lunedì 5 dicembre 2011

Ti tocca vivere con tutto quel che hai


Come si può ridurre un cittadino. Spolpato dalle finanziarie, dai debiti, dai mutui, dalle tasse, dai tributi, dà tutto il proprio corpo. Non gli rimane altro, per vivere, che continuare a dare quel che gli rimane. Ma finché c'è vita c'è “Titocca anche se ti tocchi”, opera di Raimondo Moncada sempre di grande attualità pubblicata dalla Csa Editrice
Il libro contiene molte dibattute profezie, anche sul futuro della previdenza. Neanche da morti andremo più in pensione. Altro che contributi. Potremo solo ricevere le pensioni dei morti che hanno avuto la fortuna di andare in quiescenza, se ce lo consentiranno. Tocchiamoci... e ritocchiamoci. Ci batteremo per questa nuova, necessaria riforma dell'intero sistema delle pensioni. E siamo sicuri che la spunteremo. La dobbiamo spuntare. Noi siamo ottimisti.  
Finché c'è vita c'è speranza. “Titocca anche se ti tocchi”, per sperare in un futuro più allegro. 

venerdì 2 dicembre 2011

Rivista Il Vaglio: Humour del caro estinto


Lo humour del caro estinto. Una carrellata di lapidi buffe e curiose. È il titolo di un servizio tutto da leggere pubblicato su “Il Vaglio”, rivista trimestrale di cultura, storia e tradizioni edita dal CircoloCulturale Lomellino Giancarlo Costa di Mortara, in provincia di Pavia. Tutto un intero numero è dedicato all’arte di far ridere e all’umorismo, in tutte le sue forme e nei vari periodi storici. Come si ride, con quali mezzi, in quali occasioni, con quali modalità e con quali battute. E com’è cambiata la risata nella storia.
L’incipit del servizio sullo humour del caro estinto lo dà ancora una volta il libro di Raimondo Moncada “Ti tocca anche se ti tocchi”, edito dalla Csa Editrice, diventato ormai un cult del genere. Il pezzo, molto documentato e divertente, firmato da Graziella Bazzan, scrive: Ti tocca anche se ti tocchi” è il titolo di un libro e contemporaneamente un modo un po’ bizzarro per introdurre il discorso sul­l’evento degli eventi che coinvolge indi­stintamente ogni essere umano. La morte è senza dubbio un grande mistero e la tomba è l’unico tramite che unisce i defunti ai viventi costi­tuendo “quella corrispondenza di amorosi sensi, che ci fa credere, finché siamo vivi, che qualche cosa di noi sopravviverà nel ricordo dei nostri cari”.
Il servizio fa una carrellata di epitaffi strambi, ironici, sorprendenti, incisi sulle lapidi al camposanto, che suscitano ilarità in un contesto, il cimitero, che di ilare non ha niente. Anzi. Graziella Bazzan riporta il meglio del meglio come ad esempio l’epitaffio del comico gallese Spike Milligan: “Ve l’avevo detto che ero malato” o quello dello scrittore francese Georges Bernanos: “Si prega l’angelo trombet­tiere di suonare forte, il defunto è duro d’orecchie”. E poi ancora: l’iscrizione “Giace qui da qualche parte” è scritto sulla lapide del fisico tedesco Werner Heisenberg, a riferimento del suo “principio di indeterminazione”. Sulla tomba di un certo Ignaz Breitenseher è scritto: “Silenziosa e solitaria fu la sua vita, fedele e attiva la sua mano”. Questa è l’incisione funeraria sulla tomba di un genti­luomo famoso in vita per la sua cortesia: “Qui giace lord Barlington. Scusate se non mi alzo”. Epitaffio sulla tomba di Ezechial Aiklein Dalhousie. In Scozia: “Qui giace… età 102 anni, era buono. Morto giovane”. Su di un’urna funeraria le parole: “Pace alle mie ceneri. Si prega di non starnutire, grazie”. Ancora epitaffi bizzarri selezionati dalla rivista "Il Vaglio": “Questa è la tomba di Serafino Viola, pagata a rate quand’era in vita”. “Qui giace Leo Cin­quemani, instancabile lavoratore”. “Qui riposa Onofrio Mondragoni, uomo pieno di vita”. Questo è l'epitaffio letto su una tomba di un attore etrusco: “Sono morto tante volte, ma così mai”. Epitaffio scritto in seguito a un incidente: “Uomo di grande dirittura morale, vis­suto con linearità e rettitudine, morto in curva”. Iscrizione funeraria letta sulla lapide di una persona rovinata dalle medicine: “Per stare meglio sono finito qua”. Nella lapide di una certa signora Gaia Bellina sta scritto: “Qui ripo­sa... donna instancabile. Ha amato la vita. Suo marito. Tutto il paese”. Si riportano infine le iscrizioni funerarie che riguardano due grandi personaggi del mondo della tv, un presentatore e un attore dotati di una ironia che lascia di stucco. Sulla sua lapide, a Roma, Gianfranco Funari ha voluto che si scrivesse il seguente epitaffio “Ho smesso di fumare”. Walter Chiari ci ha voluto lasciare la sua ultima battuta incisa sulla sua tomba al Monumentale di Milano: “Amici non piangete, è soltanto son­no arretrato”.

martedì 8 novembre 2011

Centonove celebra Ti tocca anche se ti tocchi


“Ti tocca anche se ti tocchi” conquista la rivista siciliana “Centonove”, settimanale di politica, cultura e Economia edito a Messina.  Il libro, scritto da Raimondo Moncada e pubblicato nel 2009 dalla Csa Editrice, è il protagonista di due pagine della rubrica “Poster Società”. Le due pagine, la 36 e la 37, del numero 41 uscito il 28 ottobre 2011, sono opera dalla giornalista Chiara Miccoli. Il titolo è “La morte che fa ridere”. Occhiello: “2 novembre: la ricorrenza dei defunti fra tradizione e nuove tendenze”. Sommario: “Boom di vendite per il libro di Moncada ‘Ti tocca anche se ti tocchi’. Un modo per esorcizzare la paura che prende piede tra comici, intellettuali e gente comune. Che aiuta ad allungare la vita”. La giornalista riporta una teoria d’oltreoceano, della ricercatrice Katie Watson della Northwestern University dell’Illinois, secondo cui ridere anche della morte allunga la vita. “Lo sa bene – scrive Chiara Miccoli – lo scrittore Raimondo Moncada che risolve la polemica tra i sostenitori delle tradizioni locali e i fautori delle nuove tendenze con un sorriso. In ‘Ti tocca anche se ti tocchi’ costruisce un’esilarante satira su un evento che coinvolge indistintamente tutti, descrivendo in toni ironici e talvolta sarcastici il prima, durante e dopo delle onoranze funebri. Vuoi per goffaggine, vuoi per ipocrisia, di concetti ‘morti’ ed espressioni talmente ‘infelici’ da suscitare un’irrefrenabile ilarità, durante i funerali se ne sentonoin quantità, e lo scrittore agrigentino non se ne lascia sfuggire uno. Cosa c’è di più comico del dire ai familiari di una persona morta per il diabete: ‘Che vita amara che ha avuto?’ oppure: ‘Quanto ci mancherà la sua dolcezza!’” 
Nelle stesse pagine si parla di Giovanni Verga, di Rosario Fiorello, delle scrittrici Elvira Seminara e Dorothy Parker, del comico Sasà Selvaggio. L'elenco potrebbe proseguire con altri straordinari autori umoristici come Lino Giusti e Antonio Di Stefano con il libro "L'ultimo chiuda la morta".    

sabato 3 settembre 2011

Gheddafi: "Mi tocco anche se so che mi tocca"

Dov’è Gheddafi? C'è ma non si vede. Sentiamo solo la sua voce. Un mago? Dopo la conquista di Tripoli degli insorti, tutti si domandano dove sia. Ecco in esclusiva un'altra foto del rais durante un rito scaramantico in diretta radiofonica. Il dittatore libico si tocca (il gesto è stato censurato) leggendo il libro a lui tanto caro: “Ti tocca anche se ti tocchi”. Gheddafi spera così che nessuno rintracci il suo covo segreto. Ma in cuor suo sa che anche se si tocca, prima o poi gli toccherà.

