preda, prima che il ministro del Turismo Michela Vittorio Brambilla dia seguito al suo annuncio di abolire la caccia definita “una pratica non solo crudele ma anche pericolosa”.
Intanto, in tutta Italia si registra un aumento esponenziale dei visitatori dei cimiteri e delle vendite di taccuini per appunti e penne nei negozi di cancelleria. Si registra anche un aumento di giocate al Lotto con date di morte. E si registra anche un aumento di lapidi rotte nei camposanti e un aumento di arresti di gente che si è rovinata giocando fortune al Lotto puntando con i numeri delle date di morte dei propri defunti, gente che dopo aver perso tutto al gioco si è vendicata distruggendo le lapidi con i numeri perdenti giocati.

giovedì 4 novembre 2010

Gratta e vinci un funerale


Operazione “Porte aperte” al Funeral Center di Bari con in premio un funerale e un bel viaggio. Puoi entrare liberamente dentro una bara, ti puoi far scattare foto ricordo mentre ti giri e rigiri all’interno del cofano, puoi riprenderti con una video camera mentre provi la comodità e il lusso di un “tabuto”, puoi collegare il tuo cervello a un computer mentre immagini a come potrebbe essere il tuo funerale. E puoi partecipare anche a un concorso a premi in cui con in palio un bel funerale e bel un viaggio, a quanto pare non di sola andata. Sembra di leggere una delle storie raccontate nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore siciliano Raimondo Moncada.
Ma così non è.
Stando al servizio di Antenna Sud, il consorzio di impresa funebri “Funeral Center” ha effettivamente escogitato questa operazione commerciale, dopo il successo della campagna denominata “Il servizio che ti stende”. La singolare iniziativa è stata lanciata in un momento pubblicitariamente felice: nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti.
Come un grande evento che si rispetti, come nelle migliori tradizioni dei funerali all'americana, “senza il morto” però, nella giornata dell’apertura pubblica delle bare a Bari, sarà offerto un rinfresco a base di prodotti tipici baresi: bruschette, taralli, olive, provolone, mortadella e orecchiette. Le bare baresi di Bari non saranno l’unica allettante attrazione. Per i partecipanti è prevista l'estrazione di due viaggi: uno di andata e ritorno, per due persone, in capitali europee a scelta: Londra, Parigi, Madrid, Francoforte…. E poi un altro premio sicuramente molto ambito, considerati i prezzi alle stelle dei servizi per l’aldilà: "un viaggio di sola andata: il tuo funerale, gratuito da consumarsi entro i prossimi 100 anni", finché il consorzio di pompe funebri sarà operativo! dicono alla Promostudio, l’agenzia di marketing e comunicazione che ha pensato all'iniziativa. Per avere una dose di fortuna, bisogna toccarsi... anzi... grattarsi!
Appuntamento, da non perdere, dunque, domenica prossima, 7 novembre 2010, a Bari, in Viale Pasteur 17, dalle 9,30 alle 12,30.
Riccardo Stillavato, dell’agenzia Promostudio, intervistato da Antenna Sud dichiara: “Il nostro intento è quello di far avvicinare in maniera più tranquilla possibile e anche meno traumatica possibile la gente alla dipartita di un caro o di un amico.”
Le esequie, i servizi funerari, il vestito della dipartita, i grandi magazzini della morte, diventano una festa, una sagra, un momento in cui gioire e brindare. La vita non finisce mai!



