venerdì 17 settembre 2010

Funerale con doloroso furto di denaro


Furto con destrezza al funerale. Ladro di esequie approfitta della disperazione di un parente al lutto e gli procura un nuovo dolore facendogli sparire un marsupio con dentro mille euro. È accaduto ieri pomeriggio a Sciacca, la città delle terme e del carnevale in provincia di Agrigento, nella parrocchia di San Michele Arcangelo. Un episodio increscioso e incredibile allo stesso tempo.

Non si ha rispetto neanche dei morti come racconta in diversi episodi lo scrittore Raimondo Moncada nel suo best seller umoristico Ti tocca anche se ti tocchi”.

L’incauta vittima partecipava al funerale della suocera in una delle chiese più frequentate della città, sita nel popoloso e antico quartiere di San Michele ad appena due passi dal medievale castello Luna. Appena è arrivato il momento della sacra eucarestia, ha pensato bene di lasciare il borsello sul banco dove era seduto, in primissima fila. Non ha minimamente pensato che all’interno di una chiesa, che durante lo svolgimento di una sacra funzione, che durante un funerale, che in un luogo affollato e controllato, che da un banco in prima fila in bella vista, un parente in lutto potesse essere anche addolorato da un atto criminale. Una persona di fede, un cristiano, un cattolico, un praticante, ha sempre fiducia nel prossimo e negli altri. E così si è alzato dal banco con l’animo in pace per andare a prendere la comunione. Senza il peso, senza l’ingombro del borsello che ha lasciato serenamente sul banco. Per avere mani libere e raccogliersi meglio in uno dei momenti più intensi del sacro rito religioso. Tanto chi ti deve rubare? Tanto dietro di me ci sono altri parenti, gli amici, i conoscenti! E davanti ci sono il prete, i chierichetti, il coro che vigilano. È impossibile che succeda qualcosa, che rubino una biro. Dopo la comunione, è ritornato sul banco in raccoglimento. Per poco non gli ha preso un colpo quando si è accorto della sparizione del suo borsello. Era sparito nel nulla e con i mille euri. Cerca e ricerca, non trovando più il marsupio l’uomo ha chiamato il 113. La polizia è intervenuta. Gli agenti sono arrivati al termine del funerale quando già si era aperta la caccia al ladro di marsupi. Hanno chiesto notizie ai presenti e al parroco che ha celebrato il rito e che ha accompagnato la bara fuori dalla chiesa. Ma nessuno si è accorto di niente. Un fantasma? No. Il borsello è stato ritrovato poco dopo da un amico della vittima nel vicino quartiere di Santa Caterina. Pieno? No, vuoto. Neanche un centesimo. Neanche l’odore di denaro hanno lasciato nel marsupio. Qualche bisognoso si è messo in tasca lo stipendio di un mese di duro lavoro. Abbandonando solo i documenti. Unica e magra consolazione per il derubato.

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