domenica 17 ottobre 2010

Lo scheletro di Ariche che si tocca da 2.500 anni


Si tocca da due millenni e mezzo! Complimenti davvero per la resistenza. Si tocca come lo scheletro “immortalato” nella copertina del best seller umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” dello scrittore Raimondo Moncada. È in una postura inequivocabile Ariche, il giovane cartaginese vissuto 2.500 anni fa di cui ci dà notizia fotografica il sito del giornale La Repubblica nella rubrica delle foto notizie che vi invitiamo a vedere.
Ariche, ci informa il quotidiano di Ezio Mauro, è riapparso “in carne ed ossa” sulla sacra collina di Byrna, in Tunisia, per farsi ammirare durante una pubblica esposizione. I resti del ragazzo, di età compresa tra i 19 e i 24 anni, sono stati rinvenuti nel 1994, in uno dei siti più famosi dell’antica Cartagine. Il giovane, morto prematuramente, è arrivato ai giorni nostri con le ampie mani messe scaramanticamente sulla parte intima erogena. Gli arti pressano e stringono forte il portafortuna come ad auspicare lunga vita. Il giovane cartaginese, le cui spoglie ci sono arrivate spogliate, non solo si tocca ma ride pure. Sarà morto ridendo! Quando si dice: ridere da morire e morire da ridere! E ride di cuore, di gusto, a 32 denti.
Anche nell’antica Cartagine era, dunque, in uso toccarsi! La sensazionale scoperta storicizza e rende eterna la pioneristica opera "Ti tocca anche se ti tocchi"!

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