lunedì 1 novembre 2010

Defunta cacciata per vita sessuale sofferta


Integrata di sesso. Un supplizio. Non degna, anche in cenere, di stare da congiunta defunta accanto al congiunto vivo.
Potrebbe essere tradotto in questi crudi termini una vicenda che, come ci riferisce l’Agenzia di stampa Ansa, ha suscitato ilarità ma anche indignazione nel cimitero di un paesino padovano, Tombolo. Qui un arzillo 83enne si è preparato la propria lapide incidendovi sopra un atto d’accusa verso la moglie, defunta nel 2008: “Vita sessuale sofferta, non perdono Flavia, le sue ceneri non qui”.
Sembra di leggere un passo del libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada!
Sulla lapide, così come leggiamo e vediamo sul sito on line del quotidiano Mattino di Padova, “c'è la fotografia dell'anziano, in posa ieratica”. “E sotto la scritta: «N. 9-12-1926», la sua data di nascita. A fianco una scritta su un foglio, a mano, dove ci dovrebbe essere la data di morte: «M. Attendo. O decido. Rino B.». Come dire: mi affido al destino, oppure vedrò di darci da solo una mano.”
La moglie era morta nell’aprile del 2008, a 82 anni, e le sue spoglie erano state cremate. L’anziano, scrive l’Ansa, si è presentato ieri nel camposanto di Tombolo, portando a mano la pesante lapide, che poi ha sistemato in un loculo della tomba di famiglia, per una sepoltura preventiva con «sgarbo» coniugale.

sabato 23 ottobre 2010

Diffida ai morti: o pagate o vi tagliamo la luce


Tombe come cassette della posta. Incredibile quanto avvenuto al cimitero di Ascoli Piceno. Sulle lapidi, sulle cappelle gentilizie, tra i fiori, tra i lumini, in ogni utile appiglio del camposanto comunale sono state lasciate penzolare in bell’evidenza strani e inconsueti fogliettini di pagamento da esigere. Una multa per eccesso di velocità nella recita delle preghiere in suffragio? Una sanzione per il volume troppo alto utilizzato nelle meditazioni a bocca chiusa? Una contestazione per l’uso di fiori troppo profumati? Niente di tutto questo o quasi. Rimane il fatto - come ci illumina lo scrittore Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” – che quando ci sono soldi di mezzo non c’è morte o morto che tenga. Il dolore e la pietà per i cari defunti passa in secondo piano. Ma cosa è accaduto ad Ascoli Piceno di tanto insolito con i fogliettini bianchi penzolanti dalle tombe del cimitero?
A fornirci le informazioni necessarie è il quotidiano Il Resto del Carlino in un servizio di Luca Marcolini. “A leggerne il contenuto, si scopre che si tratta di un vero e proprio avviso di pagamento per quel che riguarda il servizio delle lampade votive. Poi, guardandosi attorno, ecco che si scopre di non essere soli, ma di condividere questa imprevista scoperta con tanti altri congiunti rimasti impietriti di fronte ai loculi del loro cari: quei foglietti sembrano penzolare su tanti altri loculi del cimitero comunale a Borgo Solestà, in qualche caso al fianco di quei fogli che, invece, racchiudono preghiere ‘regalate’ su carta ai propri affetti che non ci sono più. In realtà, dietro questa scelta della ditta appaltatrice del servizio, una motivazione logistica c’è” o ci sarebbe.
Per la ditta appaltatrice del servizio, sarebbe stato impossibile contattare tutti i familiari non avendo a disposizione una banca dati sui defunti. E così la soluzione più pratica e più veloce è stata quella di lasciare l’avviso di pagamento direttamente nella ultima dimora dei defunti. Alla faccia di un luogo sacro inviolabile. E se i familiari non dovessero pagare? Si esigerà il pagamento dai morti? L’avviso, con allegato il modulo da compilare, indica come termine ultimo per pagare il prossimo 30 novembre. Se non si provvederà a sganciare la moneta, sarà tagliato il servizio e i defunti non avranno più il conforto della luce.