Gli insorti: "Prendetelo vivo o morto!"
Gheddafi: "Io per adesso mi tocco, poi si vede".

Scambio di bara, piangono la nonna sbagliata


Piangere per la defunta sbagliata in occasione della cerimonia funebre. E ritrovarsi a ripiangerla in un funerale riparatore per mettere una pezza alla clamorosa gaffe.
“Nonna, nonna, perché te ne sei andata?”
“Andata dove che non ci sono mai stata?”
Succede anche questo nel momento più doloroso della vita. E non sai se piangere o ridere per un errore imperdonabile che si trasforma in un orrore allucinante. Il Corriere della Sera ci segnala il caso di uno scambio di bare che sarebbe avvenuto in una casa di riposo. Protagoniste, per modo di dire, due anziane morte a Padova lo stesso giorno. Capita questo e ben altro nel trapasso per l'aldilà, come si può ben apprendere dal saggio dei saggi: “Ti tocca anche se ti tocchi”.

sabato 23 luglio 2011

L'ultimo chiuda la morta, un'estate di riso e di sorriso

Un consiglio toccante: leggete e fate leggere "L'ultimo chiude la morta". Per chi ha fame: si legge in un boccone. Per chi ha sete: si legge in un sorso. Per chi non ha mangiato da mesi: si legge in un morso. Per chi è stitico: il tempo in bagno diventa prezioso.
Ridere è diventato un privilegio. Chi possiede questo libro diventa un privilegiato.
- Io ce l'ho, tu non ce l'hai. Peggio per te!
Meglio di un pacco di sigarette. Meglio di una soap davanti alla tv. Meglio di un piatto di pasta. Meglio di una fettina di carne. Meglio di una cena estiva che con l'afa ti rimane nello stomaco. Una risata ti libera il naso, ti profuma il palato, ti pulisce le vie respiratorie, caccia il medico di torno ed il complicato otorinolaringoiatra. Non hai bisogno di pagarti psicologi e psichiatri, psicanalisti e strizzacervelli, macellai e ortolani. Un libro ti può salvare l'umore, se scelto bene. E con l'umore migliora la qualità dell'amore. Basta una pillola, una battuta alla volta. Ed è quello che il libro degli amici umoristi Antonio Di Stefano e Lino Giusti regalano anche per questa estate: una sana, vera, grassa, sottile, umoristica, risata in tutte le sue varianti. Si ride subito ed anche a scoppio ritardato, magari dopo qualche giorno quando la mente rielabora e ci ritorna. E magari ti ritrovi in un funerale e, pensando alla battuta, rivolgi le condoglianze ridendo. Ed il becchino disse: "L'Ultimo chiuda la morta!".

Dal Bestia Seller di
Lino Giusti (in arte "ChaoLin LinGiù") www.linogiusti.it www.crepapelle.net
Antonio Di Stefano (autore dello Stupidario Medico) http://www.antoniodistefano.net/


Il libro può essere richiesto direttamente alla Casa Editrice NOVANTACENTO

-tel 091 730 89 21
- marketing@ilove-sicilia.it

Costo 5,00 €

giovedì 7 luglio 2011

Una bara per la vita, Corea lancia la moda

Non si bara. La notizia è vera. In Corea del sud è ormai diventata moda. Ed è boom! Non per un colpo di pistola. Ci si ficca dentro una bara di nudo legno per apprezzare con l’assaggio della morte il gusto della vita. La notizia viene riportata con un servizio video sul sito di Repubblica. Oltre 100.000 persone, viene detto, hanno già provato il brivido di di stare chiusi, sdraiati, nel buio e silenzioso cofano per 5 minuti. "Aiuta a riflettere sull'importanza della vita. E’ meglio della morte. La bara mi ha fatto riscoprire l’amore per me stesso e per la mia famiglia".
Con 300 dollari, il sudcoreano si toglie un peso, fa guadagnare le pompe funebri vitali e riscopre il piacere dell’esistenza. I fautori della bara in vita sostengono che con il funerale anticipato sparisce la depressione, si elimina lo stress e si migliora la produttività. La bara è sinonimo di felicità. Meglio della meditazione buddista zen. I sud coreani annunciano che a breve faranno anche l’esperienza della lettura collettiva del libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada perché, sostengono, sono ormai provati i poteri talismanici e perché mette di buonumore.

domenica 3 luglio 2011

A "Ti tocca" tocca la terza edizione con fascetta



Gli scrittori hanno tanti sogni. Tra le massime aspirazioni c'è la fascetta. Quando c’è la fascetta è fatta: il libro piace, viene letto, vende. “Ti tocca anche se ti tocchi” ha raggiunto questo nuovo traguardo. Il libro è stato fascettato. La CSA Editrice ha dato alle stampe la terza edizione dell’opera umoristica di Raimondo Moncada, impreziosendola con una fascetta gialla. Non ci sono riportate parolacce, ma c’è scritta in stampatello una orgogliosa constatazione dell'editore Alessandro Labonia nei confronti di una propria creatura editoriale: “TERZA EDIZIONE DEL SUCCESSO DI RAIMONDO MONCADA”. E poi ancora: “TRA LE OPERE PIÙ COMICHE DEGLI ULTIMI ANNI”.




Un libro fortunato che porta fortuna. L’autore ha sempre considerato “Ti tocca anche se ti tocchi” un'opera con poteri talismanici. Il libro cammina da solo e fa camminare anche un blog satirico che gli è stato dedicato.

L’umorista Lino Buscemi così scrive di "Ti tocca anche se ti tocchi" sul quotidiano La Repubblica: “Si tratta di un libro che contiene una satira esilarante su uno degli eventi (la morte) che coinvolge indistintamente tutti gli esseri umani. È un testo, come afferma l' autore Raimondo Moncada, assolutamente da leggere per rallegrare la vita ed esorcizzare, fin quando si può, un accadimento ineludibile. C' è modo e modo di raccontare con spirito allegro un argomento che allegro non è. Le quasi 100 pagine del libro sono piene di sarcasmo e di comicità che mettono a nudo le immancabili ipocrisie ed i falsi comportamenti che emergono, in tutta la loro goffaggine (talvolta inconsapevole) prima, durante e dopo le onoranze funebri”.

L'autore, nelle pieghe umoristiche del racconto, riesce anche a dare spunti di riflessione su quale può essere il fatidico "senso della vita".



Raimondo Moncada ci racconta un aneddoto de questi primi tre anni di esistenza del libro. "Un giorno una giornalista di una tv privata, nel dare notizia del libro, si è messa a ridere in diretta quando ha dovuto le leggere il titolo. Sono di quelle piccole soddisfazioni che da sole ti appagano dopo mesi di fatica".



