sabato 27 febbraio 2010

La mafia dei morti


La mafia mette le mani sui morti. O meglio, Cosa Nostra viene disturbata per ottenere il monopolio nel comparto produttivo del caro estinto. In Sicilia, i carabinieri hanno arrestato un imprenditore con l’accusa di associazione mafiosa. Avrebbe cercato l’aiuto della criminalità organizzata per gestire tutti i lutti, senza rotture di scatole. Le accuse, ovviamente, dovranno essere con prove e testimonianze. Magari ad essere chiamati a testimoniare potranno essere gli stessi defunti contesi tra agenzie funebri che potrebbero arrivare a farsi la concorrenza a colpi di intimidazioni e di morti.
- È mio!
- No, è mio!

Di racket del “caro estinto” sentiamo parlare non solo in Sicilia ma anche nel resto dell’Italia, con altre organizzazioni criminali impegnate a lucrare sulle lacrime. La cronaca ci riferisce di altri casi deplorevoli per i quali ci sono dei processi in corso.
Dove ci sono i soldi, c’è sempre il rischio che si infiltri la delinquenza. E quello dei funerali è un settore che, come tutti i settori economici, profuma denaro. La morte porta con sé l’inaccettabile prezzo del dolore ma anche quello, altrettanto inaccettabile, del costo della bara, del carro, dei manifesti, dei fiori, della messa, del loculo, della tomba, della sepoltura al camposanto. C’è anche chi piange perché non si può permettere una cerimonia. Ma il morto non si può lasciare marcire a casa e, così, un funerale glielo devi fare comunque. E non esiste più il fai da te per risparmiare! A qualcuno ti devi pur rivolgere. E ti rivolgi a imprese specializzate che ti assistono in tutto e per tutto, consegnandoti un indimenticabile funerale chiavi in mano, da applauso finale.
Il saggio umoristico “Ti tocca anche se ti tocchi” di Raimondo Moncada ha ormai fatto scuola. Ha illuminato un mondo che pian piano sta uscendo dall’oscurità e che non ha più segreti. Il libro è stato scelto come testo ufficiale dell’Accademia delle Belle Arti Funebri.

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