lunedì 18 ottobre 2010

Horror business, agenzia viaggi: bus per Avetrana


"Agenzia viaggi organizza gite turistiche per Avetrana. Serietà, cortesia, divertimento, professionalità. Prezzi concorrenziali. Si assicura tour nei luoghi dell’orrore. Si mettono a disposizione guide ed esperti di ogni tipo: criminologi, opinionisti, psicologi, psicoterapeuti, indovini, maghi, semiologi, somatologi, esperti del macabro, esperti di espressione facciale, esperti di fisiologia delle emozioni e menzogna, massaggiatori, moralisti… Si garantisce posto in prima fila nelle postazioni delle dirette televisive di Rai, Mediaset, La7 o tv locali. In regalo macchine fotografiche digitali per scattare foto ricordo. In dono anche telecamere per riprendersi e montare il film della vita. No perditempo. Soddisfatti o rimborsati. Per i tour, si mettono a disposizione autobus e pullman gran turismo dotati di tutti i confort. Si noleggiano scooter, fuoristrada, macchine di grossa cilindrata per fregare sul tempo gli altri numerosi curiosi e morbosi in assalto. Si organizzano anche gite scolastiche di fine anno da tutt’Italia e tour su caratteristici carretti trainati da cavalli. Prezzi stracciati con sconti allettanti in caso di comitive e famiglie. Ci si riserva di organizzare dei treni speciali."
L’inimmaginabile, ci hanno dimostrato gli ultimi eventi di cronaca, può divenire realtà. Fra poco, dunque, ci potremmo anche aspettare che avvenga quanto sopra macabramente descritto visto cosa è accaduto nel trascorso fine settimana ad Avetrana. Folle di curiosi hanno assaltato il paese della povera Sarah Scazzi, impegnando non poco le forze dell’ordine. In molti hanno scattato foto, girato video, sbirciato negli ingressi delle case dei parenti della sfortunata ragazza. Alcuni dei turisti dell'orrore, circondando durante le dirette televisive gli inviati delle principali tv nazionali, hanno pure dichiarato ai cronisti: “E’ una vicenda che ci ha toccato da vicino”.
Il rapporto tra le persone e la morte, tra l’informazione e le tragedie, tra la tv del dolore e il pubblico, tra la sofferenza e l’auditel, è uno degli argomenti affrontati con amaro umorismo nel libro “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada. Il caso di Avetrana è inquadrato nel capitolo dal titolo “I decessi che tirano”.
La verità, purtroppo, è una: più dolore c’è e più si alza la tiratura dei giornali, più ci sono lacrime e più impazzisce lo share delle trasmissioni televisive, decretandone il successo. E allora, cinicamente si pensa ma non si dice, ben vengano i decessi che fanno notizia così ci sono più dirette, così si ha di che parlare, così si vende meglio la pubblicità, così con il mostro e la vittima di turno si ha di che intrattenere un pubblico che, come dimostrano inchieste e sondaggi, in Italia ama sempre di più il sangue e la cronaca nera. Ma non si deve dire.

domenica 17 ottobre 2010

Lo scheletro di Ariche che si tocca da 2.500 anni


Si tocca da due millenni e mezzo! Complimenti davvero per la resistenza. Si tocca come lo scheletro “immortalato” nella copertina del best seller umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada. È in una postura inequivocabile Ariche, il giovane cartaginese vissuto 2.500 anni fa di cui ci dà notizia fotografica il sito del giornale La Repubblica nella rubrica delle foto notizie che vi invitiamo a vedere.
Ariche, ci informa il quotidiano di Ezio Mauro, è riapparso “in carne ed ossa” sulla sacra collina di Byrna, in Tunisia, per farsi ammirare durante una pubblica esposizione. I resti del ragazzo, di età compresa tra i 19 e i 24 anni, sono stati rinvenuti nel 1994, in uno dei siti più famosi dell’antica Cartagine. Il giovane, morto prematuramente, è arrivato ai giorni nostri con le ampie mani messe scaramanticamente sulla parte intima erogena. Gli arti pressano e stringono forte il portafortuna come ad auspicare lunga vita. Il giovane cartaginese, le cui spoglie ci sono arrivate spogliate, non solo si tocca ma ride pure. Sarà morto ridendo! Quando si dice: ridere da morire e morire da ridere! E ride di cuore, di gusto, a 32 denti.
Anche nell’antica Cartagine era, dunque, in uso toccarsi! La sensazionale scoperta storicizza e rende eterna la pioneristica opera "Ti tocca anche se ti tocchi"!