Il libro “Ti tocca anche se ti tocchi”, che l’autore considera un portafortuna con poteri talismanici può essere richiesto comodamente on-line, ora stesso, da casa, con un semplice clic, senza pensarci due volte, sul sito della CSA Promodis oppure nelle migliori librerie on-line (La Feltrinelli, Ibs, Wuz, Macrolibrarsi, Unilibro ecc.).

Una massima dell’autore: “Se l’ottimismo allunga la vita, il buonumore di “Ti tocca” l’allarga e l’oltrepassa”.

venerdì 1 luglio 2011

Le tombe creative più folli del mondo



Le tombe più pazze del mondo. Il quindicinale satirico online “Lo stivale bucato” affronta l’argomento con un esilarante foto-articolo. Il tema è anche oggetto di umoristico approfondimento nel saggio satirico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncaca, dove per risolvere i problemi della mancanza di posti nei cimiteri si è proposta l’avveniristica soluzione di tombe a grattacielo e a grattaterra che i governi di tutto il mondo stanno prendendo in considerazione. Ma questa è un’altra storia.
Il quindicinale satirico online “Lo stivale bucato” rileva che “ridere della morte propria o degli altri è certamente molto difficile”. “Eppure ci sono molte persone che riescono a scherzare su quest’argomento, tanto da essersi fatte costruire (o aver costruito per un proprio caro) delle tombe molto particolari”. "Lo Stivale Bucato" ha così raccolto in giro per il mondo delle foto di sepolcri a dir poco bizzarri, che propone in un’incredibile galleria fotografica.
Le tombe artistiche sono, da quello che si può intuire, ispirate a una caratteristica identificativa del defunto. Se ad esempio in vita il de cuius è stato elettricista dell’Enel, da morto si è fatto infilare in una tomba a forma di palo della luce. Se in vita è stato impiegati in un’azienda costruttrice di preservativi, da morto si è fatto seppellire dentro un profilattico. Se in vita è stato costruttore di water, da morto si è fatto infilare in una tomba a forma di cesso. Se in vita ha seguito per un’intera esistenza una terapia a base di supposte, da morto è inevitabile supporre che avrà pensato a un bel suppostone.
"Lo stivale Bucato" mostra delle foto accompagnate da una battuta-didascalia. C’è chi si è fatto costruire una tomba a forma dello “Scrable”. C’è chi manda affanculo il prossimo con un altro gioco di parole. C’è la casalinga convinta che si è fatta edificare una tomba a forma di pinza per stendere il bucato. C’è chi, addetto ai parcheggi, si è fatto costruire una tomba a forma di parcometro. C’è Miguelin, amante delle quattro ruote, che si è fatto costruire una tomba a forma di auto. C’è lo sportivo che si è fatto costruire una tomba a forma di sacco con mazze da golf. C’è il falegname che si è fatto sistemare dentro una tomba a forma di amata sega. C’è il patito di cellulari che si è fatto costruire una lapide a forma di telefonino. C’è l’amante delle comodità e dell’accoglienza chi si è fatto costruire una tomba-salotto con tanto di divani e poltrone di marmo.
Ci sono infine lapidi comiche contenenti epitaffi divertenti: “Qui giace un uomo morto”, “Qui giace un uomo con le tette”, “Qui giace un culone”, “Qui giace un uomo con l’hobby della droga”. Ed infine, la lapidaria iscrizione di un amante vizioso: “Oral Love”

mercoledì 22 giugno 2011

Sasà Salvaggio, la morte che fa ridere



“Oggi non è più tra di noi la signora Spampinato, un colpo di vento se l'è portata via”. Si ride. La morte è anche comica. Anche se non dovrebbe. Lo dimostra Sasà Salvaggio in quello che può essere considerato una delle migliori pubblicità per “Ti tocca anche se ti tocchi”, il libro umoristico di Raimondo Moncada, edito dalla Csa Editrice, giunto alla terza edizione.
Sasà Salvaggio fa ridere il pubblico della popolare trasmissione “Insieme” di Antenna Sicilia parlando di defunti, onoranze funebri, carri mortuari, viaggi funebri di sola andata, calendari con bare sexy, funerali, nomi bizzarri di pompe funebri, aneddoti, stranezze di un al di là che, nell’al di qua ha fatto la ricchezza di tanti imprenditori del lutto. Il comico siciliano di Striscia la Notizia strappa più di un sorriso anche al conduttore Salvo La Rosa che dice: “Parlarne, porta bene!”.
Sasà Salvaggio, prima di far toccare, ricorda un detto siciliano: “Non c’è matrimonio dove non si piange e non c’è funerale dove non si ride”. Poi spara le sue gag raccolte dalla cruda realtà così come l'umorismo di "Ti tocca anche se ti tocchi". Rivolto agli anziani: “Andateci piano con il Viagra. È pericoloso. Un signore di 86 anni si è preso il Viagra ed è morto. Il referto medico: è venuto sul colpo. L’effetto del Viagra è continuato anche dopo la morte. I becchini hanno avito difficoltà a chiudere la bara”. Escursus poi sulle pubblicità delle onoranze funebri con slogan e frasi a dir poco esilaranti: “Dalla terra al cielo con mille euro!”, “Da noi, paghi due e prendi tre!”, “Non perdere tempo, acquista oggi il tuo futuro”, “Sei defunto? Noi ci mettiamo una pietra sopra!”. Sasà Selvaggio parla di di un cartello messo nei pressi del cimitero di Ribera: "Scusateci per i lavori in corso, stiamo cercando di rendere questo cimitero un luogo più vivibile”. E' toccato infine ai necrologi. Un avviso quasi piacevole: “A due anni dalla morte, lo ricordano con un immutato sentimento il figlio felice e la moglie Fortunata”. Un necrologio minaccioso: “Sei scomparso così all’improvviso che ci sembra quasi tu possa tornare da un momento all’altro. Noi tutti preghiamo: riposa in pace nei secoli dei secoli”. Quello che ha l'apparenza di un ringraziamento pubblicato su un giornale: “Dopo una vita trascorsa insieme, il Signore ti ha voluta con sé. Che Egli sia benedetto!”. Una esagerazione: “Da oggi riposa la signora Bellina, donna instancabile. Ha amato la vita, suo marito e tutto il paese”. Ed infine un annuncio funebre di uno che sembra uno studioso di grammatica italiana: “A dieci anni di distanza, la famiglia ricorda ancora il trapassato come fosse presente e così sarà per il futuro fino all’infinito”.
Grande Sasà!

venerdì 3 giugno 2011

Batterio killer E. Coli ama l'oblungo

http://www.raimondomoncada.it

È proprio strano questo nuovo batterio killer. Prima usa del cetriolo per uccidere e prendersi la vita degli umani. Poi salta sul salame e per giunta di cervo. È davvero di gusti strani questo Nicola (nome in codice E. Coli) che, dopo i polli ed i maiali con suine ed aviarie varie, sta seminando il panico il Europa a cominciare dalla Germania dove già si segnalano diversi decessi. Gli esperti dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, sono alle prese con un rompicapo. Quale sarà il prossimo veicolo di infezione che utilizzerà Nicola? Dopo il cetriolo ed il salame, c’è il sospetto che sarà il turno della salsiccia, dei wurstel, delle zucchine e delle banane. Si va per intuizione. Dagli uccelli dell’aviaria si è passati ai maiali della suina, così come ci viene evidenziato nel saggio best seller “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. È facile prevedere le prossime e scontate mosse del batterio assassino che sembra amare ortaggi e salumi dalla forma oblunga.

sabato 28 maggio 2011

I necrologi divertenti di Giusti e Di Stefano



Necrologi? No! Necro elogi! Divertente post pubblicato sul sito umoristico Crepapelle, un blog a due dell’umorista siciliano Lino Giusti e del vignettista Roberto Mangosi. Un sito che vi invitiamo a leggere quotidianamente così come vi invitiamo a leggere l’esilarante libro di Lino Giusti scritto assieme a un altro grande umorista siciliano Antonio Di Stefano: “L’ultimo chiuda la morta!”. Un’opera che vi farà morire dal ridere e ridere da morire così come il libro “Ti tocca anche se ti tocchi”.

