mercoledì 3 febbraio 2010

Il Carnevale Morto che fa schiattare dal ridere


Il Carnevale Morto esiste. È vivo e vegeto. Si celebra in Italia, a Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, in Abruzzo. Non è uno scherzo. È proprio così. Originale! Non c’è che dire. La cruda realtà anche in questo caso ha superato la viva fantasia dello scrittore Raimondo Moncada che ha sciolto la sua fervida immaginazione nel libro satirico “Ti tocca anche se ti tocchi”.


Il “Carnevale morto” - leggiamo nel sito della Provincia di Teramo - è un antico e caratteristico rito che ripropone in chiave parodistica il "funerale dei festeggiamenti" in onore del carnevale vero e proprio organizzati dall’Associazione Pro Carnevale e dalla Pro Loco di Montorio, in collaborazione con altre associazioni della cittadina. La festa, anzi il funerale, si celebrerà il 17 febbraio. Del funerale c’è tutto: una vedova, un corteo vestito a lutto, una banda che intona la marcia funebre. Non ci sono i pianti perché ci si diverte. La morte è rappresentata per ridere, per trascorrere la fine del carnevale in allegria.

La storia. Risale attorno al 1928-29 la tradizione di festeggiare a Montorio il “Carnevale morto”. L’usanza sembra derivare dall’idea di alcuni giovani insofferenti del regime di quei tempi. Per tale ragioneera malvista dalle autorità e proibita dopo alcuni anni fino all’immediato dopoguerra. La manifestazione si drammatizza il giorno delle Ceneri, primo della Quaresima, simulando le esequie del Carnevale, appena passato, al quale i montoriesi rendono onore con spirito burlesco e beffardo, inscenando un canovaccio di satira paesana con le maschere vestite a lutto.

Il corteo. Una vera e propria parodia del rito funebre, decisamente sopra le righe, che ha inizio con la veglia alla fonte in via dei Mulini (ore 20.00) con la vedova del Carnevale, le maschere vestite a lutto e gli altri protagonisti che animeranno la serata; seguono il corteo funebre che si snoda per le vie del centro storico dietro la cassa da morto di Carnevale e le esequie solenni in piazza Orsini. I partecipanti mascherati a lutto, sotto la direzione artistica di Vincenzo Macedone, danno libero sfogo a tutta la vena comica popolare facendo della satira piccante, ma mai offensiva, condita da scenette improvvisate sulla base di un canovaccio prestabilito, su fatti e avvenimenti accaduti in paese nel corso dell’anno appena conclusosi. Vengono presi di mira politici, personaggi di spicco, semplici cittadini ma anche manifestazioni svolte nel corso dell’anno: tutti possono diventare inconsapevoli protagonisti delle satire. Il morto viene impersonato da una persona “di spirito” montoriese, che non è attore di mestiere, che senza alcuna preparazione ne dà un’interpretazione umoristica e fuori dagli schemi. Ad accompagnare il feretro pensa la banda cittadina, che alterna, nel suo incedere, marce funebri con brani di irriverente allegria. Il corteo si conclude in via dei Mulini dove il Carnevale (rappresentato da un fantoccio) viene buttato sul fiume Vomano dalla Madonna del Ponte e hanno inizio i festeggiamenti con vin brulè, preparato dal gruppo Alpini di Montorio, e castagnole offerti dall’organizzazione.

Per chi volesse partecipare al “Carnevale Morto” può rivolgersi alla Pro loco di Montorio al Vomano inviando una email a prolocomontorioalvomano@virgilio.it o telefonando al 347.70.69.705.

Cliccando su VIDEO potrete vedere un assaggio della manifestazione.

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