lunedì 11 ottobre 2010

Ladri in carro funebre


A sta pompa! Avrebbe detto un amico liceale, un po’ colorito nell’espressione, dello scrittore Raimondo Moncada autore del saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”. Oggigiorno vanno a ruba pure gli automezzi mortuari. Non si lascia più niente di intentato. Non bastavano i furti con destrezza al cimitero con lo scippo di denti d’oro ai morti, il trafugamento di rame e di preziosi arredi sacri dalle mute tombe. La criminalità allarga il proprio raggio di azione e così ti prendendo di mira pure le pompe funebri. Non si ha più rispetto per niente e per nessuno così come non si ha più paura di luoghi che per loro natura ti mettono soggezione, specialmente di notte. Ad Ariano, in provincia di Avellino, ignoti malviventi hanno portato via dal deposito dell’agenzia funebre Lo Conte, tre nuovissimi carri funebri e un’auto fioriera. Il bottino è di circa duecentocinquantamila euro. È quanto apprendiamo dal sito di Ottopagine.it. Scoperto il furto, avvenuto nelle ore notturne, è stata allertata la polizia. Ma dei malviventi nessuna traccia. Neanche l'odore delle corone dei fiori. Sono riusciti, indisturbati, a bordo di anonimi e poco appariscenti automezzi funebri, a far perdere le tracce. Nessuno ha visto o sentito nulla. Il corteo notturno dei due carri funebri e di un’auto fioriera in giro per le strade cittadine o provinciali o statali o autostradali non ha destato alcun sospetto. Silenzio tombale!

Morti redditizi anche dall’aldilà


I defunti sono vivi anche da morti. Rimangono in vita per la loro utilità. Anzi, sono più redditizi da morti che da vivi. Almeno per i vivi come ci illumina lo scrittore Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.
È notizia di oggi che i carabinieri di Lercara Friddi, paese montano della provincia di Palermo, hanno denunciato quattro persone "per aver in concorso tra loro, con artifizi e raggiri, indotto personale delle Poste Italiane al pagamento fraudolento di 13 assegni intestati ad una anziana donna defunta, per un importo di 3.932,07 euro".
Apprendiamo dal sito di Sicilia On Line, che l’anziana donna, originaria di San Giovanni Gemini, è deceduta il 16 settembre del 2008 in una casa di riposo di Lercara Friddi. I titoli di credito, come hanno scoperto i militari, sono stati emessi nel periodo compreso tra l'ottobre 2008 ed il 2009. Alla luce di quanto accertato, i carabinieri hanno denunciato all’autorità giudiziaria tre persone di Lercara Friddi, tra cui una donna, ed un giovane disoccupato di Santo Stefano Quisquina (paese montano in provincia di Agrigento).
Le indagini sono state avviate dopo che presso la caserma della Compagnia carabinieri di Lercara Friddi si e' presentato un funzionario ispettivo delle Poste Italiane, che informava gli investigatori dell'avvenuto incasso fraudolento di 13 assegni di pagamento estero (A.P.E.) per un ammontare complessivo 3.932 euro, tutti emessi in favore della pensionata deceduta.