A dire il vero, sono epitaffi (rigorosamente veri).

Sulla tomba di ......... si legge:

-Doroty Parker: Scusate la polvere.

-Frank Sinatra: Il meglio deve ancora venire.

-A. Fabrizi: Tolto da questo mondo troppo al dente.

-Walter Chiari:non piangete, è solo sonno arretrato.

-Lec: Il fatto che sia morto non significa che sono vissuto.

-Dentista buontempone: questa è l'ultima cavità che ho riempito.

-Alessandro Magno: basta questa fossa all'uomo cui non bastava il mondo.

-Robespierre: Passante, non piangere la mia morte. Se io fossi vivo, tu saresti morto

Dulcis in findus, in anteprima per gli amici di "Crepapolli", l'epitaffio che mi hanno preparato le mie figlie:

"Ricorderemo sempre le tue frecciatine. Anche se da lassù prenderai bene la mira, ci mancherai ..."



Tratto dal Blog a 2 "Crepapelle"

Gheddafi legge "Ti tocca anche se ti tocchi"



La Nato lo bombarda? Lui, il rais, Muhammar Gheddafi, legge e ride! Il colonnello non è affatto scomparso dalla Libia. Evade con la lettura umoristica. La foto che vi mostriamo rappresenta uno straordinario documento. Ci fa vedere un colonnello con gli occhiali inforcati, comodo, che ostenta tranquillità e sicurezza, intento a leggere a voce alta un libro, a farsi quattro risate sotto i baffi e a registrarsi a microfoni aperti per poi risentirsi in cuffia la sera con l'i-pod. Ma come gli aerei della Nato è da settimane che lo braccano in soccorso degli insorti e della popolazione civile, che gli bombardano il quartier generale, che fanno terra bruciata attorno alla sua residenza-comando di Tripoli e lui legge? Ma che legge poi? In mano, si nota, ha il libro dello scrittore mediterraneo Raimondo Moncada "Ti tocca anche se ti tocchi" nella traduzione libica della Csa Editrice. Il rais è così concentrato nella lettura che neanche i bombardamenti sente. E' imperturbabile. Neanche si alza dal suo cuscino, nella sua tenda-bunker, impenetrabile pure ai missili intelligenti di ultima generazione dell'Alleanza Atlantica. Il colonnello sembra sordo. Il boato delle bombe da un orecchio gli entra e dall'altro gli esce. E' troppo concentrato. Colpa, a quanto pare, del libro che sta leggendo. Lo distrae, lo fa evadere e lo fa divertire. Esperti militari e 007 di tutto il mondo stanno studiando l'ambiente raffigurato nella foto e anche il labiale di Gheddafi che non si mostra per niente preoccupato dagli attacchi che gli arrivano da terra e dai cieli e che sembrerebbe anzi dire: E' perché mi debbo preoccupare? Tanto prima o poi tocca a tutti!

Tratto dal blog umoristico di iliubo

mercoledì 18 maggio 2011

Funebre da Guinness World Records

Funebre da guinness dei primati. Il record sarà tentato con un mega passerella di carri mortuari. L’appuntamento, immancabile, è per domenica 18 settembre 2011, a Monsano, in provincia di Ancona. Il luogo del tentativo del Guinness World Records è il Paradise Playcenter, centro del divertimento aperto tutto l’anno. L’iniziativa è di Terenzio Palanca, estroso ex barista di Santa Maria Nuova, volontario della Protezione Civile e fondatore della Croce Gialla in paese.
“Lo scopo di questa manifestazione – leggiamo sulla pagina Facebook dell’evento – è il riconoscimento del primato del guinness dei primati. Pertanto si auspica un numero elevato di adesioni di tutti i tipi di carri: antichi, moderni, da collezione ecc. Lo spirito sarà quello di una giornata conviviale da trascorrere in modo diverso dal solito. Niente altro! Quindi aderite tutti: vi aspettiamo numerosi!”.



Ci sentiamo di appoggiare l’iniziativa e di fare il tifo per Terenzio Palanca per la riuscita del record, specialmente dopo aver saputo dello slogan di uno dei manifesti che pubblicizza la manifestazione (lo che vi mostriamo nella foto estratta dal profilo facebook dell’organizzatore). Il geniale slogan è “Ti tocca anche se ti tocchi”, lo stesso del titolo del libro umoristico di Raimondo Moncada (Csa Editrice) che tanto ha fatto toccare al recente Salone del Libro di Torino. L'autore, come minimo, merita una menzione speciale durante l’evento e una dedica con un tocco e un ritocco. Niente di strano, comunque, che il libro "Ti tocca anche se ti tocchi", giunto già alla terza edizione, venga adottato come libro ufficiale dell’iniziativa, che venga distribuito come regalo ai partecipanti e come gadget ai visitatori che si annunciano numerosi.



Terenzio Palanca, leggiamo in un ampio servizio su Il Resto del Carlino, punta a radunare almeno 500 carri funebri. Per la gioia dei partecipanti, si annuncia la presenza anche di un carro funebre del 1917, uno di Napoli trainato da cavalli oltre a un bellissimo Maserati.
Ma come è nata questa idea originale? Non ci sarà da toccarsi con tutti quei carri funebri? Terenzio Palanca risponde a Il Resto del Carlino: “Mi piacciono e soprattutto nessuno ha mai pensato a questo tipo di raduno. Un radino di questo tipo non è mai stato organizzato in Italia e per questo sarà guinnes. Sono 6.500 le agenzie funebri d’Italia. stiamo invitando tutti anche grazie a facebook. Ho già predisposto tutto. Tanto piano piano tocca a tutti, anche se ti tocchi”.

“Ti tocca anche se ti tocchi”, si è scoperto, Terenzio Palanca l’ha fatta diventare una massima per la vita. La scritta fa bella mostra di sé anche sopra la sua Fiat Multipla gialla superaccessoriata. Davanti al volante ha inoltre un portapenne a forma di bara, lo stesso gadget abbellisce anche un piccolo portachiavi.





Ecco il ricco programma dell'evento.




