martedì 3 novembre 2009

Funerale siciliano, che sofferenza d'estate

Il fazzoletto del riposo facciale, gli obblighi comportamentali per ogni fila del corteo funebre. Sono alcune delle gag dello spettacolo dell’artista agrigentino Gianfranco Jannuzzo “Nord e Sud”. È un one-man-show pieno di esilaranti sorprese scritto a quattro mani con l’autore e umorista Renzino Barbera. La regia è di Pino Quartullo.
“Nord e Sud – ci dice Gianfranco Jannuzzo, attore eccezionale e neo direttore artistico del Teatro Pirandello di Agrigento - nasce dall'esigenza di legare alcuni brani del mio repertorio che hanno per comune denominatore l'uso di dialetti, diversi. Ho sempre pensato che il dialetto abbia, per la sua naturale immediatezza, spontaneità, ricchezza di sfumature, una forza di comunicazione straordinaria e che riveli, quasi sempre, il carattere, l'intima indole di chi lo adopera: Veneto, Calabrese, Ligure o Campano che sia. Intendiamoci: l'uso che ne faccio non ha nessuna pretesa filologica ne tantomeno letteraria. Si tratta di cadenze, cantilene, modi di dire; piccoli ritratti di tipi e caratteri diversi: buffi, goffi, paradossali, teneri, qualche volta amari ma sempre, mi auguro, verosimili. L'intento è quello di scherzare, esorcizzandoli, sui difetti di noi meridionali: indolenti, pigri, fatalisti, sognatori; contrapposti per tradizione ai nordici: efficienti, lavoratori, produttivi, pragmatici. Vorrei, insomma, divertirvi e divertirmi cercando di sfatare i luoghi comuni che affliggono "Polentoni" e "Terroni" e forse dimostrare, senza offesa per nessuno, l'appartenenza all'unico ceppo quello italico, la cui massima espressione: la "parola", fu tanto cara al "nostro" Manzoni, al vostro "Pirandello" e al Petrarca di tutti. Ebbene io credo che la capacità che abbiamo - comune a tutti gli italiani - di ridere di noi stessi, del nostri tic, delle nostre imperfezioni, ci dia la possibilità di ridere, quando si allude a divisioni o secessioni, anche di questo”.
Jannuzzo ci mostra sul palcoscenico come un evento tragico dell'esistenza umana, qual è la morte, possa essere reso involontariamente divertente da chi partecipa o fa finta di partecipare a un funerale. La scena che vi proponiamo è quella di un funerale siciliano celebrato in piena torrida estate: una sofferenza atroce! La divertente gag, inevitabilmente, ci collega al libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” scritto dallo scrittore agrigentino Raimondo Moncada, compaesano di Jannuzzo.

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