sabato 9 ottobre 2010

Incentivo alla morte per stimolare l'economia Usa


I morti aumentano il Pil, il prodotto interno lordo degli Stati. Sono fondamentali per produrre ricchezza ai vivi. Ma non solo: anche agli stessi defunti. Quello del Pil legato agli estinti è uno dei capitoli affrontati nel libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. Uno scherzo? Una invenzione? Una trovata fantastica per ridere? Niente di tutto questo. L’economia ha bisogno dei morti e lo dimostra il presidente americano Barak Obama. Il governo Usa ha basato l’azione di stimolo, di pompamento dell’economia americana anche sui defunti. È una notizia vera, battuta dall’Ansa, da altre agenzie di stampa e ripresa da tanti organi di informazione. Oltre 89 mila assegni per un valore di 13 miliardi di dollari inviati dalla Social Security Administration agli americani, sono finiti nelle tasche di galeotti e dei cari estinti. Una cosa davvero incredibile rivelata da una recente indagine governativa. Gli assegni, da 250 dollari l'uno, rientravano nell’ambito del programma di stimoli economici varato nel febbraio 2009 dal governo americano con l’obiettivo di incentivare i consumi e dare un forte impulso alla ripresa economica. L’inchiesta gorvernativa ha scoperto che ai defunti sono stati inviati 72 mila assegni, per un valore di 18 milioni di dollari. I galeotti, invece, hanno ricevuto 17 mila assegni, per un valore di 4,3 milioni di dollari. Un errore clamoroso o un'azione studiata a tavolino dagli esperti economisti americani?
Cosa dire?
I galeotti, i defunti e le rispettive famiglie hanno vivamente ringraziato. Ma si è innescato un fermento tra le classi meno abbienti degli Stati Uniti D'America, con l'assalto degli uffici di assistenza sociale.
Un povero americano già ci ha dichiarato in esclisiva: "Fatemi morire!"
Un altro bisognoso ci ha detto: "Incarceratemi!"
L’indigente più furbo di tutti ci ha rivelato il proprio desiderio: "Prima incarceratemi e poi fatemi morire così il presidente Obama mi dà il doppio!"
L’incentivo all’economia si è già trasformato in un incentivo al carcere e alla morte.
Insomma, roba da "Ti tocca anche se ti tocchi 2!"

mercoledì 6 ottobre 2010

Becchino si dispera per l'allungamento della vita


Tre aminoacidi, composti di un nuovo elisir di lunga vita, rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’industria della morte. Una scoperta di tre ricercatori italiani fa tremare il fiorente business funebre che si fonda sulla sicurezza delle dipartite garantite per natura e dall'Istat. Uno scenario funesta per la morte e per i suoi addetti che con estrema professionalità svolgono una funzione indispensabile. I morti sono scomparsi e il becchino piange a dirotto? La colpa sarà di leucina, isoleucina e valina che non sono nomi di belle donne. Si sta per avverare quanto prefigurato nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada e gli scenari apocalittici per il settore funebre con la vittoria della vita. E tutto questo con la messa a punto dell'elisir di Topo Gigio che allunga l'esistenza fino ad allontanare nell'infinito il fatidico giorno.
La vita contro la morte o, meglio, la lunga vita contro l’invecchiamento, anticamera della partenza umana verso una dimensione sconosciuta. L'elisir di Topo Gigio è una scoperta sensazionale che ha il conforto della prova da laboratorio. Topi, lautamente pagati per fare le cavie, si sono sottoposti a esperimento per testare l'efficacia di un nuovo elisir chimico. Ebbene, questi sorci alimentati con un cocktail composto da acqua e tre aminoacidi a catena ramificata (leucina, isoleucina e valina) hanno goduto di un allungamento della propria vita di 95 giorni. I paarenti del più famoso Topo Gigio hanno in pratica vissuto il 12 per cento in più della loro esistenza abituale. Ciò significa che se un italiano ha oggi un aspettativa media di vita di circa 100 anni, con la nuova dieta chimica potrebbe arrivare a 112 anni, aggiungendo altri dieci anni alla propria attuale esistenza.