Il raduno dei carri funebri di ogni foggia, epoca e cilindrata, è alle ore 8,00 del 18 settembre 2011 al Paradise Playcenter di Monsano. Dopo la sistemazione dei mezzi nello spiazzo, la presentazione alla stampa e le riprese televisive. Alle ore 11, è prevista una sfilata e il giro turistico nei paesi vicini. Alle ore 13, pranzo alla “Locanda del Caro Estinto”. Il Resto del Carlino parla di un pranzo invitante, da morire, a cui non si può mancare, con lo speciale “menù delle tenebre” e piatti “da far resuscitare i morti”. Il giornale fa lo scoop sui piatti che saranno serviti: tortellini dell’aldilà, lasagne in Purgatorio, arista con funghi urbi et orbi, vitello tombato, insalatina mista del campo santo, panna morta o tiramisù del risorto. Il pranzo sarà concluso con il digestivo “estrema unzione”. Quando sarà data pace allo stomaco, alle ore 15 si procederà con la premiazione. Riconoscimenti andranno al carro funebre più antico, al carro funebre che viene da più lontano, al carro funebre più caratteristico. Alle ore 17, infine, “Sentite condoglianze a tutti!”.

lunedì 16 maggio 2011

Il business delle stravaganze funebri



L’auto per l‘ultimo viaggio. Auto d’epoca, auto di lusso, auto da corsa. Tranne che go-kart perché troppo stretti e per niente comodi. Un’auto bara o una bara auto, che dir si voglia, non per causare un incidente mortale ma per farsi trasportare nel proprio funerale. Il quotidiano La Repubblica nella galleria motori del proprio sito internet, si occupa con leggerezza di un argomento toccante, portato all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale dallo scrittore Raimondo Moncada nel proprio saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” recensito dallo stesso giornale, diretto da Ezio Mauro, in un pezzo a firma di Lino Buscemi. La fotogallery di Repubblica, ci mostra delle bare fiammanti a forma di autovetture delle fogge più strane, costruite per accontentare i palati più fini ed esigenti in tutto il mondo. Sono bellissimi modelli realizzati dalla Coffin, un’azienda inglese specializzata proprio nella costruzione di cofani seri e stravaganti. Leggiamo su Repubblica: “L'ultimo viaggio è un affare soprattutto per le agenzie funebri. Ma la fantasia, macabra, non manca alla Coffin. Nella sua gamma di prodotti l'auto ha uno spazio tutto suo, con un incredibile catalogo che comprende auto di lusso, da corsa o d'epoca. Alla Coffin sostengono di avere clienti in tutto il mondo, anche se il continente africano è quello che richiede più modelli di tutti”.

Per approfondire l’argomento e farsi una risata toccante con tutte le stranezze che girano attorno al settore funebre, il consiglio spassionatamente interessato è quello di leggere il libro “Ti tocca anche se ti tocchi” che al Salone del Libro di Torino è stato per il terzo anno consecutivo il libro più toccato e più toccante. Nel libro, il business delle stravaganze funebri.

sabato 14 maggio 2011

Torino litiga per "Ti tocca anche se ti tocchi"


Ti Tocca alla ventiquattresima edizione della prestigiosa Fiera del Libro di Torino. Tra i volumi in esposizione c’è ancora una volta il libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada, nella sua terza edizione. Fino a lunedì 16, ogni giorno, è possibile andare al Lingotto Fiere per un bagno di cultura e di risate.

Per trovare, toccare, sfogliare, leggere, rubare con gli occhi il contenuto di “Ti tocca anche se ti tocchi” dovete recarvi nello stand di "Piazza Italia"
nel Padiglione 1 - E44 F43 area CSA Editrice. Oppure presso lo stand della Regione Calabria nell’Oval – Padiglione Italia, stand X54 area CSA Editrice. Per l’attrazione del Salone Internazionale del Libro di Torino, dal primo giorno di apertura, si segnalano resse in Via Nizza 280. C’è chi fa a spintoni per toccarlo.

mercoledì 4 maggio 2011

Bin Laden, il segreto dei Navy Seals




Dopo il blitz dei Navy Seals in Pakistan contro “l’Inafferrabile Simbolo del Male”, sono schizzate alle stelle le vendite del libro “Ti tocca anche se ti tocchi”. La C.S.A. Editrice, che nel 2009 ha pubblicato l’opera, è stata costretta a ristampare una nuova edizione per soddisfare le incredibili richieste provenienti da tutto il pianeta. Il libro di Raimondo Moncada, secondo le ultime indiscrezioni, pare sia stato usato dai Navy Seals nel durissimo training psicologico che ha portato, con inaspettato successo, a rintracciare il covo di Osama Bin Laden.
- Non ci credevamo più! Ci guardavamo negli occhi e ci dicevamo: non lo prendiamo più. Tocca a tutti tranne che a lui. Ma un giorno ci è capitato tra le mani ‘Ti tocca anche se ti tocchi’. È stato il momento della svolta. Il libro ci ha dato la forza per andare avanti, per superare momenti di grande sconforto. Ci siamo toccati e ci siamo detti: ci riusciremo!

Negli Stati Uniti d'America, che hanno festeggiato la morte del leader di Al Qaeda con manifestazioni di giubilo, è intanto scoppiata la “Seal mania”. Per la prossima settimana, è stata pure annunciata l'uscita a tempi di record del libro di Howard Wasdin dal titolo “Seal Team Six”, una sorta di dietro le quinte che racconta il rigoroso addestramento dell'elite militare americana, le rigide selezioni per entrare nel corpo speciale, i duri combattimenti, le scaramanzie messe in atto contro la sfiga, le pagine più lette del libro “Ti tocca anche se ti tocchi”. L’opera è già indicata come un best-seller.

sabato 16 aprile 2011

"A 'bonarma", gli Stipsy King cantano al camposanto

Al funerale si canta! E si balla! Donne in lutto e becchini vestiti di nero danzano divertiti al cimitero col morto in spalla al ritmo delle martellanti note degli Stipsy King. Cose da raccontare al medico con lo stesso spirito con cui sono state ampiamente narrate nel saggio umoristico di Raimondo Moncada Ti tocca anche se ti tocchi”. Il video che vi proponiamo si intitola “A ‘bonarma”, per i non addetti ai lavori traduciamo in: “La buonanima". È stato girato dagli Stipsy King in collaborazione con la "Cineamatori Ambrosiana". Il testo è di Eugenia Di Bella, la musica di Quinto Sardo.

Ma qualcuno si chiederà a questo punto: ma chi caspita sono gli Stipsi King? Spulciando sul loro profilo Facebook, scopriamo che gli Stipsy sono di Catania. Vengono definiti un gruppo sotto sforzo per una musica catartica. È una band musicale nata nel settembre del 2002. Il gruppo Stipsy King nasce per volontà di Riccardo Di Bella. Inizialmente la musica è solo un pretesto che serve a far rimorchiare al Di Bella, al Busacca e a qualche altro losco individuo, ma successivamente si prende coscienza che fare musica può dare anche le sue soddisfazioni indipendentemente dal pelo. Il filo conduttorre degli Stipsy è il rapporto controverso uomo-donna, magistralmente sviscerato dal genio compositivo di Sergio Busacca. Gli aspetti gastrointestinali del vivere quotidiano sono invece analizzati dalla penna surreale di Riccardo Di Bella, con l'ausilio musicale di Antonio Cannavaro. Ecco che nascono così successi indimenticabili come il più antico "I Drink Zibibbo", per passare a brani come "Precox", "Petango", "Radio Maria" e quelli più recenti "Tempi Grami" e "'A Cascia", di recente pubblicato con edizioni SK Studio.

lunedì 4 aprile 2011

Marce funebri, evento a Ispica


Rallegriamoci con la marcia funebre. È arte. È musica. È emozione. È tradizione. È storia. È un momento di grande coinvolgimento popolare. Per per il sesto anno consecutivo, Ispica, in provincia di Ragusa, ospita la “Rassegna regionale sulla letteratura delle marce funebri di tradizione popolare”. Chi ama il genere l’appuntamento, imperdibile, è per il 18 aprile. A Ispica ci sarà il meglio delle bande provenienti dalla Sicilia. Ci giunge notizia che ci sarà anche il complesso bandistico “Vincenzo Bellini” di Grotte, diretto dal maestro Salvatore Mercato. La banda eseguirà due delle tante marce trascritte, nei decenni passati, dal Maestro Stefano Patanella, ed in particolare: “A mia madre”, meglio conosciuta come la 40; ed “Una lagrima per Felice Cavallotti”, identificata come la numero 34. Queste, insieme ad altre, ci viene comunicato, sono le marce che gelosamente il complesso bandistico grottese conserva perchè ancora scritte a penna. Il 20 aprile, il complesso “Bellini” si esibirà a Caltanissetta per la processione delle “Variceddri”.

