mercoledì 10 marzo 2010

Tomba mignon, bara segata


La bara è inspiegabilmente troppo grande per il loculo e così, per farla entrare, viene tagliata con una sega a mano come in un numero d'alta magia, davanti agli occhi in lacrime ed esterrefatti dei parenti del defunto. Dopo ripetuti tentativi per ridurne il volume, l’ingombrante cassa con dentro un’indispettita salma è stata spostata in un altro loculo più spazioso.

La grottesca quanto incredibile e incresciosa vicenda, riportata sulle pagine de Il Resto del Carlino, sarebbe avvenuta nel cimitero di Calderaia di Reno, in provincia di Bologna. Il giornale riporta la testimonianza diretta della figlia del defunto che chiede l’anonimato (la figlia, ovviamente e non il defunto).

Subito dopo le esequie, i familiari di un sessantenne di Bologna attendono al cimitero che il feretro del loro caro venga tumulato. Gli addetti dell’agenzia di pompe funebri arrivati nel luogo del camposanto predestinato alzano di peso la cassa per farla entrare nel loculo assegnato. La bara però non entra, neanche a spingerla con forza. Il personale, allora, avrebbe proposto ai parenti una soluzione: eliminare alcune parti della bara, soprattutto le cornici esterne, per ridurne il volume. La cassa viene dunque segata a mano sotto gli occhi allucinati dei dolenti. Nonostante lo sfregio e le mutilazioni, la bara non entra ugualmente. Nel frattempo viene avvertito il Comune e si decide di utilizzare un altro loculo libero, a poca distanza, dove la bara del bolognese entra senza alcun problema.

I parenti del defunto si sono rivolti ad un avvocato ed hanno presentato un esposto ai carabinieri. La Procura della Repubblica pare abbia aperto un fascicolo conoscitivo, senza al momento ipotesi di reato né indagati. Saranno gli inquirenti, adesso, a stabilire se ci sono delle responsabilità penali, a capire se era la bara di dimensioni fuori norma o il loculo di dimensioni troppo piccole, a stabilire se in un momento di così grande dolore è possibile sfregiare una bara con un defunto dentro in presenza di familiari addolorati e sotto choc.

Di storie curiose e di gaffe imperdonabili nelle cerimonie funebri parla lo scrittore Raimondo Moncada nel suo libro umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi”.

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