La leucina, l’isoleucina e la valina, composti del roditorio elisir di lunga vita, sono tre dei venti «mattoni» che costituiscono le proteine. I ricercatori fanno parte delle università degli studi di Pavia, Milano e Brescia, oltre che dell’Istituto Auxologico di Milano. La scoperta è pubblicata dalla rivista Cell Metabolism. Per saperne di più sull’elisir di Topo Gigio, vi consigliamo di leggere un servizio su Corriere.it

giovedì 30 settembre 2010

Farmaco scaduto salvavita


Il farmaco sta per scadere e l’iniezione letale viene sospesa. Niente condanna a morte. Il condannato può farsi male. Il medicinale scaduto può provocargli prurito, infezione alle vie urinarie, rutti incontrollati, peti all’urbina. Grande dimostrazione di civiltà in America dove ancora vige la pena capitale. La giustizia è giustizia. L’assassinio di Stato, come afferma lo scrittore Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”, deve rispettare tutte le leggi a garanzia del cittadino che deve essere giustiziato. Ti uccido ma ti uccido bene, regolarmente, secondo le regole civili, democratiche, nel rispetto dei protocolli sanitari internazionali. Ti tiro il collo ma la corda, ti assicuro, è a norma! Ti mozzo la testa ma la ghigliottina, te lo metto per iscritto, è collaudata! Ti fucilo ma le pallottole del plotone di esecuzione, te lo certifica il notaio, sono regolamentari! Ti asfissìo dentro la camera a gas ma il gas, te lo giuro, è conforme alla convenzione internazionale per i diritti dell’uomo! Ti carbonizzo nella sedia elettrica ma il mobile, te lo attesta l’Enel, ha un impianto che rispetta i parametri Cee.
E' accaduto in California, apprendiamo dal Corriere, che “la Corte Suprema ha respinto il ricorso delle autorità locali che volevano giustiziare in tutta fretta Albert Greenwood Brown, condannato a morte, prima della data di scadenza dell'ultima dose di uno dei tre farmaci usati per l'iniezione letale”. “L'uomo era stato condannato per aver stuprato e ucciso una ragazza nel 1982.”
Ora il condannato a morte se la ride, auspicando un nuovo colpo di scena o in regalo il libro “Ti tocca anche se ti tocchi” con cui lo scrittore Raimondo Moncada insegna a morire dal ridere.

martedì 28 settembre 2010

Divertente pubblicità sulla vita

L'esistenza umana in pochi secondi. Pubblicità diverte e stupenda. E' della Xbox. Complimenti ai creativi. La vita è un gioco che dobbiamo giocare nel tempo che ci è stato concesso!


giovedì 23 settembre 2010

Gaffe al funerale, piange su bara sbagliata


Si tuffa sulla bara sbagliata e piange urlando di straziante dolore per la cognata che però non c’è, tra lo sbigottimento dei parenti veri del defunto dentro la cassa. Teatro dell’incredibile errore è stata la chiesa Maria Santissima della Catena di Riesi, in provincia di Caltanissetta. Una gaffe imperdonabile che ha inevitabilmente suscitano malcelati sorrisini tra i presenti.
Non è l’unica che si commette. Il libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada passa in rassegna le gaffe più clamorose che spesso si commettono durante gli austeri riti funebri e che suscitano irrefrenabile ilarità anche tra i dolenti.
Ma ritorniamo alla gaffe di Riesi. Protagonista una donna che ha creduto di trovarsi alla celebrazione del funerale della cognata. Il funerale della congiunta non si è però celebrato per il ritardato arrivo dal Belgio della salma. Per pura coincidenza, nella stessa chiesa e alla stessa ora è stata celebrata un’altra funzione funebre. La parente della salma belga, arrivando in ritardo in chiesa e non essendo stata avvertita in tempo come altri del ritardato arrivo della salma dal Belgio, è entrata in basilica. Credendo di trovarsi alle esequie della parente, si è diretta verso la bara. Ai piedi del feretro ha cominciato a piangere, a disperarsi, a gridare elogiando la figura della familiare scomparsa, completamente ignara che dentro la cassa non c’era la cognata ma bensì un altro corpo e per giunta il corpo di un uomo. Alla vista della sconosciuta disperata, i veri parenti del defunto e lo stesso sacerdote celebrante hanno assistito allibiti a quella improvvisa scena di disperazione chiedendosi giustamente chi fosse quella donna e perché quello scoppio di inspiegabile strazio.
Solo dopo un po’ di tempo, ripresasi dalla crisi di pianto, la signora ha iniziato a sospettare qualcosa di strano. Solo dopo essersi staccata dal feretro e aver visto gli occhi di tanti sconosciuti vestiti di nero che la guardavano allibiti, si è resa conto di aver commesso una dolorosa gaffe: piangere in chiesa al funerale di un estraneo. La donna, sicuramente mortificata e con la coda tra le gambe, si è scusata con i presenti ed è uscita mestamente dalla porta secondaria della chiesa. La cerimonia funebre, dopo l’imprevisto contrattempo, è ripresa normalmente, tra l’imbarazzo del prete e le risate di qualche presente addolorato.