Per chi ama il genere, come sempre spassionatamente, suggeriamo la lettura del libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

martedì 8 marzo 2011

Un milione di dollari per un addio


La morte non ha prezzo. C’è la morte povera e c’è la morte di lusso che non tutti si possono permettere. C’è chi, nell'imprevedibilità dell'evento, si ritrova a non avere una lira per pagare il costo di un ultimo addio e c’è chi non bada a spese arrivando a spendere fino a un milione di dollari americani per un funerale. I morti, checché se ne dica, non sono tutti uguali come ci spiega Raimondo Moncada nel suo “Ti tocca anche se ti tocchi”. Lo notiamo dalla pomposità delle esequie e dalla grandezza chilometrica delle tombe.
Il sito del Corriere riporta una notizia rilanciata dall’Agenzia di stampa Ansa. Un imprenditore cinese ha speso quasi un milione di dollari per il funerale della mamma. Lo riferisce la stampa cinese. Otto limousine ricoperte di fiori, altre auto di lusso per trasportare membri della famiglia, oltre 600 musicisti divisi in almeno 20 bande musicali e 16 cannoni dorati che hanno sparato a salve per salutare la salma, sono stati dispiegati dall'imprenditore nello stadio della scuola Xinhe Middle School di Wenling, nella provincia cinese orientale dello Zheijiang. Il feretro è stato accompagnato da oltre 600 monaci. Il funerale è stato seguito da oltre 1000 tra familiari, amici, impiegati dell'azienda dell'imprenditore, conoscenti e semplici curiosi. Tutti coloro che non sono stati in grado di seguire il feretro da vicino, hanno potuto assistere al funerale guardando i maxischermi piazzati in tutto il terreno della scuola, intorno alla quale almeno 10.000 curiosi si sono avvicinati creando problemi di traffico.

Gioco a premi con funerale


Il montepremi: le tue personali esequie! Non il solito gadget, dunque, o biglietto per un concerto della tua star preferita, ma qualcosa di più originale: “Il tuo stesso funerale”. Con questo slogan un’emittente radio tedesca ha messo in palio un premio di 3 mila euro in un gioco sponsorizzato da una società di pompe funebri. L’iniziativa è stata, neanche a dirlo, un successo. La somma è stata destinata all’ascoltatore autore dell’epitaffio più ”cool”. Promotori del singolare gioco a premi è stata Radio Galaxy, un’emittente di Aschaffenburg, in Bavaria.
La notizia la attingiamo dal sito Blitz Quotidiano.
Il vincitore dovrà attenersi a determinate condizioni. Non potrà utilizzare la vincita per comprarsi caramelle, cannoli siciliani, preservativi o l’intera produzione del libro “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada. No! Dovrà utilizzare il montepremi per acquistare una polizza assicurativa che, quando sarà, aldilà del tempo, gli servirà a coprire le spese del proprio funerale. Ovviamente, da fresco vincitore, non dovrà morire per godersi il piacere di ricevere il finanziamento per il proprio funerale.

lunedì 28 febbraio 2011

Gli eco-defunti di Torino


Gli uomini che vanno nell’aldilà inquinano l’aldiqua. Perché la morte inquina e ciò non è più concepibile. Se i morti non si danno una regolata e diventano verdi non saranno ammessi nel trapasso. Questo perché è cresciuta negli ultimi anni la coscienza ambientale e la ricerca di soluzioni ecocompatibili. Una soluzione drastica, che taglia la testa al povero incompevole toro, sarebbe quella di evitare o limitare i decessi. Al momento non si può, ma ci si sta lavorando. Ci si sta concentrando, allora, a ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera che, con quanti decessi ci sono stati dalla comparsa di Adamo ed Eva, l’umanità ogni giorni inspira morte. Se non fosse per le risate scaramantiche che ci regala l'humor di "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada, ci sarebbe da toccarsi per l'eternità a venire.
A Torino, la morte diventa bio e i cari estinti diventano eco-defunti. Il capoluogo piemontese, nella guerra dichiarata all’inquinamento atmosferico, si è posto l’obiettivo di ridurre i gas serra del 40 per cento entro il 2020. La Socrem, ente morale attivo dal 1892 aderente alla Federazione Italiana per la Cremazione, offre il servizo di cremazione ‘ecologica’ del caro estinto con tanto di attestazione ambientale.
La Socrem ha deciso di investire in nuove tecnologie più efficienti per il suo servizio di cremazione. Dall'inizio dell'anno, leggiamo sul sito Zero Emission Tv, al tempio crematorio del cimitero monumentale di Torino sono entrati in funzione due nuovi impianti che dovrebbero permettere l’abbattimento del 50 per cento delle emissioni di Co2 in atmosfera rilasciate dal processo di cremazione. Quelle che non si riuscirà ad eliminare attraverso gli interventi per l'efficienza energetica, saranno compensate attraverso due progetti internazionali per la riduzione della deforestazione in Eritrea, attraverso la promozione di stufe efficienti, e in Amazzonia, tramite la fornitura di energia da scarti vegetali (pula di riso, miglio, gusci di nocciole) al posto del legname a una fabbrica di ceramica.

I certificati che attestano la compensazione della CO2 vengono rilasciati da Indica Srl. Così, a garanzia dell’avvenuta compensazione, su ogni certificazione di cremazione viene apposto il marchio 'Climate Neutral'.
Il processo punta ad alleggerire ulteriormente l’impatto della cremazione, che - ricorda Socrem – presenta già un vantaggio ambientale rispetto alla sepoltura: “Con la cremazione si riducono gli spazi cimiteriali. Le costruzioni necessarie alla conservazione dei defunti si limitano a piccole celle per le urne cinerarie. Con questo sistema poi la sepoltura è già definitiva, si proteggono le falde freatiche dei campi di inumazione. Inoltre, con la cremazione si evitano a monte tutte quelle scorie metalliche, lapidee e lignee che vengono rinvenute - e che devono essere in altro modo smaltite - a seguito di esumazione ed estumulazione. La cremazione, infatti, è una trasformazione completa che non inquina e non richiede ulteriori operazioni successive”.

mercoledì 23 febbraio 2011

Funerali senza piedi, addio ai cortei


I defunti stanno nella pace eterna, mentre il traffico impazzisce in un incontrollato bailamme. Gli automobilisti imbottigliati imprecano, mentre gli addolorati nella disperazione perdono tempo in chiacchiere dietro un corteo funebre. Fa discutere in un paese del nord Italia l’ordinanza di un sindaco che ha deciso di vietare i cortei funebri a piedi. Si tratta del sindaco Daniela Gasparini di Cinisello Balsamo, comune lombardo di 73 mila abitanti in provincia di Milano.

C’è chi si è dichiarato a favore perché non ne poteva più del caos funebre e chi si è dichiarato contro il provvedimento perché si va a interrompere una tradizione che dura da sempre. Come sempre l’Italia si spacca. Il quotidiano Il Giorno titola un suo servizio “Troppe chiacchiere e perdite di tempo: L'ultimo addio si farà senza corteo”.
"Se il sindaco vieta i cortei a piedi – si chiede giustamente Raimondo Moncada, autore del saggio umoristico 'Ti tocca anche se ti tocchi' – il rito funebre si svolgerà senza piedi?”.
La spiegazione il primo cittadino la dà in una nota stampa pubblicata sul sito istituzionale del comune di Cinisello Balsamo che riportiamo di seguito fedelmente.

Nuova organizzazione per il trasporto delle salme

Il sindaco Daniela Gasparini ha firmato una nuova ordinanza che regola il trasporto dei defunti, indicando modalità, giorni e orari di svolgimento e apertura al pubblico dei cimiteri.
La novità più significativa riguarda il divieto di svolgere cortei funebri a piedi, una prassi ormai consolidata in alcune città e sempre più spesso scelta da diverse famiglie.
“La decisione di sospendere i cortei a piedi - spiega il Sindaco - è stata concordata con tutti i parroci dopo una serie di incontri che ci hanno permesso di confrontaci sulle diverse esigenze. Per noi è soprattutto un problema di viabilità e di ordine pubblico, la nostra città è molto cambiata in questi anni e il traffico si è notevolmente intensificato”.
In una lettera che verrà distribuita ai fedeli, i sacerdoti fanno presente che, sempre più spesso oggigiorno, l’accompagnamento a piedi dei defunti dalla casa alla chiesa non è motivo di raccoglimento per i congiunti dietro il feretro, ma, al contrario, è occasione di distrazione, per questo il suggerimento è quello di portare la salma in chiesa un quarto d’ora prima dell’inizio della celebrazione per riunirsi in preghiera.
Il divieto di svolgere i cortei a piedi dalla casa verso il cimitero vale anche nei casi in cui non è prevista alcuna sosta per la cerimonia funebre, a questo proposito l’Amministrazione comunale ha dotato il Cimitero di piazza dei Cipressi di una Sala del Commiato, un nuovo spazio che è stato allestito nell’ambito dei lavori di riqualificazione avvenuti recentemente destinato allo svolgimento delle cerimonie funebri o per dare l’ultimo saluto alla salma prima della sepoltura o della cremazione.
All’interno dell’ordinanza si fa presente che i funerali possono avere luogo tutti i giorni tranne il lunedì mattina, la domenica e nei giorni di festività. Quanto agli orari di apertura al pubblico dei cimiteri, l’ingresso è consentito fino a quindici minuti prima l’orario di chiusura sia mattutino che pomeridiano.

lunedì 21 febbraio 2011

Manifesti funebri spacciano droga


La morte che si nasconde dietro l’annuncio funebre. È la nuova frontiera dello spaccio di droga. L’hanno scoperta, come leggiamo sul sito Blitz Quotidiano, i carabinieri di Napoli nell’ambito delle indagini in corso su alcune piazze dei quartieri di San Giovanni a Teduccio, Poggioreale e Ponticelli.
I militari dell’Arma Benemerita, aguzzando l’ingegno, si sono accorti che la malavita locale si era messa a smerciare stupefacenti nascondendo le dosi sul retro di manifesti funebri. L’interessato ritirava comodamente la roba staccando il foglio dal lembo dove la colla non aveva avuto presa. Geniale! Ma ancora più geniali i carabinieri che sono arrivati a scoprire depositi di droga in luoghi davvero insoliti per celare la droga e tenerla al riparo da occhi e occhiali indiscreti. Un sistema molto originale. Non sappiamo ancora se il “tossico” manifesto funebre inventato dalla ‘ndrangheta spacciasse solamente o comprendesse pure il servizio di annuncio di morte relativo al malcapitato cliente tossicodipendente destinato a vita migliore. Un servizio, insomma, completo, omnicomprensivo, intriso tanto di ironia del fatal tristo destino, la stessa ironia che impregna il saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada che di storie, come quelle scoperte a Napoli, è ricco. Ma che fanno ridere da morire.

domenica 20 febbraio 2011

La morte che fa ridere, scherzi divertenti

Un morto che fa ridere. Anzi un defunto che fa sganasciare dal ridere solo chi guarda il video di questo scherzo delle Pompe Funebri. Perché chi lo subisce è letteralmente terrorizzato. Chi lo vive in prima persona ha la morte addosso e tutto fa tranne che ridere perché la morte non fa ridere. Quando ti tocca, anche se hai dedicato un'intera vita a toccarti, tutto fai tranne che provarne gioia. Se ridi lo fai o perché sei fuori di testa o perché sono i nervi che sorridono da soli, in automatico, andando fuori controllo, a briglie sciolte. Ridi solo quando capisci che è uno scherzo, che è un gioco, che è una commedia, che è teatro, che è cabaret, che è una presa per il... Ridi quando c'è veramente da ridere come nel libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

mercoledì 16 febbraio 2011

Fattore Fortuna, il libro dai magici poteri


È un porta fortuna. Ormai è assodato. Chi lo possiede, chi lo ha letto, chi ne ha riso, ne ha tratto il massimo beneficio. “Ti tocca anche se ti tocchi”, opera umoristica di Raimondo Moncada, è il libro che possiede misteriosi magici poteri. I migliori scienziati del mondo sono al lavoro. Le testimonianze che arrivano in redazione di semplici lettori lo confermano. C’è chi dice di avere avuto cambiata in meglio la vita. C’è chi afferma che è stato un toccasana. C’è chi va dicendo che è come se gli accadessero in continuazione miracoli. C’è chi dice che prima del libro era triste, sfigato e dopo la lettura è diventato di colpo gioioso, felice e fortunato. C’è chi dice di avere vinto grosse somme di denaro al "Grattati che vinci". C’è chi dice di essere guarito da un fastidioso raffreddore. C'è chi dice che prima del libro pesava 236 chilogrammi e che dopo la lettura del libro ha ripreso il suo peso forma dimagrendo a tempi record. C'è chi dice che prima del libro si sentiva brutto e inguardabile e che dopo la lettura del libro si è sentito un latin lover molestato da eserciti di femmine assatanate.
Ti tocca anche se ti tocchi” protegge, emana potenti influssi positivi. Funziona meglio di un ferro di cavallo, meglio di una coccinella, meglio di un quadrifoglio, meglio di un talismano tradizionale, meglio di una toccata alle parti intime, meglio di una grattata, meglio di un esorcista, meglio di un gobbo, meglio di un corno e meglio delle corna. Una risata, anche una sola risata, è un bagno di energia vitale. E le persone sorridenti, le persone che sanno ridere, sono le persone più forti, le persone che attirano fortuna, le persone che riescono a trasformare anche le situazioni apparentemente sfortunate, iellate, spiacevoli, in situazioni favorevoli, piacevoli e propizie. Come ha detto un appassionato lettore: fortuna che c'è "Ti tocca anche se ti tocchi". Ci crediamo!

domenica 13 febbraio 2011

Funerale a lieto fine: il morto rivive al cimitero


Inni alla vita. Dal libro scaramantico e porta fortuna “Ti tocca anche se ti tocchi”, al rito tradizionale pseudo-religioso con tanto di processione musical-lacrimale al cimitero. Accade a Cuba, il paese dei sigari e delle donne bone. Ci segnala un servizio della sezione tv di Repubblica.it che da oltre 30 anni, alla periferia dell'Avana, va in scena il rito del “Pachencho”. Un corteo funebre accompagna il feretro al camposanto. Pianti, disperazione, baci, abbracci, fazzoletti bagnati. Il prete, la vedova, i parenti... La banda che accompagna il maestoso mesto corteo. Una città in strada che avanza. Alla fine, nel luogo dell’ultimo addio, l’inaspettato colpo di scena, come in un film americano. Il morto, senza denti, con grande sorpresa generale si risveglia dentro la fossa: “Cucù!”. C’è chi grida al miracolo: “Evviva il morto!”. Il defunto vivo scatena la festa popolare con balli, canti e musica. Il miracolo del morto vivo si ripete miracolosamente ogni anno.
È una bizzarra cerimonia che, sostengono gli organizzatori, porta benessere e prosperità, una delle tante allegre manifestazioni in periodo pre Carnevale a cui, toccandosi, fa ampio riferimento Raimondo Moncada nel suo saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”, divenuto un best seller anche nell’isola di Cuba, uno dei libri più letti da Fidel Castro. Si racconta che almeno una volta al mese il compagno Fidel si metta in mano l’opera, esca dal palazzo leggendola a viva voce in comizi pubblici davanti a folle oceaniche plaudenti.