martedì 21 settembre 2010

Gps per non sparire al cimitero


Il tuo caro estinto è ben nascosto al camposanto e non lo puoi più rintracciare? Ti perdi al cimitero e non riesci più a trovare l’uscita nello spaventoso labirinto di viali, vialetti e violini? Nessun problema! Arriva il soccorso tecnologico, così come ampiamente anticipato nel saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada. In Israele, ci informa l’agenzia di stampa Adnkronos, è nata dead.com in grado di offrire servizi altamente innovativi come la trasmissione sul web di immagini in diretta di funerali live, il noleggio di dispositivi con sistema Gps per la precisa individuazione della tomba del proprio caro estinto con informazioni sia geografiche che biografiche, l’invio di messaggistica via sms per la fornitura di indicazioni utili al parente del defunto, la messa in vendita di supporti informatici contenenti le riprese della funzione di commiato da poter vedere con tranquillità nel televisore del salotto in famiglia.

Queste sono solo alcune delle straordinarie innovazioni messe a punto dalla società di onoranze funebri israeliana Chevra Kadisha. La società, apprendiamo paro paro dall’agenzia di stampa Adnkronos, negli ultimi mesi ha investito parecchi denari per il proprio rinnovamento tecnologico.
''Negli ultimi due mesi abbiamo sviluppato un sistema per individuare la tomba via sms'', ha spiegato al quotidiano israeliano 'Yedioth Ahronoth' Yossi Zrock, capo dei servizi tecnologici della Chevra Kadisha. ''Se, per esempio, arrivi al cimitero e non sai dov'è la tomba, digiti il nome del defunto (e lo invii, ndr) a *4664 e in pochi secondi vengono inviate (sul cellulare, ndr) le indicazioni'' per raggiungerla, ha aggiunto Zrock. La Chevra Kadisha, ha proseguito, sta attualmente sviluppando un sistema Gps per individuare la tomba con i telefoni cellulari. "Queste tecnologie vengono richieste dai grandi cimiteri, come quello di Holon, dove ci sono oltre 220mila tombe. Le persone possono perdersi'', ha spiegato Zrock. Presto, ha quindi promesso, una volta arrivati al cimitero sarà possibile affittare per 20 Nis (circa 5,3 dollari) un dispositivo che, oltre a condurre alla tomba richiesta, provvederà a illustrare foto del defunto e a fornire particolari sulla sua vita. La Chevra Kadisha di Tel Aviv, inoltre, offre la possibilità di diffondere il funerale sul Web. In questo modo amici e parenti che non potranno recarsi di persona alla funzione funebre lo faranno online. Il costo del servizio varia da 200 a 300 Nis (da 53 a 80 dollari). Un Cd della funzione sarà acquistabile con 50 Nis in più, circa 13 dollari."

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...