P.S. Si ringrazia per la fattiva e attenta collaborazione l'amico umorista Lino Giusti e il suo esilarante, pungente, purgante, graffiante, innaffiante blog umoristico Crepapelle.

venerdì 14 gennaio 2011

Il trionfo del tocco di "Ti tocca anche se ti tocchi"

Nuovo e divertente book trailer di "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada, il libro che fa morire da ridere. Le immagini sono tratte dal film “Babbaluci”, scritto e diretto dallo stesso autore. Il video rappresenta il trionfo del tocco e del ritocco!



Scrive l'umorista e scrittore Lino Buscemi nella recensione di "Ti tocca anche se ti tocchi" sul quotidiano La Repubblica: "C'è modo e modo di raccontare con spirito allegro un argomento che allegro non è. Le quasi 100 pagine del libro sono piene di sarcasmo e di comicità che mettono a nudo le immancabili ipocrisie ed i falsi comportamenti che emergono, in tutta la loro goffaggine (talvolta inconsapevole) prima, durante e dopo le onoranze funebri. Cosa c' è di più comico nel dire agli afflitti familiari di una persona morta per il diabete: «Che vita amara che ha avuto!», oppure «quanto ci mancherà la sua dolcezza!». Se poi il defunto è un grande invalido privo di braccia sembra quasi provocatorio riferire ai doloranti parenti che: «Non se ne stava mai con le mani in mano!» e, soprattutto, che era sua abitudine «dare una mano a tutti» e accogliere «tutti a braccia aperte». C'è dell'altro ma non vogliamo privarvi di gustare fino in fondo un testo scritto da un uomo che ama l'arte, la musica, la scrittura e quindi... la vita. Alla faccia dei menagramo".

giovedì 13 gennaio 2011

Toscani: il mio scatto da morto


Un clic umanamente impensabile. Uno scatto che avrebbe del miracoloso. Ma niente è inaccessibile alla divina creatività di un uomo. L’artista Oliviero Toscani ha confidato a Maxim il suo desiderio: “Mi piacerebbe fotografare il mio ritratto quando sarò morto. Non so se sarà possibile, ma forse sì”. L’intervista è contenuta nel primo numero di gennaio 2011 del noto magazine. Il fotografo, celebre per la sua arte, il suo genio e la sua voglia di stupire sempre e comunque, ha lanciato la sua ultima provocazione, quello che ritiene il suo scatto impossibile. Ma non sembra un desiderio brucia anima. Perché alla fine dice di volerlo fare il più tardi possibile. Ma quello di Toscani è veramente uno scatto impossibile? La risposta la troviamo come al solito nel libro "Ti tocca anche se ti tocchi" di Raimondo Moncada.

Oliviero Toscani è artista vero, l’uomo delle grandi provocazioni e delle campagne pubblicitarie dal grande impatto visivo e sociale. Il suo ultimo lavoro è un calendario di "pilu", del 2011, realizzato per il Consorzio vera pelle italiana conciata al vegetale di Ponte a Egola, nel Comune di San Miniato. Si tratta di scatti fotografici dedicati all'organo genitale femminile. O meglio, come spiega in modo diretto Toscani, senza peli sulla lingua: “La figa”. Nei 12 scatti, ci sono donne di tutte le etnie. L'inquadratura alle modelle è all'altezza del pube, ognuno al “naturale" e in primo piano, senza veli e senza l'intervento di rasoi o creme depilatorie.

sabato 8 gennaio 2011

I defunti con i posti riservati sono una fortuna


I defunti hanno pari diritto dei cosiddetti vivi. Sono uguali di fronte alla legge. Hanno pagato per una vita le tasse e se lo desiderano possono continuare a godere di benefici e agevolazioni anche dall’aldilà. Non si capisce dove sta lo scandalo. I morti non muoiono mai. Se in vita hanno avuto la patente di guida, perché una volta passati all’altro mondo debbono averla ritirata? Così anche per il contrassegno speciale per parcheggiare l’auto nell’area di sosta riservata a particolari categorie di utenti. Uno muore ma per il vivo il defunto rimane sempre vivo. Ed è quello che sicuramente è capitato e continua a capitare nelle città italiane dove periodicamente vengono “scoperti” utenti che prendono per così dire "in prestito" diritti acquisiti dai propri cari defunti anche nel settore della circolazione stradale oltre che in quello pensionistico.

I defunti non finiscono mai di stupire. La morte viene sfruttatata, viene spremuta dai vivi, per ricavarne fortune. Il concetto viene espresso con la sua chiarezza disarmante nel saggio umoristico "Ti tocca anche se ti tocchi".
Leggiamo dall’Agenzia Ansa che, da una verifica effettuata dalla Polizia Municipale di Pescara, “quattrocento permessi per la sosta gratuita dei disabili sono risultati intestati ad utenti deceduti e ancora in circolazione” nella città abruzzese. “Nel 2010 sono stati ritirati 20 contrassegni perché utilizzati nonostante fossero scaduti, e sono state denunciate sei persone con l'accusa di falso, in quanto sorprese a usare dei pass senza averne diritto”. Quasi duemila le sanzioni elevate per sosta su spazio invalidi o in corrispondenza degli scivoli e 1.425 i veicoli rimossi.

Lo sguardo che uccide


La tecnologia bellica fa passi da gigante e arriva ad armare anche le pupille dei nani. Lo sguardo adesso uccide per davvero. Una mala tagliata e sei morto stecchito!
Le strade della morte sono infinite, dice Raimondo Moncada autore del best seller umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”. Prima si uccideva con la fionda prendendo la mira con lo sguardo, adesso si ammazza prendendo solo la mira. Incredibile.
La notizia l'apprendiamo dall'Agenzia di Stampa Italiana Ansa.
I piloti della Raf, la Royal Air Force, l’aviazione inglese, hanno a disposizione un nuovo tipo di casco volante che permette di far fuoco usando gli occhi: basta “puntare” lo sguardo sul bersaglio, proiettato dal computer sulla visiera-monitor, e il gioco è fatto: l’obiettivo è annichilito!
Il casco della morte, sviluppato dalla britannica Bae, ha un modico costo di 250mila sterline ed è usato sui Typhoon della Raf. Può colpire un aereo nemico in tutte le posizioni, anche quelle del Kamasutra, purché sia nella visuale del pilota. “Di solito - spiega al Sun il pilota Mark Bowman - bisogna posizionarsi dietro a un aereo per poterlo colpire. Con questo casco posso invece comandare le armi con la testa. È la fine del combattimento aereo tradizionale”.
Nel terzo millennio, come è stato prefigurato in “Ti tocca anche se ti tocchi”, si farà guerra testicolando.
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